venerdì 17 ottobre 2008

L’ultimo dibattito elettorale, di Lino Manocchia

Elezioni americane


L’ultimo dibattito elettorale
Favorevole
a Barack Obama

di Lino Manocchia
LONG ISLAND, 16 Ottobre ’08 - La Grande Attesa per il terzo ed ultimo dibattito elettorale decisivo, tra il senatore Barack Obama ed il collega, repubblicano John McCain, viene preceduto dall’arrivo delle ultime statistiche - croce e delizia dei contendenti - che fortificano le basi del senatore democratico. La Virginia, da anni roccaforte dei repubblicani, dove George Bush spadroneggiò nell’ultima elezione, si è detta favorevole ad Obama per 53-43, il Colorado, ricca di latinos e repubblicani dona il suffragio ad Obama 51-47, e la Florida, campo di battaglia di grande importanza di ambo i rivali, punta su Obama 51-46.
Per la penisola del sole, popolata di anziani pensionati ebrei che hanno abbandonato Brooklyn, c’è da riferire che i medesimi hanno assistito ad una tumultuosa ondata di giovani, nipoti venuti in Florida per godersi una settimana di sole e per sollecitare i “parenti” a votare per McCain. Si è gridato allo scandalo, ma il fatto rimane.
C’è stata una sensibile metamorfosi nei citati stati che rappresentano la pietra di paragone per l’Ohio, Indiana, e Nevada – ancora da conquistare – che McCain ha invaso con la scudiera Sarah Palin che le statistiche definiscono “più un peso che un aiuto per il senatore dell’Arizona”.
Tante le supposizioni in vista del dibattito che ha luogo presso la Hofstra University del Long Island, l’isola che si specchia sulle acque di New York. I grossi “adviser” di ambo le parti hanno impinzato i loro “protagonisti” con informazioni ed eventuali risposte che li aiuteranno a stabilire chi dei due ha avuto la forza di “toccare” i votanti con risposte che interessano milioni di americani attanagliati dalla morsa economica.

IL DIBATTITO
McCain parte deciso, sospinto dai fedeli che chiedono “attacco”. Il primo soggetto è la crisi economica, collegata ancor più con la situa-zione di questi ultimi giorni, e McCain ha un leggero vantaggio su Obama, calmo, ”cool” che risponde con cifre e dati di fatto. L’anziano Senatore guadagna qualche punto, abusando di un maggior tempo a disposizione, non ostacolato dal “presenta-tore” della CBS. Come era da prevedersi alla domanda: quanto c’è di vero alle accuse contro Obama, si verifica uno strano fenomeno
Il senatore McCain che aveva predicato “pace” e onestà nella campagna elettorale, attacca Obama che conosce il prof. Bill Aries, ex dinamitardo, quando Obama aveva 8 anni, e poi chiede una scusa dal deputato John Louis il quale giorni fa aveva accusato la campagna elettorale come un campo minato, esecrando, incivile. A questo punto il volto di Mc Cain inizia una strana danza dei muscoli facciali. Le palpebre battono freneticamente, il sorriso sarcastico, nervoso, occhi spiritati, e risposte divagate. Si ha sempre più la sensazione di stare dinanzi ad un vecchietto indispettito che cerca di salvarsi dagli scherni dei giovani.
Alla domanda circa la propaganda negativa del presentatore John ne approfitta e va oltre il limite, sciupando tempo prezioso che ”apparteneva” ad Obama. McCain ottiene un modesto successo nella prima mezz’ora, ma quando le domande vertono sull’aborto, l’assistenza sanitaria, l’educazione, il petrolio e le trivellazioni, Obama, “brucia” il rivale che ha sciupato il tempo a disposizione ottenendo, un risultato negativo.
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ABRUZZOpress – N. 320 del 16 Ottobre ’08 Pag. 2

Ha destato ilarità quando all’inizio McCain, guardando in viso Obama, dichiara: «Io non sono Bush. Se vuoi attaccare lui, dovevi candidarti quattro anni fa.»
Al termine della serata, da più punti degli States sono giunti i primi commenti.
Nell’Ohio su trenta “provini” d’ambo i sessi al termine del dibattito, soltanto tre hanno detto che voteranno Mc Cain, nel Long Island (presso l’Università Hofstra), molti hanno espresso il dubbio che Sara Palin, candidata alla V. Presidenza, in caso di “emergenza” sarebbe capace a dirigere la Nazione concedendo il 57% a favore di Obama e 31% a McCain, mentre prima del dibattito McCain si presentava col 51% dei voti favorevoli, ma dopo lo scontro ne usciva col 48%.

Presente alla serata anche la senatrice Hillary Clinton la quale ha elogiato il candidato democratico definendolo “pragmatico, intelligente, capace di guidare la Nazione.”
«Bisogna prioritare il futuro, calcolando tutte le spese future che il nuovo Presidente dovrà affrontare,» ha detto Hillary. «Ho fiducia nelle sue capacità e nel “team” che formeranno. Abbiamo bisogno di un nuovo leader, che non calchi le orme dell’attuale Presidente.»
Alla domanda se lascerà il Senato per un incarico politico diverso, la Clinton ha detto: «Sono felice di lavorare di nuovo nel Senato. Ricordo un detto di mio marito Bill: ”Non togliere mai un Senatore dal Senato, anzi, aumentarne il numero”, ed io voglio prestare la mia opera in quel campo.»
Chi ha vinto il dibattito?
«Credo che Obama abbia saputo sfruttare meglio i segreti della “materia”, mentre John (McCain) non ha sviluppato appropriatamente i soggetti importanti come educazione, tasse, la sanità e la diplomazia.»
LINO MANOCCHIA

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