martedì 29 aprile 2008

Provincia. Presentazione del Rapporto Sociale 2007


Presentazione del Rapporto Sociale 2007

FASI DEI LAVORI
Nei primi mesi del 2007 è stato svolto il monitoraggio annuale del sistema dell’offerta dei servizi ed interventi sociali erogati nella provincia di Teramo.
Una volta terminata la rilevazione è stato necessario ripulire e validare i dati acquisiti. successivamente sono iniziati i contatti per istaurare le collaborazioni per la redazione delle varie aree tematiche che quest’anno si volevano ampliare.

Si è proceduto ad organizzare degli incontri collettivi ed individuali con cadenza mensile. Le varie relazioni sono state visionate e sono stati dati suggerimenti, anche grazie alla supervisione scientifica del Dipartimento di Teorie e Politiche dello Sviluppo Sociale, per rendere più possibile coordinati i lavori tra loro, cercando di seguire più possibile la traccia iniziale tramite assistenza continua. Ovviamente si è rispettata più possibile la volontà di esprimere ciò che ognuno degli autori ha ritenuto più importante e di conseguenza non si è proceduto a modifiche di contenuto. In alcuni casi alcuni enti hanno scelto rispetto alle indicazioni iniziali di approfondire determinate tematiche.
Si è proceduto a ridefinire la traccia, mano a mano che si delineavano le disponibilità a collaborare. Hanno partecipato alla stesura del Rapporto 24 autori facenti parte di 18 organismi. C’è stata un’ampia partecipazione visto che solo pochissimi organismi interpellati non hanno apportato contributi.

Nella prima parte del volume si analizza la cittadinanza, offrendo una lettura integrata del contesto demografico della CCIAA, con un approfondimento del fenomeno dell’immigrazione realizzato dell’Osservatorio Immigrazione della Provincia di Teramo, della realtà scolastica, analizzata dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Teramo, e dell’attività di informazione, svolta dall’Agenzia Giovani della Provincia.

IMMIGRAZIONE
Significativa è la crescita della percentuale di immigrati sul totale della popolazione residente che passa dal 2,4% del 2002 al 5,54% del 2006, con un aumento di ben oltre tre punti percentuali nell’arco dei cinque anni considerati.
Il 38,6% degli stranieri risiede nei sette comuni costieri, mentre per il 61,4% nei restanti quaranta comuni: appare evidente come il fenomeno migratorio vada interessando sempre più le aree interne del territorio, spostandosi dalla costa, fino a qualche anno fa interessata in maniera quasi esclusiva.
Il Comune che ha avuto il trend di crescita più sostanziale è Teramo, che ha visto triplicare la sua popolazione straniera, arrivando a 3.337 immigrati al 3.12.2006.
In generale è aumentato decisamente il numero degli stranieri neo-comunitari: il numero dei polacchi è più che raddoppiato, passando dalle 274 unità del 2005 alle 676 del 2006. Lo stesso si può dire per i rumeni, che al 31.12.2006 sono 1.825, esattamente il doppio rispetto al 31.12.2005.
Sicuramente il fenomeno più interessante riguarda la crescita della popolazione cinese, che contava 294 unità nel 2000. Alla data del 31.12.2006, secondo i dati delle anagrafi comunali, i cittadini provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese e regolarmente presenti nella Provincia di Teramo sono invece 2.174 (1.193 uomini e 981 donne).
Mentre a Teramo città nel 2000 erano residenti solo 12 cinesi, nel 2006 vivono nel capoluogo di provincia ben 225 cinesi (129 uomini e 96 donne).
Singolare è anche il caso di Campli, comune in cui i cinesi rappresentano il 39% del totale della popolazione straniera residente.

La seconda parte approfondisce la dimensione del benessere attraverso una fotografia dell’occupazione nel territorio teramano, sviluppata dal Settore delle Politiche del Lavoro, e della situazione reddituale provinciale elaborata dalla Camera di Commercio di Teramo. La sezione è stata poi arricchita da studi tematici sulla povertà e sul disagio sociale effettuati dalla Caritas di Teramo-Atri, dal Settore delle Politiche Comunitarie e dall’Associazione On the Road. Completano la panoramica i contributi forniti dall’Azienda Sanitaria Locale di Teramo, che ha scelto di toccare le tematiche della tossicodipendenza e delle emergenze sanitarie.

