venerdì 19 settembre 2008

sabato 20 settembre 2008 alle ore 10:30 la conferenza stampa della Lista Civica Regionale

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COMUNICATO CON PREGHIERA DI DIFFUSIONE
E´ indetta per sabato 20 settembre 2008 alle ore 10:30 la conferenza stampa della Lista Civica Regionale "LIBERI CITTADINI D´ABRUZZO" presso Hotel Miramare in Via Tito De Caesaris a Città Sant'Angelo (Pe) (VICINISSIMO A USCITA CASELLO AUTOSTRADALE) tel. 085 95321 .
Saranno presenti i promotori, il coordinamento Regionale e non mancherà la presenza di un illustre ospite di rilevanza nazionale.
La lista civica "LIBERI CITTADINI D´ABRUZZO" si propone come alternativa alla casta consociativa che da sempre ha governato l´Abruzzo e prospetta dalla base una vera democrazia diretta e partecipata dei cittadini d´Abruzzo.
- organizzazione provvisoria per zona-
Roseto-Silvi-Pineto: Adriano De Sanctis, Pio Rapagnà; - Giulianova: Vittorio Di Giacinto, Vincenzo Santuomo; - Vasto: Claudio Zimarino; - Teramo: Loris Tarli, Leonardo Boffi, Di Sante Domenico; - Lanciano: Ferruccio Francesco; - Chieti: Di Nunzio Armando, Walter Palumbo; - L'Aquila Sulmona Avezzano: Giovanni Pizzocchia;

ABSTRACT. NELLO STESSO ANNO IN CUI LA SETTIMANA EUROPEA

ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICA
IMPRONTE

ABSTRACT
NELLO STESSO ANNO IN CUI LA SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ VERTE SUL TEMA “ARIA PULITA PER TUTTI”, A GIULIANOVA DOVREBBE PARTIRE L’AFFIDAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA “BIKE-SHARING”.

NECESSARI IL COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI NELLE SCELTE DELL’AMMINISTRAZIONE E LA MASSIMA TRASPARENZA NELL’AFFIDAMENTO: O GARA PUBBLICA OPPURE AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO AD UNA COOPERATIVA SOCIALE.

POLEMICHE E CONTENZIOSI FAREBBERO NAUFRAGARE DEFINITIVAMENTE L’INIZIATIVA.

* * *

Proseguirà fino al 22 settembre in varie località dell’Europa la Settimana Europea della Mobilità, promossa dalla Commissione Europea e coordinata dalle reti europee delle città.
Iniziata martedì scorso, l’edizione 2008 della Settimana Europea della Mobilità è incentrata sulla qualità dell’aria urbana e verte sul tema “Aria pulita per tutti”.
Obiettivo dell’iniziativa è richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sugli effetti negativi che un tipo di mobilità non sostenibile, incentrata soprattutto sull’utilizzo dell’auto, produce in termini di traffico, incidenti, inquinamento atmosferico e di rischi per la salute.
Tutto questo assume una particolare rilevanza in un Paese come l’Italia in cui ogni 100 abitanti vi sono non meno di 60 autovetture.
La Settimana si chiuderà con la giornata europea senz’auto che coinciderà con il 22 settembre, giorno in cui le città verranno invase da pedoni, ciclisti ed amanti dello skate.

La Settimana Europea della Mobilità ci dà l’occasione di ricordare che, sempre in tema di mobilità sostenibile e compatibile con il rispetto dell’ambiente, uno degli ultimi atti della Giunta Comunale di Giulianova è stata l’approvazione della delibera n.° 321 del 14 agosto, con cui è stato varato il Piano Esecutivo di Gestione, cioè IL documento che indica tutte le cose che i dirigenti comunali dovranno portare a termine nel corso dell’anno.
Per quanto riguarda la promozione di sistemi di trasporto alternativi all’auto, il Dirigente dell’Area Servizi Collettività e Territorio dovrà assicurare la realizzazione del sistema “Bike Sharing”, traducibile come “condivisione della bicicletta”.
Leggiamo nel Piano Esecutivo di Gestione che “il servizio consiste nella messa a disposizione dei cittadini di una serie di biciclette di proprietà comunale, dislocate in vari punti di parcheggio, che i cittadini, previa sottoscrizione di apposito abbonamento, possono utilizzare durante il giorno con il vincolo di consegnarle alla fine dell’utilizzo presso uno dei vari punti di raccolta dislocati nel territorio comunale”.
I benefici che il “Bike Sharing” è in grado di assicurare sono molteplici ed evidenti: minori emissioni di polveri PM 10, pericolosissime per la salute; minore congestione delle vie cittadine; maggiore facilità e velocità di spostamento soprattutto in alcuni giorni della settimana ed in certe zone della città.
Previa disponibilità dei fondi, il Piano Esecutivo di Gestione 2008 prevede come primo atto “l’affidamento della fornitura per la realizzazione del sistema”.
Ovviamente il Piano Esecutivo di Gestione non specifica come il Dirigente procederà all’affidamento per la realizzazione e la gestione del servizio di bike-sharing. Una cosa però è certa: tutto dovrà essere fatto nel rispetto della normativa sugli appalti sia per quanto riguarda sia le attrezzature sia la dotazione dei veicoli sia, infine, la campagna di informazione.
A Bari, La Spezia, Firenze, Torino e in numerose altri Comuni è stata indetta una gara pubblica per garantire la massima trasparenza nell’affidamento del servizio; inoltre, prima della gara, non è stato fatto mancare il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte dell’amministrazione.
In alcuni casi le amministrazioni hanno fatto ricorso alla formula del project-financing: il gestore privato del sistema del bike-sharing recupera l’investimento effettuato per l’allestimento e l’attivazione del servizio attraverso l’affitto a terzi di spazi pubblicitari avuti in concessione dal Comune; attraverso l’esenzione del pagamento del canone per l’occupazione degli spazi pubblici impegnati dagli elementi del bike-sharing e, infine, incamerando gli introiti derivanti dalla gestione del servizio.
A Reggio Emilia, invece, il Comune ha preferito affidare il servizio di noleggio biciclette che consente ai reggiani di lasciare l’auto in sosta nei parcheggi di scambio per poi entrare, in bici, nel centro storico, ad una cooperativa sociale.
Qualcosa di simile potrebbe essere fatto anche per il bike-sharing a Giulianova visto che esiste una delibera approvata a fine 2004 dal Consiglio Comunale, che quasi obbliga ad andare in questa direzione.
Project-financing o affidamento ad una cooperativa sociale? Si tratta, ovviamente, di soluzioni alternative che spetterà al Comune valutare assicurando, sempre e comunque, la massima trasparenza nell’affidamento del servizio.
Polemiche e carte bollate, oltre a gravare finanziariamente sui bilanci delle famiglie, affosserebbero per sempre questa importante iniziativa dando così ragione ai fautori del “tanto peggio tanto meglio”.

f.to IMPRONTE - Giulianova

L’EMERGENZA ABITATIVA A GIULIANOVA

Circolo di GIULIANOVA
“ Pasquale Di Massimantonio “

del Partito della Rifondazione Comunista
Corso Garibaldi,43/45 – 64021 GIULIANOVA
www.rifondazionegiulianova.too.it

Giulianova 19 settembre 2008
Alla c.a del Commissario Prefettizio del Comune di Giulianova
Dott.ssa IACE
e.p.c. agli organi di stampa e informazione
(Con preghiera di pubblicazione integrale)


Oggetto: L’EMERGENZA ABITATIVA A GIULIANOVA

Premesso che:nell’attuale periodo storico, il problema dell’abitazione, soprattutto nei contesti urbani, ha assunto particolare valenza, ed è nostra convinzione che la politica della casa debba cambiare radicalmente sia per dare adeguate risposte all’attuale situazione di crescente richiesta di abitazioni, sia per diventare uno dei perni della politica economica e sociale nel nostro territorio. Premesso che: in Abruzzo, la domanda relativa al fabbisogno abitativo è pari a circa a 10mila richieste, mentre a Giulianova, presso l’Assessorato Comunale per le politiche della casa, giacciono un centinaio di domande inevase, per le quali la necessità di risposta diventa sempre più urgente. VISTO che: Stato e Regione Abruzzo hanno provveduto a stanziare rispettivamente 7 e 2 milioni di euro, per complessivi 9milioni di euro, per realizzare alloggi a “canone sostenibile”, destinati cioè a famiglie disagiate: cassa integrati, diversamente abili, anziani, coppie giovani. VISTO che: il programma prevede, fra l’altro, la realizzazione di appartamenti che, seguendo le attuali esigenze di mercato (mirate all’essenziale ed alla praticità) “saranno di piccole e medie dimensioni, specie quelli destinati alle “giovani coppie”, nonché la realizzazione di opere di ristrutturazione delle infrastrutture dei quartiere caratterizzati da forte disagio VISTA la delibera con cui lo scorso 1 settembre la Giunta Regionale ha provveduto ad approvare l’intervento, con il recepimento dello specifico Decreto Ministeriale, intervento destinato ai Comuni abruzzesi, che dovranno per proprio conto partecipare al programma con fondi propri pari al 14% del finanziamento totale. CONSIDERATO che, detta delibera prevede l’attribuzione di un punteggio a ciascuna domanda avanzata dal singolo Comune, e che alcuni elementi (alloggi dotati di tecnologie avanzate tali da favorire la sicurezza, stipula di convenzioni con i privati per la gestione degli affitti, …) comporteranno l’assegnazione di punteggi maggiori. CONSIDERATO che, i Comuni hanno 180 giorni di tempo, a partire dal 10 settembre, data di pubblicazione sul BURA, per presentare la relativa domanda. CONSIDERATO che, ciascun ‘Programma’ potrà essere finanziato, relativamente al totale dei fondi Stato-Regione, con un valore massimo di 1.315.789,47 euro destinati ai Comuni con densità abitativa sino a 15mila abitanti; e di 4.385.964,91 euro per i Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti”, INVITIAMO la S.V. ad attivarsi al fine di avviare le procedure necessarie per avanzare la candidatura del Comune di Giulianova per l’ottenimento dei fondi stanziati dalla Giunta Regionale facente funzione. DICHIARIAMO infine, in caso la S.V. lo ritenesse opportuno, la nostra disponibilità ad un incontro volto a mettere a punto le principali problematiche esistenti in loco e le specifiche esigenze. Tale riflessione potrà tradursi in una relazione breve da far pervenire all’Ufficio Regionale competente entro i termini fissati.


Distinti saluti
Partito della RIFONDAZIONE COMUNISTA
Circolo Pasquale Di Massimantonio

La Riccitelli, produttore esecutivo dell'allestimento de La Cenerentola di Gioacchino Rossini

La Riccitelli, produttore esecutivo dell'allestimento de La Cenerentola di Gioacchino Rossini che -finanziata dalla Fondazione Tercas nell'ambito del progetto Fondazioni all'Opera- aprirà la Stagione Lirica Teramana 2008

COMUNICA

che la prevendita dei biglietti per le due rappresentazioni in programma a Teramo il 10 e 12 ottobre prossimi inizierà venerdì 25 settembre, ore 16, al botteghino del Teatro Comunale di Teramo.

