domenica 31 agosto 2008

FRANCO MORONE A GIULIANOVA: CONCERTO DA INCORNICIARE (E DA NON DIMENTICARE




ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICAIMPRONTEFRANCO MORONE A GIULIANOVA: CONCERTO DA INCORNICIARE (E DA NON DIMENTICARE)>Ieri sera al Kursaal abbiamo assistito ad una delle pagine musicali più belle >dell’anno. Di fronte ad un pubblico numeroso (molti sono rimasti in piedi ad >ascoltare per circa due) ed attento, nell’ambito della seconda edizione di >“Notti Acustiche” organizzata dall’Accademia Musicale “Progetto Chitarra”, si è >esibito Franco Morone, ispirato chitarrista ed anche compositore, accompagnato >dalla vocalist Stefania Luna.>Toccando le corde della sua chitarra acustica con un inconfondibile >Fingestyle, Morone ha presentato una parte della sua ricca discografia, >saltando ripetutamente da una sponda all’altra dell’Atlantico, offrendo ad un >pubblico assetato di buona musica deliziosi assaggi della migliore tradizione >nord-americana, celtica e, infine, italiana. >A fare da collante tra blues, ballate, gighe, saltarelli e tarantelle c’era >sempre l’inconfondibile Fingestyle di Franco Morone.>Non gli è stata da meno Stefania Luna che ha accompagnato il Maestro nell’>esecuzione di alcuni brani tratti dall’ultima fatica “Songs we love”: su tutti >un la scozzese “Caledonia” che non ha fatto rimpiangere quella del duo Alan >Roberts-Dougie Mc Lean, e “Where have all the flowers gone?”, inno pacifista >composto dal “nonno” della musica popolare nord-americana, Pete Seeger.>Morone ha proposto anche alcuni arrangiamenti di brani della migliore >tradizione popolare di casa nostra e, in particolare, abruzzese, come “Nebbia a >la Valle” e “Vola Vola” con cui ha chiuso la tappa giuliese del suo tour.>>Il successo riscosso da Morone ci consente di fare alcune riflessioni valide >anche per il futuro e quando diciamo “futuro” ci riferiamo espressamente agli >eventi culturali per la stagione 2009 cui dovrà porre mano la prossima giunta >comunale.>Il concerto di Morone, come già la precedente rassegna musicale di Jazz >Manouche, dimostra che quando si ha il coraggio di percorrere strade nuove e di >proporre iniziative culturali anche poco “commerciali”, la Città risponde molto >bene. >Quindi, per il futuro, perché non osare di più?>>La rassegna di Jazz Manouche è già una realtà e per questo dovrebbe essere >trasformata in un evento di interesse nazionale.>Il successo di Morone ci dice inoltre che a Giulianova c’è anche spazio anche >per la musica tradizionale acustica ed autenticamente popolare. Perché dunque, >traendo spunto ed irrobustendo il “Progetto Chitarra”, non fare di Giulianova >in modo permanente la sede di un festival di musica popolare e tradizionale, >quella più legata alle radici culturali del nostro Paese? >>all.ti>nelle foto: Franco Morone con John Renbourn (seduti) e Leo KottkeF.to IMPRONTE

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