LAVORO
Al 31.12.2006 risultano iscritti presso i Centri per l’Impiego della Provincia di Teramo come “disoccupati”, 33.805 persone (13.261 maschi e 20.544 femmine). Il dato è cresciuto di 6.222 unità rispetto al 31.12.2005, periodo in cui erano iscritti presso i CPI n. 27.583 disoccupati.
Dai dati si evince che il numero più alto di disoccupati si ha nel settore dell’industria, seguito dal terziario. Ma se nel primo settore si hanno più disoccupati di sesso maschile, nel terziario sono le donne a lamentare un tasso di disoccupazione quasi doppio rispetto a quello degli uomini. Il rapporto uomo/donna si attesta sul 39% di donne occupate su 100 lavoratori.

Rispetto al 2005 sono state avviate al lavoro 2.296 persone in più.
Al 31.12.2006 il numero degli immigrati iscritti ai Centri per l’Impiego della provincia di Teramo è di 2.011 unità, di cui il 54% è rappresentato dalle donne. Alla stessa data del 2005 si contavano 1.502 iscritti.
Un ulteriore indicatore relativo al lavoro dei cittadini stranieri fornito dai Centri per l’Impiego è dato dalla cittadinanza degli iscritti nei quattro Centri della provincia di Teramo. La maggior parte dei cittadini stranieri iscritti nei Centri per l’Impiego è di cittadinanza albanese (14,8%); seguono la cittadinanza marocchina (10,3%) e macedone (6,1%).
Quasi l’84% dichiara di non possedere un titolo di studio; il livello di scolarizzazione è generalmente medio-basso. Il dato riportato, relativo alla formazione, mette in luce un numero piuttosto basso di soggetti che hanno assolto l’obbligo scolastico.

LA DOMANDA E L’OFFERTA DEI SERVIZI SOCIALI costituiscono infine l’oggetto di analisi della terza ed ultima parte del volume. Rispetto alla precedente edizione è stata aggiunta una sezione sulla domanda sociale, elaborata dagli Enti di Ambito Sociale della provincia, sulla base dell’attività di Segretariato Sociale posta in essere in ognuno di essi. Il servizio di Segretariato Sociale risponde all’esigenza del cittadino di ottenere informazioni sull’accesso ai servizi e di conoscere le risorse sociali disponibili nel territorio in cui vive.
E’ una novità importante perché l’offerta deve essere calibrata alla domanda e, solo grazie ad una puntuale lettura di essa, si possono programmare gli interventi da porre in essere.

Il concetto di domanda sociale è stato interpretato in modi differenti dagli Enti di Ambito Sociale del territorio teramano; gli indicatori minimi richiesti sono stati la domanda di servizi e prestazioni, la tipologia e l’analisi della richiesta e dell’utenza.
Malgrado l’intensa attività di Segretariato posta in essere in tutti i territori, sono emerse problematiche sulla rilevazione della domanda: pochi Ambiti, infatti, hanno utilizzato la scheda fornita dalla Regione Abruzzo per documentare i “contatti” che il servizio ha quotidianamente con i cittadini e, comunque, alcuni di essi hanno raccolto i dati a campione. La maggior parte dei report pubblicati di seguito scaturiscono da una lettura del contesto demografico e territoriale rapportata alla presa in carico effettiva dell’utente e in alcuni casi sono state riportate le percezioni degli amministratori stessi sui bisogni della collettività.

EAS 1: alta richiesta
- servizi per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia
- contributi economici
- trasporto anziani
- assistenza domiciliare anziani (pochi fondi)
- assistenza domiciliare disabili (pochi fondi = compartecipazione utenza)

EAS 2: elevato consistenza demografica anche per il fenomeno migratorio (alta composizione minorile)
- elevata richiesta di servizi rivolti ai minori, alla famiglia e agli immigrati

EAS 3:
- caratteristica demografica più anziana = maggiore richiesta servizi anziani (in progressivo aumento anche se la famiglia ancora sopperisce)

EAS 4:
- liste d’attesa assistenza domiciliare anziani e assistenza domiciliare integrata
- molto richiesto il servizio di centri di aggregazione per minori
- gestione diretta di tutti i servizi: organico solo figure amministrative, 80 unità con contratti atipici

EAS 5:
- forte richiesta di assistenza domiciliare: anziani, disabili, integrata
- liste d’attesa asili nido