SCOOP(S): PEDOFILI AL TG1 RAI MULTATA - DATI DEGLI INCIDENTI NEGLI STADI. INCHIESTA (IL MONDO): GLI ARBITRATI PUBBLICI

Newsletter www.gabrielemastellarini.com, il bloGiornale di Gabriele Mastellarini
SCOOP. VIDEO PEDOFILI TRASMESSI DAL TG1 (EPOCA LERNER): RAI MULTATA DI 80 MILIONI DI LIRE E IL TAR CI METTE IL CARICO (+3.000 EURO), di Gabriele Mastellarini
INCHIESTA. ARBITRATI PUBBLICI. ARRIVERA' O NO IL TRIPLICE FISCHIO?, di G. Mast. per "Il Mondo" in edicola.
ESCLUSIVO. INCIDENTI NEGLI STADI. TUTTI I DATI DELLO SCORSO CAMPIONATO (OLTRE 1.500 GLI ULTRA' DIFFIDATI), di G. Mast, ripreso da "Affari Italiani"
CLAMOROSO. Sospetto di pubblicità occulta nella campagna di Oliviero Toscani per la Regione Calabria, di Francesco D. Caridi
CULTUR@. SuperBruno & il vignettista Fred Della Rosa. Dal salotto di Cortina al Vespa...siano, di Nicoletta Salata
MUSICA. ADDIO A RICHARD WRIGHT, di Sergio Fornasini
AMARCORD. Elezioni 2008, le dichiarazioni di voto di Marco Travaglio "Non sono comunista, voterò per l'Idv. Penso sia opportuno scegliere Italia dei Valori...Io voto Di Pietro" (VIDEO)
STAMPA RASSEGNATA. Vespa al cianuro: "Non avrei mai immaginato che uno come Travaglio avrebbe trovato spazio in Rai”; Frutta poco il gossip di Dagospia, tanti clic e pochi utili per D'Agostino; Valzer di poltrone al Sole 24Ore, ma Marcegaglia blinda de Bortoli; Oliviero Toscani: "L'Italia un Paese di m..."; Benny Calasanzio Borsellino: "Sugli assegni di Trabia nessuno ha chiesto scusa a Travaglio".
RECORD. In soli tre mesi www.gabrielemastellarini.com ha scalato oltre 2.000 posizioni sulla classifica di blogItalia e gli accessi volano...
Ciuro che tacerò! (Giuseppe D'Avanzo a Marco Travaglio)

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Caccia al cinghiale, con l’apertura della stagione in arrivo diverse novità per un prelievo meno invasivo e la tracciabilità dei capi abbattuti

Saranno applicate per la prima volta domenica, in occasione dell’avvio ufficiale della stagione venatoria, le modifiche alla programmazione per il prelievo del cinghiale approvate dal Consiglio Provinciale a luglio.

Le principali novità, sulle quali si è fatto il punto nella riunione svoltasi ieri pomeriggio, nella sala polifunzionale della Provincia, tra l’assessore all’Ambiente Antonio Assogna, le associazioni venatorie, i gruppi di cacciatori, gli ambiti territoriali di caccia e la Asl, sono le seguenti:
- l’istituzione dei cosiddetti gruppi di girata i quali, iscritti in un apposito albo, effettuano la caccia al cinghiale con un metodo meno invasivo e meno impattante per gli altri selvatici;
- l’utilizzo delle “fascette”, targhette numerate che rendono reale il numero dei capi abbattuti poiché consentono la tracciabilità dell’animale dal luogo di prelievo fino al punto nel quale viene macellato;
- l’istituzione di aree libere, che la Provincia mette a disposizione dei vari gruppi tramite assegnazione settimanale, oltre naturalmente ai territori già assegnati annualmente. L’individuazione delle aree libere, che ricadono nei territori che il cinghiale ha occupato nell’ultimo anno, rende possibile una maggiore razionalizzazione del prelievo venatorio.

Da ricordare poi che anche quest’anno è attiva la convenzione tra Provincia e Servizio veterinario della Asl per l’ispezione e il controllo sanitario delle carni dei cinghiali abbattuti. Un servizio gratuito e presente in sette diversi punti del territorio provinciale. L’ispezione di campioni è finalizzata alla prevenzione delle principali malattie legate al consumo alimentare delle carni di cinghiali.

Sono in totale 47 (di cui sette gruppi “di girata”) le squadre di caccia al cinghiale iscritte all’albo alle quali il Servizio Caccia dell’ente, nella riunione di ieri, ha consegnato la documentazione e il materiale necessari per effettuare l’attività venatoria.

“Le modifiche apportate alla programmazione precedente – è il commento dell’assessore alla Caccia, Antonio Assogna – costituiscono una novità significativa per ciò che riguarda la caccia al cinghiale. È importante innanzitutto aver istituito l’albo dei gruppi di girata, una tecnica di caccia meno invasiva per le altre specie che ci allinea alle metodologie più avanzate attualmente in uso in altre regioni, soprattutto quelle del nord-Italia. Un’altra novità significativa è l’utilizzo delle fascette, che offre certezze sul numero dei capi abbattuti in modo da poter affrontare il problema della eccessiva proliferazione sulla base di dati reali ed elaborare, se necessario, piani di contenimento mirati”.

Chevrolet Volt segna l'inizio, di Lino Manocchia

Chevrolet Volt segna l'inizio
del secondo secolo della G.M.

di Lino Manocchia

DETROIT, 19 Settembre ’08 – Gene-ral Motors ha cominciato il suo nuovo secolo di vita presentando l’attesissima versione di serie della Chevrolet Volt, un veicolo elettrico che percorre fino a 60 chilometri senza benzina e senza emissioni inquinanti, con la possibilità di prolungare l’autonomia di diverse centi-naia di chilometri.
Il design della Chevrolet Volt di serie rappresenta l’evoluzione del prototipo originario presentato a Detroit in occasione del North American International Auto Show del 2007. Dal momento che l’aerodinamica gioca un ruolo chiave sull’autonomia di percorrenza della vettura, per il modello di serie i progettisti GM hanno realizzato un design estremamente aerodinamico. Molte caratteristiche delle forme del prototipo si ritrovano anche nella Volt di serie, inclusa la griglia frontale chiusa, il senso di solidità, la linea posteriore, gli specchietti retrovisori esterni e altri particolari. Il profilo anteriore tondeggiante e privo di sporgenze della Volt, la griglia e gli angoli smussati hanno una valenza funzionale, migliorando la penetrazione nell’aria della vettura. Nella parte posteriore, gli spigoli decisi e uno spoiler dalla forma rigorosamente studiata garantiscono un deflusso rapido dell’aria. La notevole inclinazione del parabrezza e del lunotto posteriore favoriscono la riduzione delle turbolenze e della resistenza aerodinamica.
I designer e i progettisti hanno lavorato a stretto contatto con gli esperti GM in aerodinamica per dare forma alla Volt e hanno sviluppato uno dei veicoli più aerodinamici nella storia di GM. I progettisti hanno trascorso centinaia di ore di lavoro con la Volt nella galleria del vento di GM, effettuando ripetute prove con i componenti della vettura, ad esempio le pannellature dei quarti anteriore e posteriore, lo spoiler posteriore, le minigonne e gli specchietti laterali. Grazie alle migliorie aerodinamiche, GM ha raggiunto l’obiettivo di autonomia della Volt che consente di percorrere fino a 64 chilometri (ciclo urbano MVEG) senza utilizzo di carburante né produzione di emissioni.
Gli interni di Volt offrono spazio, comfort, praticità e caratteristiche di sicurezza che il cliente si aspetta da una berlina a quattro posti, disponibile in una vasta gamma di opzioni per quanto riguarda il colore, l’illuminazione e i rivestimenti, per un livello di personalizzazione mai raggiunto da una berlina Chevrolet. La strumentazione moderna e la bellezza dei materiali, due display informativi e il centro di “infotainment” dotato di un sistema di controllo a sfioramento con selettore integrato sono caratteristiche esclusive degli interni di Volt che non si trovano in altre vetture sul mercato.
Ecco alcune caratteristiche tecnologiche degli interni della Volt:
Cruscotto a cristalli liquidi configurabile dal conducente; Display a sfioramento da 7 pollici di serie che fornisce informazioni sul veicolo; Comandi del centro di “infotainment” e dell'impianto di climatizzazione con schermo a sfioramento; Navigatore opzionale con disco fisso integrato per l’archiviazione di musica e mappe stradali; Bluetooth di serie per telefoni cellulari e USB/Bluetooth per streaming musicale.
Una nuova era per il settore automobilistico Chevrolet Volt si pone alla guida di una nuova era delle auto elettriche con la creazione di un’innovativa classe di veicoli ad ampia autonomia denominati E-REV (Extended-Range Electric Vehicle).
Le ruote della Volt sono sempre azionate dall’energia elettrica. Per spostamenti non superiori a 60 chilometri, la Volt è alimentata solo dell’energia elettrica immagazzinata in una batteria agli ioni di litio da 16 kWh.

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ABRUZZOpress


Quando l’energia elettrica della batteria si esaurisce, un generatore alimentato da un motore a benzina/etanolo fornisce senza soluzione di continuità l’energia per l’azionamento del motore elettrico, caricando simultaneamente la batteria. Questa modalità di funzionamento prolunga l’autonomia della Volt di diverse centinaia di chilometri, consentendo di ricaricare con comodo la batteria del veicolo. A differenza di un tradizionale veicolo elettrico a batteria, la Volt elimina “l’ansia da autonomia”, creando fiducia e tranquillità nel conducente, che non rimarrà mai a piedi perché la batteria è scarica.
Per essere caricata, Chevrolet Volt può essere collegata a una presa elettrica domestica standard a 220 V. La tecnologia di carica intelligente del veicolo consente di caricare la batteria della Volt in meno di tre ore, se collegata a una presa a 220 V. I tempi si riducono ulteriormente se la batteria non è totalmente scarica. GM prevede che la ricarica notturna completa per percorrere i 60 km costerà meno di un Euro ed ogni anno si consumerà un quantitativo di energia elettrica inferiore a quella necessaria per un frigorifero o un congelatore.
Il piacere di guida
Chevrolet Volt garantisce prestazioni vivaci e una silenziosità eccezionale. Oltre 220 celle agli ioni di litio contenute nella batteria della Volt forniscono potenza in abbondanza. Il motore elettrico della Volt eroga l’equivalente di 150 CV, con una coppia istantanea di 370 Nm e una velocità massima di oltre 160 km/h. L’assenza di emissioni acustiche del motore, abbinata a una speciale insonoriz-zazione dei materiali, rendono la guida della Chevrolet Volt estremamente silenziosa.
La GM prevede che le spese di percorrenza della Volt saranno circa 2 centesimi di Euro al chilometro procedendo solo con l’energia fornita dalla batteria e circa 12 centesimi di Euro procedendo con l’ausilio della benzina (a un costo di 1,5 Euro/litro). Un conducente medio che percorre 60 chilometri al giorno (o 22.000 km all’anno) realizza un risparmio annuo di 2.200 Euro. GM prevede che la percorrenza di un chilometro con una Chevy Volt richiederà circa un sesto della spesa necessaria per un veicolo a benzina tradizionale. Il risparmio è persino maggiore se la ricarica viene effettuata durante orari (es. notturni) in cui le tariffe per l’energia elettrica sono più convenienti.
Si prevede che Chevrolet Volt sarà prodotta nello stabilimento GM di Hamtramck (Detroit), a seconda dell’esito delle trattative condotte da GM per la concessione di incentivi statali. L’inizio della produzione è programmato per la fine del 2010 per i modelli destinati agli Stati Uniti. Non sono state fornite informazioni sul prezzo della vettura.
LINO MANOCCHIA

Comunicato Stampa/ INVITO a Tipico


conferenza stampa / cena per annuncio programmi progetto TIPICO Golosità Tipiche Mediterranee by Nicola Ranieri: l'Abruzzo a Gozo (Malta) 6-9 novembre 2008


MARTEDI' 23 SETTEMBRE 2008 RISTORANTE La Lanterna, Villanova di Cepagatti ORE 18



- ref: jolanda ferrara 333 3750524 -

IO MI RICORDO di Paolo Ferro (Edizioni Tabula fati)

Paolo FerroIO MI RICORDOPresentazione di Emilia Longheu Edizioni Tabula fati Chi conosce l'emozione di viaggiare nel tempo della propria biografia sfogliando un album di vecchie fotografie, la ritroverà leggendo questo romanzo della memoria dal tono lirico e intimista. L'autore è un artigiano che usa il filo dei ricordi per rilegarne le pagine, per tessere storie di mondi invisibili, fiabe e leggende; che ogni tanto si fa cantastorie per intonare canzoni e nenie popolari o per raccontare di quando l'Amore arrivò sulla Terra, portato dalle stelle e dal vento. Un viaggio per immagini nei luoghi dell'infanzia di un bambino che s'affaccia alla vita e muove i primi passi sulla via della conoscenza attraverso l'osservazione e l'ascolto di una Natura potente che ammalia e stupisce. Il vento, le nuvole, le gocce di pioggia sono i suoi compagni di giochi, i labirinti per le formiche costruiti con le scatole di cartone diventano metafora della condizione dell'uomo e del suo cammino sulla Terra. Paolo Ferro è nato ad Avezzano (Aq) nel 1965. Scrittore esordiente, laureato in Economia e Commercio, sta ultimando gli studi di Scienze motorie e di chitarra classica presso il Conservatorio musicale di Pescara. Ha lavorato come speaker radiofonico in varie emittenti. Come pittore ha partecipato a esposizioni individuali e collettive. Impegnato nel sociale, la sua attuale professione è quella di allenatore di calcio. Paolo FerroIO MI RICORDOEdizioni Tabula fati[ISBN-978-88-7475-153-2]Pagg. 128 - ? 8,00 http://www.edizionitabulafati.it/iomiricordo.htm

giovedì 18 settembre 2008

INSIEME VERSO IL FUTURO C’ENTRO IN FESTA 2008, a Teramo


INSIEME VERSO IL FUTURO C’ENTRO IN FESTA 2008
TERAMO - PALAZZETTO DELLO SPORT
26-28 SETTEMBRE
VENERDÌ 26 SETTEMBRE
Ore 17.00 Apertura della festa
Ore 18.00 Spettacolo folkloristico SERRA FOLK e SERRAPIANA IN FOLK
Ore 21.00 on. PIERFERDINANDO CASINI
Ore 21.30 Compagnia teatrale IL CARROZZONE “NU GUAJE NIRE” Commedia dialettale in tre atti
SABATO 27 SETTEMBRE
Ore 16.00 Spettacolo di animazione per ragazzi
L’ALLEGRA BRIGATA
Ore 18.30 Spettacolo di danza ARABIAN DREAM
Ore 16.00 Accademia Danza del Ventre
Ore 21.00 Spettacolo musicale IL GRUPPO ITALIANO
Ore 20.30 Le più belle canzoni dagli anni Sessanta ad oggi
Ore 22.00 sen. GIANPIERO DALIA, Presidente Gruppo UDC Senato
DOMENICA 28 settembre
Tavola rotonda
“L’impegno dei cattolici in politica” Introduce prof.ssa Maria Gabriella Esposito
Giurista Università degli Studi di Teramo ,
Spettacolo di animazione per ragazzi
DAMIANO ROSSI SHOW
Spettacolo di cabaret
ALESSIO AVITABILE
on. ANTONIO DE POLI
Commissario Regionale UDC
on. LORENZO
CESA
Segretario Nazionale UDC
Estrazione lotteria Grande spettacolo musicale
LE BOLLICINE Vasco Rossi Cover Band
Nei giorni della FESTA saranno aperti STANDS con prodotti tipici della Laga, artigianato locale, ceramiche di Castelli, oggetti del Museo delle Tradizioni Popolari e il Mercatino “Chi cerca trova” di antiquariato, artigianato etnico, bigiotteria e tessuti. Ci saranno, inoltre, stands enogastronomici dove si potranno gustare le antiche ricette della tradizione culinaria teramana.

VERSUS XIV, a cura di Francesca Referza


VELAN centro d’arte contemporanea REGIONE PIEMONTE
Via Modena 52 – 10153 Torino
Tel/Fax +39 011 28 04 06
info@velancenter.com
http://www.velancenter.com/




COMUNICATO STAMPA


VERSUS XIV
a cura di Francesca Referza


Il giorno 25 settembre 2008, alle ore 19.00, nello spazio Velan in Via Modena 52, inaugurerà la mostra collettiva Versus XIV a cura di Francesca Referza con opere di: Simone Bergantini, Gianluca Capozzi, Barbara DePonti, Francesca De Rubeis, Piotr Hanzelewicz, Antonio La Grotta, Jacopo Miliani, Cristiana Palandri, Daniela Perego.
Giunto alla quattordicesima edizione, Versus conferma l’intento di mettere a confronto giovani artisti provenienti da località diverse. Le opere scelte si muovono fra varie tecniche artistiche, passando dalla fotografia alla pittura, dall’installazione al video.

Per la seconda edizione di Versus a mia cura – scrive Francesca Referza nel testo in catalogo - ho inteso accentuare la volontà del format, ormai giunto alla quattordicesima edizione, di porsi come territorio di dialogo a distanza tra giovani artisti operanti con modalità espressive diverse e tuttavia in qualche modo accomunabili. Non richiedendo Versus alcuna chiave di lettura tematica, se non appunto, come indica il titolo, la contrapposizione delle diverse individualità artistiche, mi sono innanzitutto sentita in dovere di invitare artisti che appartenessero ad una geografia dell’Italia che fosse il più possibile aderente alla situazione artistica attuale, sempre più delocalizzata, per cui Torino, Milano e Roma, ma anche Firenze, L’Aquila, Pescara e Avellino. Inizialmente postami come confine entro cui muovermi nello scegliere le opere degli artisti l’elemento formale del bianco e nero, mi sono poi leggermente allontanata dal proposito iniziale, salvo poi ritrovare comunque inaspettati punti di contatto tra le diverse opere. Il risultato finale è dunque sul filo di un bianco e nero non rigoroso che, in modo sorprendente, proprio perchè non deciso a priori, lega l’uno all’altro i diversi lavori dei nove artisti in mostra. Pittura, scultura, fotografia, video e installazione dunque si confrontano e si incontrano, più che scontrarsi, come in un gioco di specchi riflessi, effetto accentuato anche dalla collocazione in un’unica stanza di tutte le opere.


Gli artisti in mostra:

Simone Bergantini, (Velletri (RM), 1977). Vive e lavora tra Milano e Roma.
Gianluca Capozzi, (Avellino, 1973). Vive e lavora ad Aiello del Sabato (AV).
Barbara DePonti, (Magenta (Mi), 1975). Vive e lavora a Milano.
Francesca De Rubeis, (Ortona (CH), 1978). Vive e lavora a Pescara.
Piotr Hanzelewicz, (Lodz (Polonia), 1978). Vive e lavora a L’Aquila.
Antonio La Grotta, (Torino, 1971). Vive e lavora a Torino.
Jacopo Miliani, (Firenze, 1979). Vive e lavora a Milano.
Cristiana Palandri, (Firenze, 1977). Vive e lavora a Firenze.
Daniela Perego, (Firenze, 1961). Vive e lavora a Roma.

VERSUS XIV
a cura di Francesca Referza

Per la seconda edizione di Versus a mia cura ho inteso accentuare la volontà del format, ormai giunto alla quattordicesima edizione, di porsi come territorio di dialogo a distanza tra giovani artisti operanti con modalità espressive diverse e tuttavia in qualche modo accomunabili.
Non richiedendo Versus alcuna chiave di lettura tematica, se non appunto, come indica il titolo, la contrapposizione delle diverse individualità artistiche, mi sono innanzitutto sentita in dovere di invitare artisti che appartenessero ad una geografia dell’Italia che fosse il più possibile aderente alla situazione artistica attuale, sempre più delocalizzata, per cui Torino, Milano e Roma, ma anche Firenze, L’Aquila, Pescara e Avellino. Inizialmente postami come confine entro cui muovermi nello scegliere le opere degli artisti l’elemento formale del bianco e nero, mi sono poi leggermente allontanata dal proposito iniziale, salvo poi sorprendermi nel trovare comunque inaspettati punti di contatto tra le diverse opere. Il risultato finale è dunque sul filo di un bianco e nero non rigoroso che, in modo straordinario, proprio perchè non deciso a priori, lega l’uno all’altro i diversi lavori dei nove artisti in mostra. Pittura, scultura, fotografia, video e installazione dunque si confrontano e si incontrano, più che scontrarsi, come in un gioco di specchi riflessi, effetto accentuato anche dalla collocazione in un’unica stanza di tutte le opere.

Simone Bergantini (Velletri (RM), 1977) è un fotografo dallo sguardo sorprendentemente profondo. Vissuto fin da piccolo a contatto con il mondo dell’arte, ha acquisito in modo del tutto naturale la capacità di guardarsi attorno con spirito critico fino al punto di decidere, un giorno, di prendere tra le mani una macchina fotografica. Il primo progetto di Simone Bergantini, La città plausibile del 2001 testimonia perfettamente la capacità dell’artista di coniugare attenzione consapevole a particolari provenienti dal passato con una visione completamente contemporanea sulla città. Dopo quella prima serie di foto, Bergantini ha affrontato altri temi ed altre modalità espressive, dai reportage ai dittici di Un mondo senza qualità fino al volutamente non finito Atlantide, del 2006. Agata e Ivan sono due fotografie del 2007, facenti parte di un ciclo di immagini intitolato Seminario sull’infanzia, primo capitolo di una trilogia sull’uomo. I due scatti sono in effetti un dittico: due capannoni industriali fotografati mettendone in evidenza profondità, struttura e ariosità. Sembrerebbe fotografia industriale, se non fosse per due piccoli particolari che, in primo piano e al centro, quasi in corrispondenza del punto di fuga dello sguardo, attraggono e trattengono l’attenzione generando un senso di inquietudine. L’infanzia è in queste immagini al tempo stesso evocata e negata. Gli oggetti inanimati abbandonati sul cemento, di solito legati ad emozioni positive per i più piccoli, sono in questo caso il segno di un’infanzia ferita e sconfitta. Quella che vive ai margini della società e che si sottrae giorno per giorno agli occhi dei più. Non c’e` tuttavia dramma, solo constatazione. Simboli dell’infanzia abbandonati a terra, al centro del silenzio calmo di scheletri di architetture industriali che sembrano nude cattedrali.

