venerdì 26 dicembre 2008

E' iniziato il digiuno di protesta del Comitato promotore dei 5 referendum regionali

Comitato promotore dei 5 Referendum regionali
Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)
Tel. 085-8944932 - Fax. 085-9150464
COMUNICATO STAMPA
E' INIZIATO UN DIGIUNO DI PROTESTA:
CHIEDIAMO CON FORZA AL CONSIGLIO REGIONALE USCENTE DI SANARE UNA FORMALE ILLEGALITA' STATUTARIA E LEGISLATIVA RESTITUENDO CERTEZZA AL PROCEDIMENTO REFERENDARIO
In Abruzzo, nel 2007 e nel 2008, abbiamo promosso due successive richieste di referendum per ridurre una parte dei costi impropri della politica e sciogliere alcuni enti strumentali: gli ostacoli burocratici e le difficoltà procedurali sono stati abnormi ed insuperabili.
L'ultimo esempio è arrivato il 27 novembre scorso, quando l'UFFICIO DI PRESIDENZA del Consiglio regionale ha dichiarato la decadenza dei 5 Referendum abrogativi in corso, in quanto i Cittadini promotori non avrebbero consegnato le firme raccolte entro il 26 novembre.
Proprio l'Ufficio di Presidenza non ha tenuto conto del fatto inconfutabile che, in data 17 luglio scorso è sopravvenuta la “automatica” sospensione della medesima raccolta delle firme a seguito delle dimissioni volontarie del Presidente della Giunta, del conseguente scioglimento del Consiglio regionale e successiva indizione di elezioni anticipate.
A pronunciarsi nel merito della contestazione avanzata dal Comitato promotore, avrebbe dovuto essere il Collegio per le garanzie statutarie, il quale però stranamente, dopo più di un anno dalla sua istituzione, non è stato reso operativo per la mancata elezione dei suoi 5 componenti da parte dello stesso Consiglio regionale, nonostante le reiterate richieste, digiuni e sollecitazioni.
Rimane tra l'altro incontrovertibile il fatto che le medesime funzioni di garanzia avrebbero potuto essere esercitate dallo stesso Ufficio di Presidenza, il quale però, negli ultimi due anni, si è guardato bene dal pronunciarsi e, senza alcun rispetto istituzionale per i Cittadini promotori e firmatari, ha osservato un “religioso e rigoroso” silenzio, “astenendosi” da ogni intervento di garanzia e di tutela della iniziativa referendaria, forse considerata una “fastidiosa” incombenza ed una inutile perdita di tempo e di denaro.
Richiamiamo i componenti del Consiglio regionale uscente alle loro responsabilità, poiché sono stati essi medesimi ad approvare sia lo Statuto entrato in vigore l'11 gennaio 2007 e sia le due leggi attuative, rispettivamente, la L.R. n. 42 dell'11 dicembre 2007: Istituzione e disciplina del Collegio regionale per le garanzie statutarie, e la L.R. n. 44 del 19 dicembre 2007: Disciplina del referendum abrogativo, consultivo e dell'iniziativa legislativa.
Con questo nuovo digiuno, che adesso è di indignata protesta, chiediamo al Consiglio regionale ancora in carica, di rendere onore alla propria funzione, di non lasciare nell'incertezza interpretativa le norme di ben tre leggi regionali in materia di referendum abrogativo, di non lasciare “vacanti” le competenze del Collegio per le garanzie statutarie e di provvedere nell'ultima seduta del 30 dicembre prossimo, alla deliberazione di una dovuta “interpretazione autentica” delle norme relative alla iniziativa referendaria ancora in piedi.
Chiediamo al Consiglio regionale di mettere la parola fine ad una “telenovella interpretativa” che ha fatto cadere le braccia perfino a Cittadini tenaci e motivati come noi, e di sanare una “illegalità formale” rispetto ad un organo di garanzia statutaria che non fa onore a nessuno, ma che invece indebolisce giuridicamente le funzioni e la dignità delle massime istituzioni regionali abruzzesi e dello stesso Statuto.
Pio Rapagnà e Giovanna Forti – Comitato promotore

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