sabato 7 febbraio 2009

Nota del PRC di Teramo

Carenza di personale medico infermieristico, apparecchiature obsolete o non funzionanti (eclatante il caso della Tac dell’ospedale di Sant’Omero, fuori uso da oltre quattro mesi), tempi di attesa biblici per gli esami ed analisi cliniche (dai 3 mesi per un elettrocardiogramma a 31 mesi per una Moc). Questa è oggi, la situazione della sanità teramana, un tempo fiore all’occhiello dell’Abruzzo, oggi degradata ed umiliata da una gestione rivolta non già alla tutela della salute dei cittadini, ma alla pratica clientelare ed al favoritismo nei confronti delle strutture private.

Della nascita e del consolidarsi di questa situazione molti sono i responsabili: da una destra storicamente contraria alla gestione pubblica della sanità, della quale ha comunque tenuto per anni i cordoni della borsa, a quanti, sull’altra sponda politica, hanno predicato bene e razzolato male, lucrando sull’Angelini di turno.

Di fronte ad una simile, catastrofica situazione, Rifondazione Comunista ribadisce il proprio assoluto sostegno ad un Sistema Sanitario Nazionale costruito per garantire cure dignitose ed efficaci a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro provenienza, dal loro reddito, dal loro status sociale.

Rifondazione Comunista è nel contempo convinta che il sistema dell’assistenza ospedaliera necessiti di una inderogabile rimodulazione, distinguendo fra presidi ospedalieri maggiori, destinati alla cura delle patologie acute ed alla effettuazione di prestazioni ultraspecialistiche, e presidi locali, attrezzati per la cura dei malati cronici, la riabilitazione, la chirurgia programmabile. Difendere singoli reparti di singoli ospedali o vagheggiare la costruzione di nuove strutture può giovare alla campagna elettorale di qualche politico d’assalto (che poi, in caso di necessità, va a farsi operare altrove!) o alle velleità di aspiranti primari, ma non giova di certo alla sicurezza dei pazienti.

Altre sono le strade da seguire per dare, nell’immediato, risposte concrete ad una categoria, quella dei cittadini bisognosi di cure, quotidianamente umiliata e privata del diritto costituzionale all’assistenza:

Ÿ Riduzione delle file e dei tempi di attesa, consentendo la prenotazione telematica delle prestazioni direttamente dallo studio del medico di base
Ÿ Decongestionamento dei pronto soccorso, istituendo ambulatori per i “codici minori” gestiti dagli operatori del 118, dalle guardie mediche, dai medici di base
Ÿ Limitare i trasferimenti da un presidio sanitario ad un altro nei casi di emergenza-urgenza
Ÿ Rimodulazione dei presidi ospedalieri per patologie acute
Ÿ Conversione dei presidi locali per patologie acute in presidi per patologie croniche
Ÿ Informatizzazione e collegamento di tutti i CUP
Ÿ Realizzazione di un “centro di cure palliative” e di “ospedali senza dolore”
Ÿ Potenziamento delle strutture destinate alla riabilitazione
Ÿ Realizzazione di “sportelli donna” per coordinare le attività di prevenzione già esistenti (tumori, osteoporosi, …)
Ÿ Istituzione di un centro regionale per la salute delle popolazioni migranti e di prevenzione delle malattie correlate alla povertà

La difesa del diritto alla salute è un investimento, il servizio sanitario pubblico una irrinunciabile garanzia di equità.

Partito della Rifondazione
Federazione di Teramo

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