venerdì 2 maggio 2008

Politica. Archiviata la pratica “COME VENDERE IL PIOPPPETO, FARCI COSTRUIRE, comunicato Impronte Giulianova


ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICA IMPRONTE GIULIANOVA


Archiviata la pratica “COME VENDERE IL PIOPPPETO, FARCI COSTRUIRE SOPRA E POI DIRE CHE SI FARA’ IL PIANO DEL VERDE”, riteniamo doveroso spendere qualche parola sull’altra e più datata vergogna urbanistica che impatta su Via Ippodromo: la variante specifica al P.R.G. riguardante l’area ex-Moma, approvata da 17 consiglieri su 20 (2 consiglieri erano assenti ed 1 si astenne) nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 17 ottobre 2005. Oltre a condividere una via –Via Ippodromo, per l’appunto-, le due vicende sono il frutto della medesima concezione di crescita e sviluppo della Città, in cui tutto si misura in aumenta di volumetrie e tutto si piega ad interessi particolari e di breve periodo. Nel caso dell’ex-Moma, inoltre, c’è da aggiungere che della costruzione del famoso albergo -anche questa preceduta da progettazione in odore di conflitto di interessi- che avrebbe dovuto garantire tutta una serie di benefici (rinascita del Lungomare Zara, nuova area di parcheggio e nuova occupazione) non si scorge neppure l’ombra malgrado siano trascorsi due anni e mezzo dall’approvazione della variante in Consiglio Comunale. Tutto legittimo, per carità, ma la circostanza stona un bel po’. Cosa bolle in pentola? Siamo forse alla vigilia di ulteriori sviluppi? Visti gli "illustri" precedenti (Riviera, Astoria e Concordia) non ci stupiremmo di ritrovarci un giorno a parlare di un nuovo residence con appartamenti in vendita a 6.000 €/mq.

------------------ All.to Tutto quello che avreste voluto sapere e che non vi hanno mai detto sulla Cartella n.6 di cui alla Delibera del Consiglio Comunale n. 115 del 17.10.2005 Nell’area ex-MOMA, la cui superficie si aggira sui 5.870 mq., dovrebbe sorgere un albergo alto otto piani (24,00 m.). Ebbene: - chi, prima della variante specifica, avesse voluto costruire un albergo con quelle caratteristiche nella confinante zona E2, avrebbe dovuto farlo avendo a disposizione 20.000 e non 5.870 mq. di terreno; inoltre, di questi 20.000 mq. avrebbe dovuto cederne esattamente la metà al Comune; infine, avrebbe dovuto farsi carico di costose opere di urbanizzazione; - invece, grazie alla variante approvata, chi realizzerà il nuovo albergo nell’area dell’attuale MOMA potrà farlo su un terreno 5.000/6.000 mq. cedendo al Comune non più il 50% ma soltanto il 25% dell’area. Non finisce qui. Nelle Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.) del PRG era previsto che la distanza tra due edifici sia pari all’altezza dell’edificio più alto; quindi, 24 m. dalla Rosa Maltoni e 24 m. dagli edifici posti a sud. Come sarebbe stato possibile collocare, quindi, il nuovo albergo in quella posizione? Per risolvere il problema chi ha concepito e fatto approvare quella variante in Consiglio Comunale ha pensato bene di prevedere una deroga. In effetti una deroga nelle N.T.A. è prevista ma interessa soltanto i nuovi edifici residenziali che si trovano all’interno delle zone di completamento prevalentemente edificate. Non era certamente questo il caso del nuovo albergo "fantasma".

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