Di Gianluca Capozzi (Avellino, 1973) ho selezionato nove acrilici su tela tutti del 2008 e tutti rigorosamente in bianco e nero: After, Concentration, Deep in my dreams, Just a memory, I was in the kitchen, Man machine, Minutes, Music e Pin Up.
Le forme – scrive l’artista a proposito della propria pittura - si perdono in tanti angoli, in tante parti da ripercorrere come un viaggiatore. Perdersi in queste forme è come entrare in uno stato più ampio di coscienza in cui la realtà ordinaria, rappresentata nell’opera, si spoglia della sua “normalità” e si veste di sensazioni ed emozioni che la dilatano. Prendere le distanze dalla realtà entrandoci dentro. Punto di partenza dell’artista campano è la fotografia, successivamente sottoposta ad una rielaborazione pittorica che, a volte ludica, a volte malinconica, cambia la percezione dell’immagine fino a renderla altro rispetto all’originale. Il mio lavoro – specifica Gianluca Capozzi - parte dalla foto che viene trasferita a matita sulla tela e poi intervengo con il colore.
Animato da una irrequietezza artistica ma anche caratteriale, Gianluca Capozzi inizialmente ha utilizzato foto da lui scattate durante i suoi viaggi, vicini e lontani. Particolari di tranquille giornate di mare, oppure affollati interni di autobus, uno scorcio della torre littoria di Torino, ma anche visioni dall’alto della brulicante piazza di Marracash con i suoi colori e rumori, calcolatori dal design retrò che sembrano ormai giocattoli ingombranti, ma anche mezzi in movimento come aeroplani e macchine resi irreali da colori edulcorati e geometriche forme decorative quasi mimetizzate sulla superficie del quadro. Pur continuando ad usare un formato di piccole dimensioni che materializza perfettamente l’idea di frammento della visione ricercata da Capozzi, la serie presentata a Torino si distingue dalla precedente per via dell’uso di fotografie degli anni Trenta. L’esigenza dell’artista campano di lavorare molto lentamente trova in questa serie in bianco e nero una corrispondenza naturale. La pittura raffinata di Capozzi infatti ha sulle fotografie originali in bianco e nero l’effetto di creare una distensione/dilatazione del tempo. Le sue sembrano immagini sospese, fluttuanti frammenti di visioni del passato, nitide nei particolari, ma confuse nella situazione d’insieme. Un po’ come accade con i ricordi. La selezione involontaria della nostra mente ci fa spesso ricordare solo dei dettagli, non il resto. L’idea del frammento è parzialmente confermata dai titoli scelti da Capozzi, a volte singole parole estremamente aderenti all’immagine, altre volte invece frasi che sembrano essere state estrapolate da un discorso più organico. Mancanti di un prima e di un poi, ma in qualche modo comunque comprensibili.

Quello di Barbara DePonti (Magenta (Mi), 1975), è un lavoro in cui livelli di lettura successivi si sovrappongono: dall’aspetto specificatamente tecnico, a quello più strettamente artistico, a quello evidentemente architettonico. Il dato che colpisce per primo è sicuramente quello tecnico: si intuisce l’originalità di ciò che si vede senza tuttavia immediatamente comprenderne il procedimento. L’artista milanese disegna edifici e strutture architettoniche attraverso le piegature, realizzate a mano con rigore e meticolosità. Usa appositamente la carta da spolvero, più morbida e porosa, e, a seconda dei lavori, la copre con un colore acrilico sul fronte o sul retro. Nel primo caso i solchi tracciati dalle piegature sono visibili grazie alla caduta del pigmento, nel secondo caso, invece, le linee assorbono il colore e la superficie assomiglia molto ad un disegno architettonico a china sporco. Alcuni lavori sono stati retroilluminati per cui il risultato, specie se visto in lontananza, assume un aspetto molto simile a quello di un disegno visto sul monitor del computer.
Il risultato ottenuto attraverso la tecnica studiata da Barbara DePonti è di estremo fascino per via della sintesi tra gli estremi: rigore geometrico da un lato e morbidezza nell’uso del colore sfumato, assorbito naturalmente dalle piegature, dall’altro. I soggetti che fuoriescono da questo disegno apparentemente geometrico sono tutti elementi architettonici, particolari urbanistici o recuperi del recente passato industriale. La cosa che va sottolineata è che la DePonti non lavora per episodi, bensì per cicli: per esempio, i due lavori scelti per Versus XIV, Milano-fiera e Milano-torre, entrambi del 2006, sono la torre di raffreddamento attualmente inserita nella sede direzionale della società Pirelli ed il nuovo polo fieristico progettato da Massimiliano Fuksas, rispettivamente esempi di recupero e nuova progettazione di quel complesso processo di ridefinizione delle aree abitative ed ex industriali che tutte le grandi aree metropolitane, non solo in Italia, stanno da qualche anno affrontando. Un lavoro analogo a quello fatto per Milano, è stato realizzato dall’artista su Torino: la sede del mercato progettata da Massimiliano Fuksas a Porta Palazzo, il Palavela di Gae Aulenti, la risistemazione del piazzale Valdo Fusi, l’Atrium e le due strutture olimpiche di Piazza Solferino, cinque luoghi emblematici della recente radicale trasformazione della città subalpina.
Aldilà della immediata corrispondenza con gli edifici originali, individuabile anche grazie ai titoli, c`e` una componente di visionarietà nei lavori della DePonti che ne allontanano il rischio di trasmettere una certa freddezza. Una visionarietà paragonabile ai capricci di Piranesi, altrettanto bui eppure perfettamente visibili nelle linee essenziali. I lavori dell’artista milanese contengono anche una parte importante di astrazione che deriva loro dall’emergere come dal vuoto. Sono assoluti, solitari, sembrano opporre una resistenza quasi umana al destino di essere risucchiati dal tempo e lo fanno con gli unici strumenti che hanno: linee e piani intersecati.

Francesca De Rubeis (Ortona (CH), 1978), interessata da sempre agli oggetti più semplici del quotidiano, nei lavori più recenti è passata a riflettere sul ruolo della donna all’interno della società occidentale. Pur usando con disinvoltura tutti i mezzi espressivi, dal disegno alla pittura, dalla fotografia al video, la De Rubeis è fondamentalmente pittrice, dal momento che usa la fotografia, con la quale fa ricerca, sostanzialmente come uno strumento pittorico e lo stesso dicasi del video, come la frequenza dei tagli che lei apporta, testimonia.
Del 2005 sono due grandi disegni quasi in scala 1:1 di un ferro da stiro e di una cucina realizzati con una matita grassa. Sempre nel 2005 ha disegnato una cucina ad angolo per il Museo Laboratorio di Città Sant’Angelo su carta da spolvero. La giovane artista abruzzese ha nel tempo accumulato e conservato i tovaglioli da tavola da lei effettivamente usati e considerati, per via dei segni di cibo lasciati sul tessuto, come una forma di autoritratto. Bloccati in una cornice a cassetta, diventano una specie di reliquia.
Panni stesi sono una serie di lavori ad olio su carta del 2006, in cui semplici panni di stoffa colorata disposti su comuni stendipanni assumono l’importanza di forme architettoniche.
Panni appesi, invece, sono una serie di acrilici del 2007 in cui l’artista fissa sulla carta i suoi vestiti personali, riuscendo a dar loro l’autonomia di una presenza animata.
Abito (2008) sono infine sei trittici fotografici in cui la De Rubeis ritrae in tre pose diverse ragazze abruzzesi coperte da una tovaglia cucita a mano e facente parte della dote familiare. Quello che colpisce chi guarda le donne è la forte somiglianza somatica delle ragazze ritratte con donne nordafricane, somiglianza fisiognomica accentuata dal fatto che le tovaglie coprono le donne a mò di burka. A questo filone di indagine sulla tradizione della donna abruzzese appartengono anche quattro disegni a carboncino grasso color seppia che raffigurano volti di ragazze con i fazzoli in testa (in italiano, ampio fazzoletto da mettere attorno al collo o sul capo), sorta di ragazze michettiane dei nostri giorni.
La presenza dei panni e dei tessuti nei diversi lavori della De Rubeis, pur partendo da un elemento autobiografico, è diventata un vero e proprio filo conduttore nella ricerca delle radici socio antropologiche del contesto vicino e lontano in cui l’artista vive.
Per Versus XIV ho scelto Rosa (2007), un video sulle ossessioni alimentari femminili da un lato e su certe convenzioni religiose ancora molto radicate in alcune comunità, dall’altro.
Una stanza chiusa – scrive Francesca De Rubeis - un tavolo con una tovaglia bianca ricamata a mano, una luce chiara diffusa, una donna seduta, giovane e scarna. Le ostie sparse nel banchetto, le mani le tengono alcune. Il susseguirsi a ritmo sempre più veloce, una ad una, le ostie nella bocca. Ingozzamento, come estrema purificazione, soddisfazione. Un rompere gli schemi di un gesto che da secoli si ripete e riempie il nostro vissuto.
Nel video si alternano, attraverso frames estrapolati come se fossero foto, due figure di donna. Entrambe sono vestite di bianco e siedono ad un tavolo coperto da una tovaglia cucita con un prezioso quanto sottile ricamo ad uncinetto chiamato tombolo. Entrambe, più o meno compulsivamente, ingoiano quantità via via crescenti di ostie con gesti ossessivi e meccanici, sottolineati da un suono ripetitivo, ottenuto dalla rielaborazione del rumore del treno sulle rotaie.
Il nostro comune amico Matteo Fato ha ben sintetizzato l’arte della De Rubeis - Tutto appare
come legato da un filo rosa. Filo che viene usato anche per “stendere” istanti di quotidianità, immagini di vissuto, per poter essere osservati e quindi conservati da chi vuole ascoltare.
Un vissuto che si allaccia anche al rapporto con la sacralità (a volte insensata) degli stereotipi religiosi. Ricerca legata all’ esplorazione della bellezza scovata nelle tradizioni popolari, che rappresentano inconsciamente le basi del nostro pensare, e del rapporto che ognuno di noi ha con essa.

