lunedì 28 aprile 2008

Sport. Kansas City premia il grintoso Dan Wheldon, articolo del giornalista giuliese, Lino MANOCCHIA





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Kansas City premia il grintoso Dan Wheldon
di Lino Manocchia


KANSAS CITY, 28 Aprile ’08 - Molta confusione, i soliti colpi a muro, cari alla Indycar, una guida ardita e decisa di Scott Dixon, ma alla fine è Dan Wheldon che bissa la vittoria sull’ovale di un miglio e mezzo di Kansas City, battendo di poco Tony Kanaan, aggredito da Dixon che rimonta una mezza dozzina di posizioni senza per altro acciuffare il compagno di scuderia Wheldon che esulta per aver ridato la vittoria a patron Chip Ganassi (foto, team Ganassi), a secco da un anno
Dalla quarta posizione, Danica Patrick, vincitrice della tappa di Motegy aveva dato segni di voler compiere un altro exploit, ma anche per lei, oggi non sono man-cati i contrattempi. E dopo un paio di sorpassi con Marco Andretti, alla 157ma passata, la vettura di papà Michael rientrava al box zoppicando con il mozzo della ruota destra posteriore in malora il 19mo posto d’arrivo attendeva la super-festeggiata la settimana scorsa.
Oggi Marco Andretti si è svegliato ed ha fatto sorride- rel’imbronciato padre che vedeva le sue macchine arrancare dietro ai delfini di casa Ganassi. Il nipote di “Piedone” si è permesso anche di superare con piglio, un paio di volte la Patrick piazzandosi meritatamente quinto. A rendere più confusione si à aggiunta la Duno, lenta in pista ma frettolosa nel pit dove compiva un testa coda per fortuna senza consequenze.
A causa dei rifornimenti sfasati siè visto in testa, per una diecina di giri Justin Wilson, l’ex champcar che insieme ad un altro quartetto si è sottoposto al battesimo di fuoco dell’ovale. Ma, purtroppo, se nella serie che fu l’inglese primeggiò col compagno Graham Rahal, oggi partito 22mo con la speranza di almeno finire tra i primi dieci, ha visto realizzata la sua aspirazione. Justin ha tirato più di quanto sperava ha messo sul tavolo la sua esperienza “stradale” ma ha ben presto realizzato che nell’ovale basta girare a sinistra ed avere un “mezzo” del tipo Ganassi. Alla fine il nono posto gli è piaciuto... e meritato.
Undicesimo si è piazzato il volitivo Oriol Servia, seguito da Graham Rahal e da Bruno Junqueira (15°). E’ venuto meno Will Power, come sempre troppo furioso. Nel tentativo di superare un avversario l’australiano del team “KV”, vincitore del G.P. di Long Beach si schiantava contro il muro rovinando la macchina e cavandosela per il rotto della cuffia. Peccato poiché, senza finire la corsa del Kansas, Will si trova tuttora sesto in classifica generale.
Dopo la “giostra” paesana” la grande Indy attende i concorrenti della 500 miglia di fine maggio e per due settimane, dopo le prove di ammissione dei diversi rookie, tutti potranno “imparare” a guidare sul

mostro della velocità.
Consolazione? Non diremmo. A prescindere dal fatto che i cin-que moschettieri della ex Champ car sono completamen-te al verde con gli “ovali”, anche due settimane di prove, a bordo di una macchina “straniera”, dicono ben poco, e risvegliano ricordi poco piacevoli che nes-suno desidera vedere. Dall’alto si cerca di addolcire la situa-zione affermando che il 2008 è un anno transitorio (esatto) ma i muretti della Indy scatenata non accettano attenuanti. Dice Will Power: ”Certo non si può fare un paragone tra gli ovali e gli stradali. E pensandoci su, si prova un bel po’ di paura.”

Ma, come è già sicuro nel 2009 molte cose cambieranno. Tuttavia le macchine saranno ancora le stesse in attesa che giungano le 2010, le quali dovrebbero calzare il Cosworth con turbo, ed in un anno di giostra, i giovani arditi ed intelligenti sapranno allinearsi con i “veterani” come Kanaan, Dixon, Weldon, Castroneve e gli altri.
Nota di cronaca. L’italo scozzese Dario Franchitti, sposato con l’attrice Ashley Odd, durante la gara stock di sabato veniva coinvolto in un ammasso di vetture e riportava la frattura di una caviglia, che dicono dovrebbe tener lontano Dario dalle gare almeno due settimane, mentre l’ex iridato Juan Pablo Montoya del team Ganassi, si piazzava secondo nella superspeedway di Talladega. Settimana favorevole per l’italo americano, senza dubbio.
LINO MANOCCHIA
Nella foto: Team di Dan Wheldon
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