mercoledì 6 agosto 2008

Politica. GIANNI CHIODI GOVERNATORE PER L'ABRUZZO: PERCHE' E' UN BENE. L'OPINIONE Del collega GABRIELE ROSSI

31/07/2008
GIANNI CHIODI GOVERNATORE PER L'ABRUZZO: PERCHE' E' UN BENE. L'OPINIONE DI GABRIELE ROSSI
Perché legge libri e ti sa raccontare – con entusiasmo - l’ultimo che ha letto (cosa più importante che leggerli!), perché ha una “testa ben fatta”, la sua mente è ospitale, “riesce a sognare e a non fare del sogno il suo padrone”, è umile, ha una visione, ha il senso della squadra, del gruppo. Non sa lavorare da solo.
Collabora con gli altri, si confronta lealmente. Sa che per un politico una delle virtù più importanti è il discernimento.
Non è un maratoneta che vuole che gli altri perdano per vincere lui solo perché non ha la mentalità tipica delle vecchie nomenclature partitiche, ma ha un profondo senso della disciplina politica e di partito e non è contaminato dalle sottoculture antipartitiche che tanto male fanno alla democrazia nel nostro Paese: gli calzerebbe a pennello, infatti, l’abito di un nuovo partito. Perché è un politico nato.
E’ un borghese ma è amato dal popolo perché è percepito bene e “non si sforza di sembrare troppo buono”. Non confonde il consenso con la competenza, e questa con la conoscenza; ha un temperamento sportivo: non è avido, né di potere, né di denaro.
E’ consapevole che l’autorità è un dono che bisogna meritarsi. E lui sa stare al suo posto senza scalpitare.Non è solo un bravo amministratore con un serbatoio pieno di voti, è un uomo che ha una buona formazione culturale ed una educazione alla socialità che gli conferiscono una visione d’insieme e, quindi, la capacità di pensare un progetto per l’Abruzzo.
Se chiude gli occhi è in grado di immaginare l’Abruzzo di domani che non costringerà i nostri figli ad emigrare. Poi, riaprendoli, è capace di aprire un cantiere con i suoi collaboratori - una vera e propria classe dirigente - per contribuire a fare l’Abruzzo che ha immaginato.
Tra le ultime ragioni, ma non meno importante, Chiodi possiede una buona comunicativa che dalla provincia teramana gli dà la forza di arrivare a parlare a tutta la gente d’Abruzzo perché ama davvero – senza retorica - questa terra e il suo popolo.
E’ consapevole che la sua leadership è un’opportunità per governare bene. E lo ha dimostrato per anni come sindaco di una delle quattro città abruzzesi.
Padroneggia se stesso con una buona dose di autoironia e intelligenza. Da bravo politico sa dissimulare, ma non ha un’indole menzognera. Sarebbe orgoglioso di un riconoscimento da Roma non dico a tutto, ma almeno alla metà di quanto ho scritto di lui.
Credo che Gianni Chiodi sarebbe rappresentativo di un Abruzzo giovane, europeo, in grado di ridefinirsi e riposizionarsi con la propria unica e straordinaria identità perché… l’abito fa il monaco.
Gabriele Rossi
(PUBBLICATA SU IL CENTRO - Quotidiano dell'Abruzzo del 31.07.2008 nella pagina lettere al direttore)

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