EAS 6:
- alta richiesta servizi per anziani e assistenza domiciliare per disabili, anziani (57,5% utenti)
- centri diurni per minori e colonie per minori

EAS 7:
- servizi carenti quelli rivolti all’infanzia, adolescenza e famiglia (1 solo asilo nido comunale)
- necessità servizi domiciliari per le persone non autosufficienti

EAS 8:
servizi più richiesti:
- contributi economici e richieste di alloggio popolare
- assistenza domiciliare anziani (lunga lista d’attesa)
- assistenza domiciliare disabili

OFFERTA DI SERVIZI SOCIALI
Il monitoraggio viene eseguito dal Centro di Analisi Sociale annualmente: viene trasmessa una scheda di rilevazione a tutti gli EAS, i Comuni, la ASL, e a tutti gli operatori del privato sociale (associazioni e cooperative) di cui siamo a conoscenza.
La rilevazione dei servizi consiste non in una semplice rilevazione quantitativa, ma analitica: si rileva la titolarità, la gestione, le sedi, l’ambito di programmazione, le modalità di erogazione, di accesso, le caratteristiche strutturali ed attrezzature, la copertura territoriale, la rete di collaborazione, la tipologia e l’età dell’utenza, i dati sul personale e la dimensione economica.

I servizi censiti dalla ricerca di monitoraggio condotta dal Centro di Analisi Sociale della Provincia di Teramo nel 2006 ammontano a 478 (rispetto ai 416 rilevati nel 2005).
L’ambito territoriale nel quale si concentra l’offerta dei servizi censiti continua ad essere rappresentato dall’Ambito Sociale Vibrata (con il 27%).
Rispetto alla precedente rilevazione l’aumento dei servizi rilevati ha interessato tutti gli Ambiti Sociali in misura quasi omogenea.

In generale, i servizi rilevati ricadono per larga parte sul settore sociale o educativo.

Si riscontrare debolezze nella programmazione: in un territorio caratterizzato da una forte presenza di anziani e da una ricca offerta di servizi sociali rivolti ai minori e alle famiglie, ci si aspetterebbe invece di trovare più servizi di carattere più strettamente sanitario o integrato socio-sanitario.

La natura giuridica degli Attori sociali titolari dei servizi risulta essere in larga parte pubblica (per l’84,5% contro l’88,5% del 2005), mentre solo per il 15,1% privata e in soli 2 casi mista. Le amministrazioni comunali, considerate singolarmente e in forma associata, costituiscono quasi i tre quarti dei titolari dei servizi attivati.

In 151 casi (contro i 144 casi della scorsa rilevazione) su un totale di 478 servizi rilevati, i titolari degli interventi sociali non ne detengono anche la gestione. Come per il precedente monitoraggio, i servizi vengono dati in gestione soprattutto a privati, per circa l’86,1%.

L’utenza dei servizi attivati nel territorio provinciale è cresciuta in modo consistente: 140.875 utenti complessivi, 25.253 utenti in più rispetto allo scorso anno. è costituita per la maggior parte dagli adulti, seguita dai minori.

In totale risultano coinvolte 3.792 figure professionali (quasi il 30% in più rispetto allo scorso anno).

Relativamente alle risorse economiche, invece, i titolari dei servizi erogati nel territorio provinciale dichiarano una spesa totale di 38.483.499 euro (contro i 22.410.332 euro del 2005 con un aumento del 170%), giustificata per la maggior parte da fondi regionali (33,4% contro l’esiguo 20,4% del 2005) e da entrate relative ai fondi propri. La compartecipazione dell’utenza, invece, risulta essere rilevante nelle entrate solo per il 6,1% (contro il 5,2% del 2005).
Rispetto al rapporto sociale dello scorso anno, la maggior parte della spesa non ricade più sui disabili (la cui spesa ammonta al 30,1% rispetto al totale, contro il 45,6% della scorsa annualità), bensì sull’infanzia, adolescenza e famiglia (46,8% contro il 28,6% dell’anno precedente).

CONCLUSIONE
Il vero punto di forza di questo Rapporto è rappresentato però dalla varietà dei soggetti interpellati, che ha permesso di realizzare uno studio trasversale del territorio, perché fatto proprio da chi si occupa in maniera concreta del sociale.


Relazione a cura della referente del Centro di Analisi Sociale, dott.ssa Rosella Gabrielli

Nessun commento: