domenica 9 novembre 2008

Mostre. De Angelis in esposizione a Piazza Dante dal 13 al 23 novembre 2008

In esposizione dal 13 al 23 novembre 2008, dalle ore 18:00 alle 24:00. Giovedì, venerdì, sabato e domenica.

Sandro De Angelis

Icone tra parole e numeri

di
Simona Clementoni


Prosegue l’evoluzione del percorso artistico di Sandro De Angelis, inesauribile ed inarrestabile artista quarantaduenne, nato ed operante nella cittadina teramana di Martinsicuro.
In una prima fase è la poderosa lezione della Pop Art americana, in particolare Keith Haring ad ispirare le sue tele, che si popolano di omini senza volto intrappolati negli ingranaggi alienanti del vivere quotidiano.
Successivamente l’artista evolve verso una fase in cui il rapporto con la propria arte si fa più intimo e perfino tattile. E’ il periodo delle opere materiche, in cui la materia viene plasmata, fusa, arricchita ed illuminata da bagliori di rame ed oro.
Ulteriore evoluzione del suo cammino artistico sono le variopinte opere alla Jasper Johns , con cifre numeriche e lettere che, ammiccando dalla superficie della tela, compongono messaggi portatori del sentire e del pensiero dell’artista, nel suo costante ed ironico confronto con la realtà quotidiana. In My life is wonderful, ad esempio, De Angelis presenta una sorta di visione retrospettiva e di bilancio della sua vita. Dedicata alla moglie e ai figli, l’opera decreta il trionfo del colore, in particolare del fucsia che considera il colore della vita, della fantasia e dell’allegria, il più consono al suo modo di vedere la realtà.
Nei lavori dell’ultimo periodo, che saranno raccolti in un catalogo di prossima presentazione in una importante galleria di Napoli, l’artista ritorna al primo amore, la Pop Art, ma coltivando sempre la sua originalità. Si tratta di opere realizzate con una tecnica nuova ed un procedimento particolare, dedicate a grandi personaggi del cinema, dello sport e della musica, vere e proprie icone nel loro campo. De Angelis li ritrae facendoli riaffiorare sulla superficie coloratissima della tela, fra parole e numeri, nel bianco e nero delle loro foto originali. La scelta dei soggetti è operata sulla base di una sorta di affinità caratteriale che non esclude un giudizio di valore.
La prima di questo nuovo ciclo è Marilyn Monroe, intramontabile icona del cinema, di cui vengono ricordati l’anno della morte, il 1962, e la famosa “Bye bye baby”, con cui si è impressa per sempre nell’immaginario collettivo. Di Marilyn, De Angelis ammira la vicenda umana, breve ma travolgente, che fa di lei l’emblema di chi coglie ogni attimo della vita, vivendola intensamente fino in fondo, senza timori né falsi pudori.
Immancabile Cassius Clay, il più famoso ed apprezzato pugile della storia moderna, lodevole sia per la carriera sportiva che per le cause umanitarie a cui si è dedicato, ottenendo anche una candidatura come Premio Nobel per la Pace nel 2007. Simbolo di forza, grinta e tenacia, vincitore del titolo mondiale dei pesi massimi nel 1964, nell’opera viene per questo definito “the greatest”. Proprio in virtù di quel giudizio di valore da cui De Angelis non si astiene, il pugile è rappresentato come Cassius Clay e non come Muhammad Ali, come lui stesso volle chiamarsi dopo la sua conversione alla fede musulmana nel 1964, una fase della vita del grande campione che l’artista non condivide e non riconosce.
Successivo nella galleria di ritratti è il presidente americano Bush, The Big Brother, simbolo di un’America che, come un grande fratello, ci osserva e ci controlla con il suo occhio indiscreto. Nella visione di De Angelis, Bush è un personaggio ambiguo ed inquietante perché, se da un lato anch’egli rappresenta la forza, la grinta e la determinazione, dall’altra si caratterizza per un’impulsività che, nel suo ruolo, può risultare molto pericolosa. E’ questo il motivo per cui Bush è ritratto con un gioco di ombre scure sul volto; gli occhi, in particolare sono nascosti da una maschera nera che accentua il carattere minaccioso e terrorizzante del personaggio; una sorta di “uomo nero” che, simile alla morte, incombe inesorabile sul destino degli uomini.
Tra le prossime realizzazioni, non solo icone dello star system, quali Marlon Brando, James Dean e il suo favorito Al Pacino, ma anche figure di indiscusso spessore umano come Mahatma Gandhi e Giovanni Paolo II. Se Ennio Calabria e Vincenzo Cattelan (in La Nona Ora) hanno immortalato il vecchio Papa nell’intensa drammaticità della sua sofferenza, De Angelis ci mostrerà un Karol Wojtyla giovane e sorridente, ancora forte e vigoroso, come quando, ineguagliabile comunicatore, trascinava immense folle ammaliate dal suo carisma.
Non solo personaggi in carne ed ossa in questo nuovo filone, ma anche eroi dei fumetti e dell’animazione: Diabolik, Zagor, Goldrake, Topolino; ma, prima fra tutte, la scandalosa e “sovversiva” Betty Boop, celebre personaggio nato negli anni ’30 dalla fantasia prolifica dei fratelli Fleischer. Di Betty, la tipica flapper, la ragazza alla moda del periodo jazz, maliziosamente mascolina, ma ben consapevole del suo sex-appeal, De Angelis ammira l’irriverenza e la buona dose di auto-ironia, ulteriore conferma, qualora ce ne fosse bisogno, di quanto le “affinità elettive” o vere e proprie somiglianze caratteriali siano determinanti per l’artista nella scelta dei suoi soggetti.