sabato 10 gennaio 2009

Il mistero Gotti svelato? di Lino Manocchia, giornalista giuliese

Il mistero Gotti svelato?
di Lino Manocchia


NEW YORK, 9 Gennaio ’09 - Il 18 marzo 1980 il dodicenne Frank Gotti, il più giovane figlio di John Gotti (foto) fu investito ed ucciso, sulla sua bicicletta, dal vicino di casa John Favara, il cui figlio era grande amico della giovane vittima. La polizia stabilì che Favara non era coinvolto nell’incidente, che fu ufficialmente classificato come accidentale, e nessuna inchiesta fu aperta contro di lui. Ad ogni modo, un mese dopo la tragedia, la parola “assas-sino” fu scritta con la vernice spry sull’auto di Favara. Il 28 maggio,Vittoria Di Giorgio Gotti, madre di Frank, attaccò Favara con una mazza da baseball di metallo mandandolo

all’ospedale. Favara decise di non sporgere denuncia e pianificò di andar via da Howard Beach (un lussuoso luogo dell’Isola del Long Island, antistante New York). Secondo la FBI (Federal Bureau Investigation) il 28 luglio 1980 Favara fu rapito ed ucciso da otto membri del clan di Gotti, mentre egli e sua moglie erano fuori città, ed il fatto divenne uno dei mai risolti misteri che appartengono alla carriera del defunto John Gotti.
Quello che avvenne del malcapitato vicino di casa, che accidentalmente investì con la macchina ed uccise il dodicenne figlio di Gotti per poi scomparire, resta sino ad oggi un mistero. La risposta forse potrebbe apparire dai documenti consegnati alla Corte dal Procuratore della Repubblica che afferma: ”John Favara fu assassinato per ordine dello sdegnato boss della famiglia Gambino, ed il suo corpo gettato in una tina di acido.” Il documento è tato presentato ieri presso la Corte Federale di Brooklyn in occasione del processo contro il presunto “soldato” di Gambino, Charles Carneglia, per “raffico illegale.” Stando al N.Y. Daily News, Carneglia, considerato associato alla famiglia Gambino – oltre che testimone del Governo – avrebbe distrutto le tracce del Favara gettandolo in un barile pieno di acido. Secondo informazioni l’aspirante mobster Kevin McMahon sarebbe un testimone importante, ma il suo nome non appare nei documenti presentati dal Procuratore. Si rileva dai rapporti FBI che “Favara abbagliato dal sole mentre tornava a casa dal lavoro, il 18 marzo 1980 accidentalmente colpiva il giovane Frank Gotti, mentre guidava la bicicletta del suddetto McNahon, lungo una avenue del sobborgo di Queens.” Ironicamente Carneglia proteggeva McMahon dalle rappresaglie di Gotti per aver ceduto la sua bicicletta al figlio.

CHI ERA GOTTI? (nella foto, giovane)
Nato a Springfield il 27 ottobre 1940, Gotti è considerato un criminale statunitense di origini italiane. Fu anche conosciuto con i due soprannomi di “The Dapper Don” (Il boss elegantone) e “The Tefflon Don”. Si meritò il primo soprannome per la sua spiccata eleganza, mentre il secondo per la facilità in cui riusciva a far scivolare da sé tutte le accuse a lui attribuite. (Fu proprio questa sua caratteristica che spinse il suo uomo di fiducia Salvatore ”Sammy the Bull” Gravano a tradirlo per paura di vedersi addossato tutte le responsabilità ed essere quindi condannato al suo posto). Dopo aver assassinato il suo primo boss Paul Castellano, Gotti divenne boss della Famiglia Criminale Gambino, una delle cinque famiglie delittuose di New York City. Nel 1992 Gotti fu condannato per vari ricatti, 13 omiicidi, estorsioni, evasione fiscale, usura ed altri crimini, per cui fu condannato alla prigione a vita. Gotti morì di cancro alla gola il 10 giugno 2002 al centro
medico statunitense per i prigionieri federali del Missouri: aveva la parte inferiore della mascella rimossa a causa del cancro ed era alimentato attraverso un tubo.

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