venerdì 11 luglio 2008

Movimenti. Movimento Regionale “Città per Vivere”

Movimento Regionale “Città per Vivere”
Sede: Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)
E-mail: piorapagna@libero.it
Roseto degli Abruzzi, 11.7.2008
LA CRIMINALITA' E IL FUTURO DELL'ABRUZZO: intervento di Pio Rapagnà
In presenza di gravissimi fatti criminosi, omicidi e sospetti suicidi di pentiti e noti personaggi della malavita organizzata presenti in Abruzzo, di reati amministrativi ed ambientali verificatisi nella nostra Regione, senza alcuna “reazione e seria preoccupazione” di buona parte dei nostri politici e della cosiddetta società civile, è necessario un “colpo di reni collettivo” ed una manifestazione concreta ed inequivoca di “indignazione civica” e di partecipazione più consapevole e responsabile alla estensione dell'opera di contrasto messa in atto da alcuni settori delle forze dell'ordine e degli organi inquirenti sebbene concentrata in una parte ristretta del territorio regionale.
Al riguardo, gli appelli lanciati sin dagli inizi anni '90 e ripresi dalla Commissione antimafia nella relazione finale al Parlamento dopo la visita effettuata nel 1993, non furono, e non sono stati sino ad oggi, tenuti nel debito conto. Il grave allarme ripetutamente reiterato non trovò allora e non sta trovando oggi “una puntuale attenzione da parte dello Stato” e, pertanto, come era prevedibile, per la logica delle cose sin da allora prefigurate, ci ritroviamo oggi, dopo 15 anni inutilmente trascorsi, in una “situazione prossima al terribile”.
Infatti, nonostante ripetute sollecitazioni, sono rimaste completamente inascoltate le denunce e gli allarmi lanciati da alcuni (purtroppo pochissimi) Magistrati “coraggiosi”, più esposti ed impegnati, in particolare presso le Procure della Repubblica di Pescara, Vasto, Sulmona, Avezzano e L'Aquila. Già prima del 1992 e delle successive vicende di “mani pulite”, si parlava della presenza in Abruzzo ed in particolare lungo la fascia costiera e nella Marsica, di “una illegalità diffusa a livello economico con un giro di affari miliardario e una illegalità amministrativa in un'area che assorbe il 70 per cento dell'attività complessiva della Regione”.
Oggi, in piena “latitanza e disattenzione della politica”, la nostra Regione sembra “caduta” preda di una avanzata disgregazione sociale e disattenzione civica, quasi fosse rassegnata ad assistere alla penetrazione inevitabile e definitiva della illegalità nelle sue varie e specifiche manifestazioni locali che, in effetti, sono ormai innegabili e sotto gli occhi di tutti.
Ci troviamo a dovere contrastare, senza averne gli strumenti, le categorie e le risorse culturali e civiche, oltre che una criminalità organizzata quasi spavalda, in particolare un gravissimo rallentamento della tensione morale e della speranza del futuro, un progressivo degrado del territorio, della qualità della vita, della prevenzione e della coesione sociale. Vediamo in giro troppi dissesti edilizi, urbanistici, idro-geologici ed ambientali. Constatiamo altissimi costi impropri e ingiustificabili sprechi della politica, contro cui, chi di dovere, non è in grado o non intende affatto mettere in atto rimedi radicali e di successo.
In tale contesto, e pur in presenza di coraggiose e tenaci iniziative referendarie e riformatrici in atto, ho trovato francamente incredibile il “silenzio distratto” di molti Parlamentari abruzzesi, dei politici e delle istituzioni regionali e locali, che pure sponsorizzano con risorse pubbliche, e presiedono personalmente, conferenze, convegni, incontri e premi proprio in memoria di coloro che effettivamente hanno lottato “contro le illegalità” e ne hanno pagato le durissime conseguenze, anche con la vita. E' bene dire con estrema franchezza e indignazione che tanti politici e amministratori abruzzesi hanno fatto e fanno finta di nulla: questo comportamento, a chi sa leggere tra le righe, non può fare altro che incutere un qualche timore di troppo e, oltre a scoraggiare ogni e qualsiasi iniziativa seria di contrasto e mettere il bastone tra le ruote ad ogni tentativo di riforma e di riduzione dei costi, non sembra far presagire cose buone per il futuro della nostra Regione.
Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Nessun commento: