lunedì 28 aprile 2008

Cultura. Lunedì 5 maggio alle ore 18:00 conferenza di Gianni Oliva a Teramo.


Gianni Oliva ha recentemente scritto (D’Annunzio e la malinconia, Milano, Bruno Mondadori, 2007), a proposito del carteggio d’Annunzio-Masciantonio (1891-1922): «Nella ricerca di attestazioni malinconiche […] hanno un ruolo non secondario anche alcuni carteggi venuti alla luce sempre più numerosi negli ultimi tempi. A parte le Lettere ai Treves […] le epistole dirette a Pasquale Masciantonio rincarano la dose e svelano retroscena inimmaginabili. Il peso biografico di questa corrispondenza è notevole, come del resto si sospettava. Si sapeva già, infatti, che le lettere all’amico Pascal avrebbero contribuito ad illuminare un periodo oscuro della vita di d’Annunzio, quegli anni napoletani trascorsi nell’indigenza, tra la fine dell’amore con Barbara Leoni e la nuova compagnia di Maria Gravina e della indifesa figlioletta Renata (la futura Cicciuzza del Notturno) […] Le lettere della fase napoletana possono considerarsi davvero significative per ricostruire i momenti difficili della “splendida miseria”, l’acutizzarsi dello scoramento e della depressione, il tracollo finanziario, le disgrazie famigliari […] Una stagione, quella napoletana (1891-1893), in cui si coglie uno dei nuclei più densi delle attestazioni malinconiche del d’Annunzio maturo; anni bilanciati in uno strano equilibrio tra sofferenza fisica e materiale e produttività artistica; anzi, si direbbe proprio che lo stato depressivo, tutt’altro che paradossalmente, alimenta, se non facilita la creatività».

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