mercoledì 24 dicembre 2008

Comitato promotore dei 5 Referendum regionali

Comitato promotore dei 5 Referendum regionali
abrogazione consulenze e scioglimento enti strumentali
Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)
COMUNICATO STAMPA
L'UFFICIO DI PRESIDENZA del Consiglio regionale, trascorsi ormai 20 giorni dal ricorso con il quale il Comitato promotore ha impugnato i processi verbali con i quali il responsabile del procedimento ha dichiarato la decadenza delle 5 richieste di referendum abrogativi, non ha trasmesso alcun cenno di riscontro nel merito della opposizione presentata.
Il Comitato promotore ritiene, in pieno diritto, che i termini previsti per la presentazione delle firme non sono scaduti il 26 novembre, in quanto la “iniziativa referendaria” è stata “automaticamente” sospese in data 17 luglio a seguito dello scioglimento del Consiglio regionale.
Infatti, è proprio l'art.3, comma 3 della Legge Regionale n. 44 del 19 dicembre 2007 a stabilire che “l'iniziativa referendaria non può essere esercitata nei sei mesi precedenti la scadenza del Consiglio regionale e nei sei mesi successivi alla elezione del Consiglio regionale”, e che dunque la stessa iniziativa, anche se già precedentemente e legittimamente avviata, deve ritenersi “sospesa” in coincidenza dello scioglimento del Consiglio e può essere ripresa nei sei mesi successivi alla elezione del nuovo Consiglio regionale.
A tal proposito, pur in assenza della funzionalità del Collegio per le garanzie statutarie competente in materia, resta sconcertante il fatto che nessuno dei funzionari regionali e dirigenti dell'Ufficio di Presidenza, cui nelle more sono state trasferite le funzioni del Collegio, abbia sentito il dovere di assumere a sé la responsabilità di applicare “in ogni caso” lo Statuto e la Legge, piuttosto che “interpretarla” a seconda delle circostanze e con pareri contraddittori, incerti e di parte.
Il Comitato, a questo punto, in assenza di ogni e qualsiasi pronunciamento degli Uffici di Presidenza, chiede alla Commissione speciale Statuto, Presidente Gianni Melilla e al Consiglio regionale ancora in carica, Presidente Marino Roselli, di deliberare una “interpretazione autentica” delle norme dello Statuto e della Legge 44/2007 relative alla iniziativa referendaria in atto, consentendo così che la raccolta delle firme già avviata in Abruzzo possa essere legittimamente ripresa e conclusa nei termini e nei modi previsti dalla legge e nella certezza del diritto.
In tal modo si eviterà ai Cittadini promotori, oltre al danno anche la beffa di restare proprio essi stessi tra le “vittime” dello scioglimento anticipato del Consiglio, dovendosi assumere l'onere di riprendere daccapo tutta la procedura referendaria, con la ristampa e la vidimazione dei moduli e dei quesiti, con ingiustificabile aggravio dei costi e notevole perdita di tempo.
Pio Rapagnà – Comitato promotore

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