Paolo – spiega Piotr Hanzelewicz, (Lodz (Polonia), 1978), - è un ragazzo. La riduzione a tratti grafici della sua persona, pur astraendo il vivente dalla vita, lo colloca in una dimensione che presenta da un punto di vista cronologico prima un approccio di tenera attenzione, cura e delicata purezza, più avanti autodeterminazione e determinazione degli incidenti che la vita pone ed impone al vivente.
La riduzione grafica diviene ossessione nella ricerca di una sintesi capace di esprimere l’elemento esistenziale, seppur così distanziato dal respiro, dal cibo, dal vino e dalle sigarette.
Il paradosso dunque di cercare germi nell’asetticità e purezza comprensiva nella sporcizia.
I 12 lavori del polacco Piotr Hanzelewicz sono una selezione di un progetto grafico Paolo (2005-2008) che l’artista porta avanti da qualche anno e che è a tutti gli effetti un work in progress per la potenziale infinita declinazione grafica che è possibile fare del soggetto ritratto. Pur partendo da un dato biografico, il progetto Paolo non ha in realtà una connotazione soggettiva, nascendo dall’urgenza in qualche modo utopica dell’artista di tradurre situazioni di tensioni legate all’individuo, in quanto essere umano, in una neutralità emotiva che passa attraverso il controllo del segno.
É come se , attraverso l’analisi dei tratti somatici di Paolo, condotta in maniera quasi ossessiva a partire da una foto in cui il bambino tiene in mano un coniglietto, l`’artista tentasse di indagare la propria identità prima personale e poi artistica cercando in qualche modo, di disegno in disegno, di mettere ordine dentro e fuori. La sequenza dei lavori scelti per Versus XIV ha un punto di inizio nelle tre versioni di Paolo (Blue, Brown & Gray, Orange) in cui la sottolineatura di colore a tecniche miste di parti del bambino o dello sfondo, è il sintomo di una prudenza iniziale poi abbandonata a favore di una più radicale sintesi del ritratto, affidato praticamente solo ad un profilo in rilievo come in Paolo (bianco).
Dunque se apparentemente l’utilizzo di tecniche diverse potrebbe sembrare una pretestuosa ostentazione delle proprie capacità di declinare in modi diversi lo stesso soggetto, in realtà la molteplicità dei risultati grafici non è che una conseguenza dell’urgenza da parte dell’artista di trovare un mezzo, tra i tanti possibili, per arrivare all’obiettivo perseguito, con un approccio quasi di tipo neoplatonico per cui attraverso la materia si arriva alfine all’idea. Questo work in progress – conferma a tal proposito Hanzelewicz - tende ad un’indagine sull’idea attraverso la materia.

Da sempre attratto dal mondo della fotografia, Antonio La Grotta (Torino, 1971) ha abbandonato la facoltà di architettura per affrontare un corso di studi che gli ha consentito di lavorare come fotografo professionista. Dopo un esordio rigoroso fatto di pellicola, bianco e nero e camera oscura, Antonio La Grotta è poi definitivamente passato al computer.
Così, lo stesso artista racconta l’installazione dal titolo Urne (2007) presentata a Versus XIV: l’urna, metafora della fine e dell’inizio di un viaggio, è quell’ultimo tentativo dell’uomo di vivere anche dopo la morte, attraverso una memoria collettiva e del singolo che inevitabilmente svanisce. La decorazione fatta di simboli, di colori, delle urne, espressione della cultura collettiva, viene a disgregarsi, a perdersi, ad annullarsi sino a diventare trasparente, incolore, immateriale: una metafora della nostra memoria collettiva che scompare, come conseguenza di un sovraccarico di segni e di simboli, espressione della cultura occidentale. Sedici scatole, tutte uguali, di forma e dimensione, di colore/incolore, come dei moduli che si ripetono. All’interno una fotografia di un materasso, il giaciglio, la memoria divenuta del singolo individuo. Una fotografia che ci suggerisce quel processo inesorabile volto alla cancellazione della stessa e con esso la memoria del singolo individuo.
Quello di Antonio La Grotta è un lavoro sulla memoria che spesso nasce da oggetti di recupero trovati per caso o ricercati tra i ricordi del proprio passato. Buon compleanno per esempio è un lavoro fotografico nato dal ritrovamento casuale dei numerini solitamente utilizzati per le torte nei compleanni. 33 fotografie di formato quadrato, sono disposte su una parete su sei file regolari. La successione numerica nell’ultima fila si interrompe non a caso in corrispondenza del numero 33. A terra, di fronte alle fotografie, ci sono mille margherite commestibili, fatte di ostie e zucchero. Il fatto che siano mangiabili da un lato consente a chi guarda di interagire direttamente con il lavoro, dall’altro, in parallelo con le immagini delle candeline spente presenti nelle foto, sottolinea la caducità dei fiori e, per estensione della vita stessa.
Caratteristiche tecniche ricorrenti nelle fotografie di Antonio La Grotta funzionali al contenuto dei suoi lavori sono da un lato la desaturazione che smorza i colori originali, dall’altro la riduzione della luminosità. L’altro aspetto sempre più evidente negli ultimi lavori dell’artista torinese è la necessità di pensarli nello spazio, passando così dalla bidimensionalità della fotografia al volume dell’installazione. Urne, è un’installazione composta da 16 piccoli cubi di plexiglass trasparente in cui sono conservate 16 fotografie di porzioni di tessuto di materassi diversi, tutti caratterizzati da un motivo di tipo floreale. Le fotografie, a loro volta incorniciate nel plexiglass, sono in realtà estraibili, e quindi riconducibili ad una dimensione più tradizionalmente bidimensionale. Sono in effetti una metafora della foto ricordo del defunto.
L’idea della morte, del passare del tempo e quindi della necessità di trattenere il passato attraverso la memoria è affrontata da Antonio la Grotta in modo del tutto piano e privo di dramma. Il modo in cui concepisce e realizza le sue foto, consente all’artista di attenuare la durezza del contenuto, in qualche modo sublimandolo, senza tuttavia trasformarlo.

Nel video When the snow melts, 2006, di Jacopo Miliani (Firenze, 1979), un gruppo di palloncini bianchi a forma di pupazzi di neve suona una danza sussurrata in un paesaggio coperto di neve.
In Quando la neve si scioglie, titolo significativamente evocativo, oltre che narrativo, c’e` un’inquadratura fissa su un angolo di un bosco alle spalle del quale corre una strada su cui transitano veicoli. Al rumore prodotto dalle macchine si sovrappone un suono quasi ipnotico che sembra pervenire dai cinque palloncini-pupazzi, presenze surreali che creano disorientamento in chi guarda. Il loro essere altro rispetto al paesaggio naturale intorno è appunto sottolineato dal sonoro che li fa assomigliare a dei fantasmi, simulacri di presenze umane. Testimonianze di una dimensione solitamente invisibile che pure esiste e vive a latere di ciò che è visibile.
Il mio lavoro – scrive Jacopo Miliani - nasce dall’impossibilità di tradurre il concetto di assenza. Nel momento in cui cerco di definire il vuoto lasciato da una presenza non posso evitare il riferimento ad essa. Scomparire, nascondere, evocare, dissolvere sono gesti che racchiudono in sé la nostalgia di eventi passati o futuri, la cui realtà viene costantemente messa in discussione. Nella mia produzione artistica utilizzo diversi media, oggetti, immagini come tracce di una narrazione che si attiva al cospetto dello spettatore. Attraverso installazioni sonore, disegni, assemblage o immagini fotografiche e tramite l’utilizzo costante di citazioni e riferimenti storico-culturali cerco nello spettatore il riconoscimento di determinati immaginari che non si aprono ad un vero e proprio processo di identificazione, ma restano sospesi nella narrazione.
I video di Jacopo Miliani sono il risultato di una sovrapposizione di elementi singolarmente decodificabili, ma che nell’insieme danno vita ad un testo narrativo complesso, di cui, come dichiara lo stesso artista, il senso rimane come sospeso. Ingredienti piuttosto ricorrenti del lavoro videografico di Jacopo Miliani sono: un sonoro fortemente connotato in senso musicale o viceversa quasi assente, se non in forma di rumore, inquadrature centrali e piuttosto basse che danno un senso di oppressione o comunque di forte vicinanza e che quindi mettono
a disagio, la presenza di personaggi surreali (il bambino vampiro del video Down Down Down, il personaggio con la testa coperta in Promo o volutamente tagliata dall’inquadratura come accade alle due figure che aprono il video Personal, l’ambigua presenza che fa da colonna umana alla perfomance danzante del bambino vampiro di Down Down Down ), infine una componente fortemente performativa che ha connotati piuttosto scenografici.
I video di Jacopo Miliani tendono a mettere in discussione le normali categorie della visione, attraverso il non detto e il non fatto. Nei suoi video accade poco o nulla eppure la tensione rispetto a ciò che si vede rimane alta dall’inizio alla fine. La narrazione c`e`, ma è inversa rispetto ai canoni tradizionali proprio perchè mira a creare dei cortocircuiti. La sensazione spesso è quella di aver assistito ad uno spettacolo di magia, ad una specie di illusionistico gioco di prestigio della visione.

