sabato 10 gennaio 2009

Tutti contro il muro del suono, di Lino Manocchia, giornalista giuliese

Tutti contro il muro del suono

di Lino Manocchia

NEW YORK, 9 Gennaio ’09 - Con l’arrivo del 2009, si risvegliano domande e quesiti assillanti: “quanto prolifico, sportivamente parlando, potrà essere l’anno nuovo giunto dopo 2009 tappe attraverso il tempo?” È una storia lunga, ricca di emozioni, di velocità, di “pazzie” che ha avvinto, ed avvince, un settore della vita sportiva.

Correva il 1965 e la cronaca si occupava dell’appassionante tentativo di record di Craig Breedlove, giovane pilota americano che aveva raggiunto l’orripilante velocità di 966.961 km/h. Stiamo parlando di circa 45 anni or sono, e trascorsero 1800 giorni prima che l’ex collaudatore della NASA, Gary Gabelich, con il veicolo terrestre “Blu Flame”, superasse, per la prima volta la soglia dei 1000 km/h.

Dovevano trascorrere altri 25 anni, e Craig Breedlove (detentore di cinque record mondiali), si accingeva non solo a demolire il record mondiale ottenuto nel 1983 dal temerario inglese Richard Noble (1019,440 km.h) con una impresa da fantascienza, ma oltrepassare il muro del suono. Quello dei record di velocità è un rituale che sul lago salato di Bonneville (foto) si ripete da oltre 50 anni. Per coloro che hanno guidato questi “mostri ibridi” in grado di superare la soglia dei 500km/h, la velocità - la speed - è una droga di cui non sanno fare a meno, è una scarica di adrenalina che li fa diventare mostri di tenacia, di volontà e di caparbietà nel loro anelito di primato.

Chissà cosa direbbe Brigham Young, il “Mose”’ dei Mormoni dello Utah, se potesse assistere al Festival della velocità che ogni anno vede riunito a Bonneville il fior fiore della “pazzia motoristica”. E cosa penserebbe Eulalie Bonneville, che nel 1832 tenne a battesimo, dandole il suo nome, questa bianca sterminata distesa salina in un epico scontro con gli Indiani Ute e Navajo.
La settimana dei record a Bonneville è una festa che non conosce un attimo di sosta, un momento di incertezza, un istante di abbandono. E’ tutto un susseguirsi di rincorse da capogiro, di passaggi al cardiopalma di momenti di altissimi tensione. Chi ha visto, come il cronista, ben sette volte, per la Rai e

varie pubblicazioni motoristiche, sa che si tratta di un’esperienza in dimenticabile. Il massimo dell’ecci-tazione lo si raggiunge quando parte il missile. Il fragore è quello di un tuono e la vampata è quella di un altoforno. Bonneville si affianca, immaginativamente, all’altro Colos-seo motoristico del Nevada Black Rock che annovera primati non certo inferiori a quello dello Utah.

Nella foto.
Lino Manocchia
e il cameraman
Phil Withley


IL NEVADA BLACK ROCK
Fu appunto qui che Breedlove, dopo un periodo transitorio dedito al business di beni immobili, nel 1992 iniziò a costruire il suo “Spirit of America” Formula Shell LSRV. Il veicolo del peso di 4100 kg, lungo 14 metri, dalla “pelle” in alluminio ed un propulsore General Electric J79, che fallì il tentativo per un maleaugurato “crash” che danneggiò il reparto motore…
Ormai, raggiunto da una “certa eta”, Breedlove vendette il suo Spirit of America a Steve Fossett, valido pilota di “mongolfiere” e provetto navigatore intorno al mondo, il quale subito iniziò le operazioni “ricostruttive” dello “Spirit”. Ma, come noto, Fossett, partito per un’altra impresa del giro intorno al mondo con un monomotore, nel settembre 2007 scomparve nelle distese boscose del Nevada e soltanto recentemente il suo corpo fu rinvenuto.

I RECORD MONDIALI DI VELOCITA’
Interessanti sono i primati registrati nel passato. Per quello su terra di un’automobile venne realizzato il 15 ottobre 1997, quando il pilota della RAF Angy Green raggiunge la velocità di 1227,98 Km/h (Mach 1.02) pesante 10 tonnellate, simile ad un aereo senz’ali.
Il record di velocità per autovetture stradali appartiene attualmente alla SSC Ultimate Aero Twin Turbo che nel 2007, su autostrada chiusa al traffico, nello stato di Washington, fissò la media di 412.28 km. La macchina è spinta da un V8 biturbo di 6200 cc capace di erogare 1183 CV.
E la signorina motocicletta? dove la mettiamo? Guidata da un essere umano (Chris Carr) detiene il record di 268.831 km/h (velocità di punta 567.8 km/h) sul lago salato di Bonneville.
Dulcis in fundo, anche la bicicletta vuole la sua parte. Il record appartiene a Fred Rompelberg (Olanda) che a Bonneville sfiorò la media di 268.831 km/h. Da notare che tale velocità fu possibile grazie ad uno speciale “dragster”-spaccavento che precedeva la bicicletta nel tentativo di record. Senza lo spaccavento il primato è di 130,36km.h (Sam Whittington 2004) su una bicicletta reclinata.
Questa la magnifica torta della velocità. Quando, dunque, spunteranno i futuri... “saggiatori”.?
LINO MANOCCHIA

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