Considero tutto il mio lavoro – spiega Cristiana Palandri (Firenze, 1977), che per Versus ha proposto tre sculture dal titolo Ho perso la testa - come un unicum continuo ed ininterrotto disegno. Disegno che si dispiega e si dirama con esiti lontani da esso, che è messa a nudo e al tempo stesso divagazione su di me e sulle mie ossessioni, paragonabile ad un flusso di coscienza tradotto in metamorfizzazioni attraverso un uso eterogeneo di media e di materiali. E per disegno intendo, sia le opere meramente legate al disegno in quanto tale, sia le sculture che nascono come prolungamento tridimensionale di questo, e a loro volta le performance in quanto prolungamento delle sculture. Nel guardare le immagini dell’installazione Zero (2008) presentata da Cristiana Palandri presso la galleria Daniele Ugolini di Firenze, ho pensato che il lavoro fosse al tempo stesso forte e delicato e che rappresentasse appieno la personalità dell’artista, giunta ad una nuova consapevolezza. In un intervista rilasciata a Teknemedia nel 2007 l’artista aveva in effetti dichiarato - Mi interessa la delicatezza e la fragilità che sono aspetti femminili, ma voglio che i miei lavori siano forti e d’impatto. E comunque in esse convivono sempre i doppi equilibri come in me. Mi piace che la mia opera possa essere considerata repellente e forte [...] Anche i capelli aprono molte strade e parlano di bellezza, fragilità, morte, forza, memoria, vita, femminilità.. Partendo dal presupposto che per la Palandri essere artista non significa altro che essere se stessa senza tuttavia la necessità di una identificazione tra l’opera e la persona, Zero è la seconda installazione, dopo Flumina pilorum (fiumi di capelli), concepita appositamente per lo spazio in cui è stata collocata. Elemento ricorrente in diverse opere dell’artista fiorentina, e in qualche modo suo segno distintivo, è appunto l’uso dei capelli. A parte l’iniziale utilizzo di capelli propri per cui il lavoro conteneva perfino il DNA dell’artista, la Palandri ha via via sviluppato la sua ricerca legata all’uso di questo media organico, al tempo stesso, come lei stessa spiega, fragile e duraturo, setoso e quindi apparentemente innocuo eppure insidioso. La Palandri, aldilà delle implicazioni simboliche ovviamente collegate a quello che da secoli è considerato un elemento di seduzione femminile, utilizza i capelli come forma tridimensionale del segno della grafite e quindi del disegno, punto di partenza del suo lavoro. E allora una massa di capelli altro non è che una scultura in divenire, strutturalmente elastica, che muta naturalmente nel tempo come tutte le forme organiche. La ricerca della Palandri, qualsiasi mezzo utilizzi, unisce in una sintesi sorprendente l’inconsciamente personale, a volte quasi una sorta di automatismo psicanalitico, all’organico universale, che può assumere indifferentemente forme zoomorfe o biomorfe. Le Tricofere per esempio sono una serie di autoritratti costituiti interamente da capelli che vengono annodati oppure fissati fra di loro con smalto spray, senza nessun altro supporto. Le Diatomee, invece, nome preso in prestito da alghe unicellulari microscopiche, sono disegni eseguiti con inchiostro nero su tavolette di legno poi ricoperte da uno strato di cera. Nella performance Oversight, realizzata nella primavera del 2008 al MLAC di Roma, l’artista è intervenuta su un’altra persona trasformandola, attraverso l’utilizzo di capelli, ossa animali, piume, bende e sostanze organiche, in un organismo in metamorfosi. Ho perso la testa 1, 2 e 3, opere scelte per Versus XIV, sono una serie di sculture costituite da forbici e capelli, materiale inorganico e materiale organico, controllo e durezza in opposizione a libertà e morbidezza. Le forbici, diversamente avvolte, limitate e annodate dai capelli, sono poggiate su piccoli cuscini, a loro volta posti su tre sgabelli appositamente disegnati dall’artista. Questi sostegni, con la loro ariosità, danno alle tre sculture di capelli e metallo una dimensione installativa che interagisce con lo spazio e che, assomigliando a dei ragni sospesi, rimandano comunque, fin dal primo sguardo, a quell’idea di organico che abbiamo sottolineato essere costante nell’opera della Palandri.
Di Daniela Perego (Firenze, 1961), fotografa e video artista fiorentina di nascita, ma romana d’adozione, ho scelto Nebbia, video del 2005 presente, insieme a Loro (2003) e Livia (2002), nella galleria on line della Saatchi gallery di Londra. Nel video, in un paesaggio autunnale reso ulteriormente onirico dalla presenza della nebbia che sgrana la visione e sfuma i contorni, una figura vestita di bianco di spalle si allontana a ritmo lento dal primissimo piano fino a scomparire del tutto. Salvo poi, inaspettatamente, tornare indietro correndo. Punto di partenza dei video successivi è Inizio del 2004, in cui una figura femminile in primo piano ma di spalle, si muove lentissimamente dalla spiaggia su cui si trova fino all’immersione totale nelle acque immobili di un lago come – spiega l’artista - nel tentativo di andare da un'altra parte, in un'altra dimensione. Il ritmo è lento e l’immagine, fortemente saturata, è quasi illeggibile. Nel video Non voglio (2005) torna l’effetto sorpresa di Nebbia quando l’immagine in lontananza di una stoffa arancione visibile tra il cielo assolato e la sabbia e che risulta praticamente impossibile da identificare, si rivela essere una figura femminile quando si solleva per darsi alla fuga fino a sparire del tutto dietro l’orizzonte di sabbia. Non ti vedo, invece, video presentato nel 2006 al National Centre for Contemporary Arts di Mosca, consta di due proiezioni, poste l’una di fronte all’altra in un’unica stanza in cui, da un lato c`e` l’immagine fissa di una strada immersa in un paesaggio autunnale, dall’altro la stessa immagine vede la presenza di una figura femminile ferma a bordo strada, noncurante della pioggia e, come indica il titolo del video, come invisibile agli automobilisti. Infine Attraverso (2007) è un progetto realizzato in quattro versioni e per ora momentaneamente sospeso, in cui l’artista resta immobile, di spalle per diverso tempo in mezzo ad una situazione di folla rispettivamente a Firenze, Roma, Londra e New York, tutte città che, per motivi diversi, hanno un significato preciso per la Perego. Se la situazione ambientale in questi ultimi video è cambiata, essendo passata da un paesaggio naturale ad uno urbano, le caratteristiche di attesa, di sospensione e il generale effetto di spaesamento che l’artista provoca, permangono. Vorrei essere aria è una frase formulata dalla Perego durante una conversazione amichevole in cui le avevo chiesto di esprimere il suo lavoro in sintesi, frase che, a mio avviso, sottolinea l’aspirazione all’immaterialita` (e la sua inevitabile negazione), costantemente espressa dall’artista nei video attraverso elementi formali e simbolici.
Gli artisti in mostra:

Simone Bergantini, (Velletri (RM), 1977). Vive e lavora tra Milano e Roma.
Gianluca Capozzi, (Avellino, 1973). Vive e lavora ad Aiello del Sabato (AV).
Barbara DePonti, (Magenta (Mi), 1975). Vive e lavora a Milano.
Francesca De Rubeis, (Ortona (CH), 1978). Vive e lavora a Pescara.
Piotr Hanzelewicz, (Lodz (Polonia), 1978). Vive e lavora a L’Aquila.
Antonio La Grotta, (Torino, 1971). Vive e lavora a Torino.
Jacopo Miliani, (Firenze, 1979). Vive e lavora a Milano.
Cristiana Palandri, (Firenze, 1977). Vive e lavora a Firenze.
Daniela Perego, (Firenze, 1961). Vive e lavora a Roma.




















Si ringraziano per il contributo: Regione Piemonte, RAS Assicurazioni – Pinerolo.
Con la collaborazione di TAG Torino art galleries.
La mostra resterà aperta dal 25 settembre al 24 ottobre 2008 con i seguenti orari:
da martedì a venerdì 16-19. Lunedì e sabato su appuntamento.
Catalogo disponibile.

Comunicazione UNAGRACO: Concerto del 25/9 - Brochure e Locandina Convegno 25-26-27 Settembre 2008








Comunicazione UNAGRACO: Concerto del 25/9 - Brochure e Locandina Convegno 25-26-27 Settembre 2008



Cari Colleghi

Par allietare la serata della cena di Gran Gala del 25/9 che si terrà presso il Ristorante Sayonara di Tortoreto avremo come cantanti:

LINDA
Da sempre lontana dal mondo degli stereotipi, l'artista, con coraggio e coerenza, mette il suo talento al servizio di una profonda riflessione sulla società contemporanea: intende rivolgere un appello alla sua generazione, cantando a piena voce il disagio, il vuoto esistenziale, la paura. Con Pasolini Scrive, nuovo singolo che fa parte di un lavoro consapevole e dalle tematiche fortemente sociali in uscita nei prossimi mesi, Linda chiama in causa l'intellettuale scomodo, lo scrittore corsaro, il poeta visionario capace di scardinare ogni convinzione gettando un raggio di verità sul mondo. Il canto di Linda però non vuole limitarsi a provocare: vuole lanciare un messaggio di forza e di speranza. La sua "generazione sfortunata" può davvero cambiare nome, "cercando dentro di se il coraggio di riempire il vuoto esistenziale e rompere il silenzio che ci assale". Il nuovo singolo è un brano intenso, graffiante come la sua voce.
PIOTTA

Piotta, artista ormai consolidato nel panorama musicale italiano, si distingue per aver raccolto numerosi successi di vendita e di critica tra i quali: 1999 artista rivelazione dell’anno AFI (associazione fonografici italiani);1999 disco di platino con "Comunque vada sarà un successo";1999 intervista su Herald Tribune, The Source e Blaze, USA;2000 disco d’oro con "La mossa del Giaguaro"; 2000 candidato al PIM come miglior brano radiofonico con "La mossa del Giaguaro";2000 premio Titano Festival di San Marino come miglior artista maschile;2004 54° Festival di Sanremo, dove oltre al brano in gara "Ladro di Te", riceve i complimenti di Adriano Celentano per aver reinterpretato in chiave rap "Chi non lavora non fa l’amore";2004 disco di platino "Ladro di te" (ep in vendita con la rivista Tutto/Mondatori);2004 "Tommaso" miglior album hip-hop premio MEI / premio Groove;2004 intervista su Lux e Bounce, Japan;2005 premio PWI miglior sito personale;2006 premio Roma Videoclip Festival per il video di "Non fermateci";2006 Premio Magic Tv promotore cultura hip hop in Italia.Piotta è molto attivo anche sul fronte live, e grazie all’universalità della sua musica si esibisce in svariate situazioni tra le quali: MTV Day a Bologna; concerto del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma; La Notte Bianca di Roma; live a Tokyo, dopo che "Supercafone" diventa sigla del campionato di calcio in Giappone; live ad Atlantic City negli USA; live a Sarajevo per il concerto internazionale Rock No War.
Non ti dimenticare che la prenotazione è obbligatoria altrimenti non si entra!!!!!

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Ada Pechini
presidente
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SABATO SU CANALE 5 LO SFERISTERIO RIAPRE “LOGGIONE”

SABATO SU CANALE 5 LO SFERISTERIO RIAPRE “LOGGIONE”
Tosca e un ricordo di Pavarotti per il via della 5a stagione del programma tv sulla grande musica
Lo Sferisterio di Macerata e un ricordo di Luciano Pavarotti a un anno dalla morte (6 settembre 2007), riapriranno la stagione 2008/2009 di “Loggione”, il programma del Tg5 a cura di Vittorio Testa, dedicato alla grande musica.
Sabato 20 settembre, su Canale 5, alle ore 8.50, andrà in onda la Tosca per la regia di Massimo Gasparon registrata nell’arena maceratese lo scorso luglio (direttore d’orchestra Daniele Callegari, nel cast Tiziana Caruso, Luca Lombardo, Lucio Gallo e Claudio Sgura).
Loggione da cinque stagioni (questa è la centoventicinquesima puntata) propone concerti e opere scelti tra i più prestigiosi in scena nei teatri italiani, un'occasione per vivere a fondo l'atmosfera e l'emozione di uno spettacolo dal vivo, respirando il vero umore delle sale e assaporando la magia dell'interpretazione.
È la prima volta che lo Sferisterio va in scena su canale 5. Un 2008 molto ricco di soddisfazioni per la lirica maceratese sul fronte programmi giornalistici televisivi. Non era mai successo prima che allo Sferisterio fossero presenti nello stesso anno le troupe di Canale 5, Rai 3, Rai International e La7.

CONFERENZA STAMPA LISTA CIVICA "LIBERI CITTADINI

CONFERENZA STAMPA LISTA CIVICA “LIBERI CITTADINI D’ABRUZZO”

E’ indetta per sabato 20 settembre 2008 alle ore 10:30 la conferenza stampa della Lista Civica Regionale “LIBERI CITTADINI D’ABRUZZO” presso Hotel Miramare in Via Tito De Caesaris a Città Sant'Angelo (Pe) tel. 085 95321.
Saranno presenti i promotori, il coordinamento Regionale e non mancherà la presenza di un illustre ospite di rilevanza nazionale.
La lista civica “LIBERI CITTADINI D’ABRUZZO” si propone come alternativa alla casta consociativa che da sempre ha governato l’Abruzzo e prospetta dalla base una vera democrazia diretta e partecipata dei cittadini d’Abruzzo.


Lista civica “LIBERI CITTADINI D’ABRUZZO”
Coordinatori -organizzazione per zona-

Roseto Silvi Pineto: Adriano De Santis, Pio RapagnàGiulianova: Vittorio Di Giacinto, Vincenzo Santuomo
Vasto: Claudio ZimarinoTeramo: Loris Tarli,Leonardo Boffi,Di Sante DomenicoLanciano: Ferruccio Francesco
Chieti: Di Nunzio Armando, Walter Palombo
Aquila Sulmona Avezzano: Giovanni Pizzocchia

TAPPA di SETTEMBRE 2008 – “MASTER AGRITOUR”


TAPPA di SETTEMBRE 2008 – “MASTER AGRITOUR”

Lo Staff di Agritour Teramo è lieto di comunicare a tutti i soci che la tappa di Settembre si svolgerà presso l’agriturismo “La Via del Parco” (Tel. 0861.998076 – www.laviadelparco.it ) di Arsita – Località Colle Mesole (TE) venerdì 26 settembre 2008!Questo il menù di massima:
- antipasti caldi e freddi (circa 6) più antipasto all’italiana;
- due assaggi di primi: molinara in rosso – gnocchetti in bianco;
- secondo: agnello e pollo al forno;
- patate al forno;
- pizzadolce, vino e caffè
Prezzo € 22,00 circa

Questo mese il tema della tappa, in onore alla riapertura dell’anno scolastico, sarà legato agli studi:
- durante la serata si svolgeranno gli esami del primo “Master Agritour” in cui ci si laureerà dottori in agritour (doc-tour);
- i partecipanti alla sessione del Master potranno prepararsi sulle seguenti materie:
1. geografia degli agriturismi teramani (orale);
2. storia delle avventure agrituristiche (orale);
3. matematica del capitano paff (prova pratica);
- i vincitori saranno proclamati “dottori in agritour” e insigniti della pergamena del paff.

Vi preghiamo di confermare entro giovedì 25 la partecipazione tramite e-mail info@agritour.te.it o via SMS (cell. 328.8977652)!
Vista la distanza del locale la partenza da Teramo è fissata alle 19 e 30.

A venerdì! Lo Staff di Agritour Teramo.

www.agritour.te.it

Condominio, gli amministratori di tutta Italia ne parlano a Giulianova


Condominio, gli amministratori di tutta Italia ne parlano a GiulianovaVi ricordo l'invito alla partecipazione
Anche la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo, nella persona del prof. Parisio Di Giovanni, si è interessata ad analizzare il mutamento della figura dell’amministratore di condominio avvenuta negli anni. E’ la prima volta che il mondo accademico si avvicina così concretamente alla gestione condominiale.Notevole è stato riscontrare come i condomini italiani apprezzino particolarmente la nuova figura di amministratore di condominio proposta dai nuovi gruppi internazionali, più vicina ad una gestione manageriale ed altamente qualificata del condominio e delle sue problematiche, che alla figura tradizionale ed un po’ stantia dell’amministratore spesso improvvisato appartenente al passato.
Questo è solo uno degli interventi dell’appuntamento che si terrà presso il Grand Hotel Don Juan di Giulianova, 19 settembre 2008 alle ore 15,00.
L’evento, organizzato da SINTEG Servizi Immobiliari Integrati, in collaborazione con lo Studio GECO – gestione e consulenza condomini, si terrà per discutere le problematiche e gli aspetti relativi all’evoluzione dell’amministrazione condominiale.
Il convegno sarà intitolato “Evoluzione del mercato dei servizi immobiliari”, ad aprire le discussioni sarà il Dott. Del Piccolo Umberto, titolare dello studio GECO, che saluterà i partecipanti.
Numerosi e di grande rilevanza gli interventi previsti: oltre al fondatore e presidente SINTEG, vi sarà la partecipazione del Prof. Parisio Di Giovanni, docente della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo, dei dott. De Gennaro e dott. Menozzi direttori dell’Agenzia delle Entrate di Atri e Giulianova e dell’avv. Luigi Salciarini, membro del centro studi nazionale ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari).
Previsti anche gli interventi del dott. Sergio Gaglianese, responsabile SINTEG Calabria, dell’arch. Felice Sorgendone, responsabile del settore tecnico SINTEG Abruzzo.
Tra gli argomenti trattati, vi saranno l’evoluzione del mercato dei servizi immobiliari, l’impatto delle nuove strutture di gestione sul mercato italiano, la fiscalità nel condominio, la Corte di Cassazione come legislatore condominiale, i servizi immobiliari: la realtà calabrese, la documentazione tecnica a sostegno del comparto amministrativo e il mercato dei servizi immobiliari in Abruzzo

GIULIANOVA: SCARSA PULIZIA IN ZONA CENTRALE





































GIULIANOVA: SCARSA PULIZIA IN ZONA CENTRALE

Le famiglie residenti nella zona di via Catania e vicolo Catania mi hanno segnalato che nella loro zona l'Amministrazione Comunale non provvede alla pulizia di un'area piena di erbacce con detriti e rifiuti di ogni genere e dalla quale si vedono di tanto in tanto uscire anche dei topi. Nel particolare in detta area (come ben visibile dalle foto allegate) vi è una piccola striscia di strada larga mt 2,50 con marciapiede di larghezza cm 50 di proprietà ex demanio, ora comunale, che si estende fino al supermercato Sidis e continua in una striscia di terra incolta fino al lungomare dove nel sottosuolo vi è una tubazione per lo scarico delle acque bianche che parte dalla S.S. 16 e sfocia in mare.
Questi cittadini chiedono che quest'area venga pulita regolarmente e non abbandonata a se stessa creando problemi di carattere igienico e ambientale in una zona densamente popolata.
Preghiamo il Commissario di Governo di intervenire sulla Sogesa e Giulianova Patrimonio per provvedere al più presto alla bonifica. Comunque i cittadini della zona si stanno attivando per la raccolta delle firme di protesta.


Lista Civica “ Liberi Cittadini di Giulianova”
Dott. Vincenzo Santuomo
Organizer The Giulianova Beppe Grillo Meetup
ASSOCIAZIONE CULTURALE RESET

mercoledì 17 settembre 2008

Invito adesione lista civica regionale

Movimento Città per Vivere-Mia Casa d'Abruzzo
Comitato promotore Referendum abrogativi regionali
e Proposta di Legge di iniziativa popolare
Roseto degli Abruzzi, 18.9.2008
Cari amici,
intanto chiediamo scusa preventivamente se questa comunicazione dovesse essere da voi ritenuta inopportuna, rispetto ad altre e diverse vostre sensibilità.
Ci spinge, sinceramente parlando, la presa d'atto “incontrovertibile”, davanti ai nostri occhi stralunati ed indignati, del fatto che la situazione della nostra Regione è, sotto quasi tutti i punti di vista, molto grave e di difficile soluzione. Un possibile rinnovamento a breve della attuale classe politica ed amministrativa, così rimanendo i partiti e le forze politiche maggioritarie, sembra non essere alla portata della debole società civile e delle associazioni che, con le unghie e con i denti, operano sul territorio con l'intento e nella speranza di farlo a tutela di valori sociali, morali, ambientali e civici “irrinunciabili”, costi quel che costi, almeno così è da parte nostra.
Come movimento civico e referendario riteniamo che il cambiamento non passerà attraverso la “calata” in Abruzzo di Di Pietro e la imposizione “dall'alto” alla guida della nostra Regione, di candidati “di lungo corso e di rapidi e frequenti riciclaggi”, proposti purtroppo anche dall'Italia dei Valori.
Prendendo il coraggio a due mani, di fronte ad insuperabili difficoltà e ostacoli fin anche per la disponibilità di pubblici ufficiali ed “eletti del popolo” negli enti locali, nei Consigli Comunali, Provinciali e Regionale per la raccolta e autentica delle firme sui 5 referendum regionali abrogativi dei costi impropri della politica, avevamo pensato e annunciato che, in assenza di rilevanti iniziative ed aggregazioni unitarie, ci saremmo, in ogni caso, impegnati a presentare una “Lista referendaria, civica, laica ed ecologista” che raccogliesse esperienze, contenuti e programmi della parte migliore della società civile abruzzese ancora “libera ed indipendente” dalla casta e dalle sue provvidenze e condizionamenti.
Abbiamo perciò accolto con favore e interesse la iniziativa di alcuni cittadini ed associazioni di promuovere la presentazione di una “Lista Civica Regionale” denominata “Liberi Cittadini d'Abruzzo”, aperta non solo alla partecipazione dei “grillini” ma a tutte le espressioni sociali che hanno profuso impegno civile in Abruzzo nel corso di questi anni di “grande passione” e grandissime delusioni politiche.
Per come riteniamo grave la situazione, già seriamente preoccupante e a rischio il futuro dell'Abruzzo, ci proviamo e chiediamo a tutti voi che riceverete questo “messaggio nella bottiglia”, in piena trasparenza, se volete e ne avete interesse e piacere, di pronunciarvi al più presto a favore o contro una tale “coraggiosa” iniziativa, in mare aperto e senza alcuna scialuppa di salvataggio per nessuno di noi.
Da parte nostra, singolarmente, come Associazioni e Comitati, intendiamo metterci a disposizione, al servizio di questa “civica avventura” e invitiamo voi e gli amici che certamente potete raggiungere e informare in brevissimo tempo, ad accogliere questo appello e aderire con “forza, coraggio e fiducia”, comunicando la vostra disponibilità a partecipare alla prossima assemblea per la definizione della Lista, dei candidati e dei contenuti del programma.
Recapiti ed info:
http://wpop6.libero.it/cgi-bin/webmail.cgi?Act_V_Compo=1&mailto=piorapagna@libero.it&ID=IL0hhAcwgJc7safNsaxTw4JOhzpLMCvwdqgzxYkuZmbCswhPeQ1Zh4&R_Folder=aW5ib3g=&msgID=2682&Body=0 - per Città per Vivere e Comitato promotore referendum;
http://wpop6.libero.it/cgi-bin/webmail.cgi?Act_V_Compo=1&mailto=vittoriodigiacinto@gmail.com&ID=IL0hhAcwgJc7safNsaxTw4JOhzpLMCvwdqgzxYkuZmbCswhPeQ1Zh4&R_Folder=aW5ib3g=&msgID=2682&Body=0 - per i promotori della Lista Civica regionale;
http://wpop6.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=yziVvDOJgss8bFlrj%2BJQx9WPwk17%2Bd7xd%2BPcPD6ENePZbufyIdbASr/86vG8pShb7yhdmtx9tfQ%3D&Link=http%3A//wpop15.libero.it/cgi%2Dbin/webmail.cgi%3FAct_V_Compo%3D1%26mailto%3Dinfo%40listeciviche.it%26ID%3DIlERR_sGR4MrgGMc9KxjQyrY1CILJgHUlfzqUYJn24dB5g%26R_Folder%3DaW5ib3g%3D%26msgID%3D17906%26Body%3D0 - http://wpop6.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=yziVvDOJgss8bFlrj%2BJQx9WPwk17%2Bd7xd%2BPcPD6ENePZbufyIdbASr/86vG8pShb7yhdmtx9tfQ%3D&Link=http%3A//www.listeciviche.it/
Cordiali e fraterni saluti
Pio Rapagnà e Giovanna Forti

Presentazione: IO MI RICORDO di Paolo Ferro (Pescara - Biblioteca Provinciale, Domenica 21 settembre, ore 19,00)

Pescara, Domenica 21 settembre - Ore 19,00presso la BIBLIOTECA PROVINCIALE "G. D'Annunzio"Piazza della Rinascita (Salotto) di Pescarasarà presentato il romanzo di Paolo Ferro: IO MI RICORDO (Edizioni Tabula fati)a cura di Moreno Di GiovanniParteciperà l'Autore e l'editore Marco Solfanelli

L’antifascismo non è un valore!


Grosso scalpore hanno suscitato le dichiarazioni di Fini alla Festa di Azione Giovani a Roma dove è stato affermato che l’antifascismo è un valore al quale i giovani di destra devono ispirarsi.
La Destra di Giulianova, come tutte le donne e gli uomini di destra, non ritiene l’antifascismo un valore bensì una bandiera dietro la quale sono stati commessi omicidi dal dopoguerra fino agli anni 80: negli anni di piombo infatti molti giovani di destra vennero uccisi in nome dell’antifascismo!
Non vogliamo fare un’apologia del Fascismo ma riteniamo che i valori “DIO, PATRIA, FAMIGLIA” siano ancora validi e possano ispirare l’azione politica anche ai giorni nostri, noi esistiamo e combattiamo per questo.
Invitiamo pertanto tutti coloro che ancora credono in questi valori a ritrovarsi insieme a noi per far sì che questa fiamma non si spenga.

Il PDL, nuovo partitone unico, sta cercando di spegnare questa fiamma e di annientare tutte le voci al di fuori di esso attraverso la stipula di una legge elettorale per le europee che vedrebbe scomparire tutti i partiti al di sotto del 5%.
Perché la libertà di pensiero e di espressione possa continuare ad esserci proponiamo una raccolta di firme alla quale si può già aderire on-line al sito http://firmiamo.it/europeenosbarramentosipreferenza perché la nuova legge elettorale per le europee non abbia lo sbarramento al 5% e permetta di esprimere le preferenze.

Vorrebbero toglierci la possibilità di esistere ma… La Destra c’è!



Piergiorgio Casaccia, portavoce locale de La Destra - Giulianova

Nota di Legambiente Abruzzo

CAMPAGNE
SALVALARTE
Contro il degrado e l’abbandono Salvalarte percorre la penisola alla ricerca di tesori d’arte e tradizioni dimenticati, per riportare alla luce parte del patrimonio nazionale troppo spesso ignorato dalle istituzioni ed escluso dalle rotte turistiche.
25 Settembre 2008: Salvalarte arriva a Sulmona!
Appuntamento alle ore 09:00 presso la Piazza S.M. della Tomba, da dove partirà in bicicletta la carovana di Legambiente alla volta dell'area archeologica di Ercole Curino. (vedi locandina allegata)

PULIAMO IL MONDO
Se vuoi città più pulite e vivibili, se sei per una gestione corretta e sostenibile dei rifiuti, se pensi che ci siano ambienti naturali nel nostro bellissimo paese che vadano valorizzati e difesi dalla cementificazione selvaggia, se credi che per raggiungere questi obbiettivi sia necessario l’impegno di tutti, il 26, il 27 e il 28 settembre unisciti a noi e partecipa a Puliamo il Mondo! Scopri le adesioni in Abruzzo

APPUNTAMENTI
Sabato 20 Settembre 2008 --> Nell'ambito dei festeggiamenti per il DECENNALE DELLA RISERVA NATURALE GOLE DI SAN VENANZIO Vi invitiamo all'iniziativa che si terrà a Raiano (AQ):
Progetto Turismo Sociale - Attività in montagna per turisti con diverse abilitàOre 10,30 Ritrovo (Piazzale Eremo di San Venanzio)Ore 11,30 Santa Messa (Chiesetta dell’Eremo)Celebrerà S. E. Mons. Angelo Spina, Vescovo della Diocesi Sulmona -ValvaOre 12,00 Escursione nella RiservaOre 13,00 Rinfresco

Giovedì 25 Settembre 2008 --> Salvalarte 2008: In bici verso Ercole Curino! (vedi locandina allegata)

A presto!!

Legambiente Abruzzo ONLUS

"ENNIO MORRICONE SUITE".


Programma
C’era una volta in America Mission
mario focarelli
Ha esordito come direttore d’orchestra con Il Barbiere di Siviglia e si è perfezionato al Festival delle Nazioni di Città Di Castello, all’Accademia Spagnola di Belle Arti, all’Accademia Chigiana (musica da film con Ennio Morricone. Nel 1997 si è e diplomato all’Accademia Internazionale di Musica di Pescara con Donato Renzetti.
Ha diretto con successo l’Orchestra Giovanile Siciliana Trait d’UnionE, l’Orchestra Kandiskij, l’Orchestra Internazionale da camera di Sofia, l’Orchestra Sinfonica di Bulgaria, l’Orchestra Sinfonica di Romania, l’Orchestra Sinfonica di Grosseto, la Nuova Amadeus di Roma. Con l’Orchestra XXI° Secolo ha diretto oltre 70 concerti in tutta Italia ed un concerto all’Università La Sapienza ricevendo una Lettera d’encomio.
Per la commemorazione delle vittime della strage di S’Anna di Stazzema ha composto e diretto la musica del CD “Il Testamento di Anna”, con la voce recitante di Arnoldo Foà, consegnato al Presidente della Repubblica C.A.Ciampi il 25 aprile del 2000. Per l’alto valore artistico e morale dell’opera ha ricevuto dal Comune di Stazzema (Medaglia d’oro al Valor Militare) il Riconoscimento di Benemerenza. Ha diretto al Teatro Castagnoli di Scansano, al Teatro Nuovo di Spoleto (Festival dei Due Mondi), all’Estate Musicale Frentana di Lanciano con Arnoldo Foà. Nel 2006 è uscito il film “S’Anna: l’eccidio”, con Massimo D’Apporto, del quale ha scritto la colonna sonora. Nel 2007 ha scritto la colonna sonora per il film “Pasticcio di Fiabe ed ingredienti vari”, con la regia di Ginola Cascinai, prodotto dal laboratorio cinematografico “Teatro dell’accatto”di Montalcino (SI).
segueSacco e Vanzetti Il professionista
La leggenda del pianista … La califfa
L’uccello dalle piume di cristallo Indagine su un cittadino
Gott mit uns al di sopra di ogni sospetto
Il gatto Metti una sera a cena
Giù la testa La piovra
Quattro mosche di velluto grigio Morricone west
Il segreto del Sahara Il maestro e Margherita
Nello Salza
L’assegnazione del Premio Oscar alle musiche di Nicola Piovani per “La Vita è bella” è stata la consacrazione di Nello Salza quale “Tromba del cinema italiano
Dal 1984 ad oggi ha inciso circa 300 colonne sonore come Tromba solista con i maestri E. Morricone, A. Morricone, N. Piovani, A. Trovajoli, R. Ortolani, P. Piccioni, L. Bacalov, R. Pregadio, B. Conti, F. De Masi, F. Piersanti, A. North, R. Serio, A. Di Pofi, B. Zambrini, D. Lucantoni ricoprendo ruolo protagonista delle partiture di film quali “La vita è bella”, “L’intervista”, “La voce della luna”, “C’era una volta in America”, “La leggenda del pianista sull’oceano”, “Nuovo cinema paradiso”, “La Famiglia”, “La Piovra”, “Il postino”, “Cuore”, “Pinocchio”, etc:, collaborando con registi quali F. Fellini, S. Leone, F. Zeffirelli, G. Tornatore, M. Monicelli, E. Scola, R. Benigni, B. De Palma, A. Sordi, N. Moretti, L. Wertmuller, D. Argento, Fratelli Taviani, etc. e direttori di fama internazionale quali G. L. Gelmetti, F. Mannino, N. Santi, G. Ferro, G. Patanè, D. Oren, Y. Aronovitch, G. Kuhn, J. Tate, J. Nelson, B. Bartoletti, G. Bertini, M. Armiliato, Z. Pesko, D. Renzetti, G. L. Zampieri, W. Humburg, Mario Focarelli;. Con l’orchestra di S. Cecilia ha effettuato tournèe nei cinque continenti sotto la guida di direttori del calibro di L. Bernstein, L. Maazel, G. Pretre, W. Sawallisch, D. Gatti, G. Sinopoli, C. Thielemann. Importanti sono le sue collaborazioni con artisti internazionali quali S. Accardo, U. Ughi, L. Pavarotti, J. Carreras, K. Ricciarelli, A. Bocelli, D. Modugno, Mina, Amii Stewart, Zucchero, R. Zero, M. Nava, M. Gazzè.
















Articolo del giornale “Nuovo Viterbo oggi ( Alessandra Di Leo)
‘Standing ovation’ al Teatro Boni’


ACQUAPENDENTE- Ovazione del pubblico la sera del 28 ottobre al Teatro Boni di Acquapendente per l’esibizione dell’Orchestra d’archi Fotogramma, diretta dal Maestro Mario Focarelli, e di Nello Salza alla tromba solista.
Il concerto “Morricone suite”, che ha aperto ufficialmente la stagione di appuntamenti al Teatro Boni, ha regalato due ore di autentica magia ad un pubblico estasiato dalle note delle colonne sonore del grande Ennio Morricone. Gli arrangiamenti del Maestro Focarelli sulle musiche di film come “C’era una volta in America”, “Giiù la testa”, “Nuovo Cinema Paradiso”, per ricordarne solo alcuni, sono stati eseguiti magistralmente dall’orchestra Fotogramma che ha saputo regalare ai presenti l’emozione di ascoltare brani che evocano ricordi, diversi per ognuno. A rendere unica la serata è stato l’ingresso, poco dopo l’inizio del concerto, di Nello Salza, che si è esibito sulle note de “La leggenda del pianista sull’oceano”. In piedi sul palco, circondato dai 12 elementi dell’orchestra e di fronte al Maestro Focarelli, Salza ha suonato la tromba con una straordinaria intensità musicale, senza sovrastare le note degli archi che lo accompagnavano…………….confermando la sua bravura già riconosciutagli con l’Oscar per “La vita è bella”………………………... Al termine del concerto………l’applauso che ne è seguito, come al termine di ogni brano, sembrava non dovesse cessare mai. Il pubblico si è alzato in piedi per rendere omaggio a dei grandi artisti che hanno fatto sognare un intero Teatro…(Alessandra Di Leo - “Nuovo Viterbo oggi”)

il calendario gare con le nostre che quest'anno


il calendario gare con le nostre che quest'anno si disputeranno alle 18 del sabato , al palacastrum.Sempre che ci sia l'agibilità dell'impianto o che in attesa di questa la federazione ci dia un'ulteriore proroga.Tutto è appeso ad un filo.Ci auguriamo che la sorte ci baci,altrimenti non sappiamo cosa fare.La questione del Palazzetto dovrà essere un'impegno dei futuri governanti,Giulianova ha bisogno di un nuovo impianto dove si possa fare sport e spettacolo.Il povero Palacastrum è alla frutta,nonostante i continui provvedimenti tamponi,deve rispondere a tantissime esigenze e dovrebbe funzionare 24 ore su 24 per poter soddisfare la domanda di fare sport,che cresce di anno in anno.Ma è anche una questione di modernità:possibile che sia tanto complicato programmare e costruire un nuovo contenitore?ciao peppino

Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci Giulianova
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci GiulianDream Team Taranto
TURNO DI RITORNO
1^ GIORNATA
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci Giulianova
2^ GIORNATA
3^ GIORNATA
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci Giuliansab
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci Giulianova 4^ GIORNATA
5^ GIORNATA
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci GiulianoBA.D.S. Quartu S. Elena
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci Giulianova
6^ GIORNATA
7^ GIORNATA
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci GiulianoSanitaria Beni 2001 Vicenza
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci Giulianova
8^ GIORNATA
Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci Giulianova
9^ GIORNATA
88 S.Stefano Banca Marche Las Mobili Reg. Abruzzo Amicacci Giulianova sab 04/04/2009 18.00