mercoledì 15 ottobre 2008

PRESENTAZIONE XIII PREMIO NAZIONALE “PAOLO BORSELLINO” :10 GIORNI PER LA LEGALITA’

PRESENTAZIONE XIII PREMIO NAZIONALE “PAOLO BORSELLINO” :
10 GIORNI PER LA LEGALITA’

Si svolgerà dal 16 al 25 ottobre la 13 edizione del “Premio Nazionale Paolo Borsellino: 10 giorni per la legalità” organizzato dalla associazione culturale - onlus “Società Civile” con il patrocinio del Consiglio Regionale dell’Abruzzo.
Al premio - che anche quest’anno intende testimoniare ammirazione, gratitudine ed affetto a quelle personalità italiane che hanno offerto una testimonianza d’impegno, di coerenza e di coraggio particolarmente significativa nella propria azione sociale e politica contro la violenza e l’ingiustizia, ed in modo particolare a quanti hanno profuso il loro impegno in difesa e per la promozione dei valori della libertà, della democrazia e della legalità - parteciperanno oltre 70 ospiti, politici, scrittori, giornalisti, artisti, riconfermando –qualora ve ne fosse bisogno – che il Premio Borsellino è oggi la più importante, la più grande, selezionata e seguita manifestazione nazionale sui temi della educazione e cultura della legalità.
Il “Premio” - con i suoi 10 giorni di incontri, testimonianze, film, libri, documentari, spettacoli - è una rassegna educativa e culturale particolarmente importante nel contesto che viviamo, in cui sembra essersi perduto il “senso dello Stato”. Importante perché la sfida di oggi, alla soglia del nuovo millennio, consiste nel puntare sul “coraggio dell’Italia”, valorizzare le culture e raccogliere le energie della nuova democrazia. Perché è necessario far comprende – specie in tempo di crisi economica e di valori – che la legalità…non viene dopo. Perché oggi, come e più di ieri, è necessario ribadire con forza e convinzione, che la mafia esiste, in varie e poliedriche forme su tutto il territorio nazionale e anche in Abruzzo, in un sistema criminale che trova la sua forza nei legami ancora forti con pezzi della politica, delle istituzioni, del mondo dell' economia ed in capitali immensi, appena scalfiti da sequestri e confische.
La manifestazione sarà quest’anno sul tema “Il coraggio dell’Italia”. E’ stato scelto questo tema per recuperare e sottolineare il bisogno di una “lotta di popolo contro la mafia”, contro la prevaricazione, la violenza e lo sfruttamento; per la legalità, la libertà e la solidarietà. Per sottolineare l’impegno di quanti costruiscono dove molti distruggono, di chi reagisce dove molti acconsentono, di chi crea spazi di libertà dove molti soffocano. Di chi grida contro il silenzio assordante dei vili, dei muti, degli indifferenti che sono di fatto collusi con le mafie, con i ladri, con il potere che tradisce lo Stato. Per ricordare il “coraggio” di tanti che ogni giorno si impegnano per una Italia più bella, migliore per tutti.
La manifestazione sarà quest’anno sul tema “Il coraggio dell’Italia” per ricordare le lamiere contorte a Capaci, i corpi straziati in via d'Amelio, per ricordare quanti non hanno chiuso gli occhi davanti agli accordi criminali. Per ricordare quanti non hanno spento il loro cervello e il loro cuore. Ancora vivono, pensano, lottano, pulsano.
Il Premio è dunque una manifestazione importante: voluta per quanti pensano che oggi, in questa fase storica e sociale confusa e travagliata, possano delinearsi nuovi scenari per il nostro Paese. Tutti nuovi. Ma questo "nuovo" ha tanti antenati. E' un nuovo che vede combinarsi l'orientamento alla solidarietà con la voglia di una democrazia dei valori. E' un nuovo che associa senso dello Stato e bisogno di eticità, che sposa il rispetto delle ragioni pubbliche con l'individualismo.
E’ una manifestazione per quanti si impegnano per la legalità, per i valori, per questo “nuovo” che avanza, facendo sì che la speranza non ceda il passo alla cieca disperazione, alla muta rassegnazione, alla complice indifferenza, al colpevole silenzio. 10 giornate di riflessione per quanti credono di individuare in questo “coraggio dell’Italia” - pur tra tanta confusione - qualcosa di Gramsci e Dossetti, qualcosa di Pertini e Pasolini, qualcosa di Davide Maria Turoldo e Giovanni Paolo II°,qualcosa di indelebile di....Falcone e Borsellino. Questa cultura della legalità e della democrazia, in cui il senso della libertà si è compenetrato sempre più profondamente con il senso della dignità dell'uomo è, a nostro avviso, la vera base di un progetto di nuova politica per costruire il futuro del nostro Paese.
Un coraggio che è nel tirare dritto di Pino Maniaci; che è nella scelta di campo di Ivan Lo Bello; che è nella penna di Rosaria Capacchione, che è nella fedeltà di Antonio Manganelli e di tutti i suoi uomini. Ma anche nel quotidiano del nostro Paese che ha in se esperienze coraggiose di impegno di movimenti civili e singoli intellettuali, di semplici individui, di profeti e uomini dello Stato che, strenuamente si sono battuti e si battono silenziosamente ogni giorno perché la democrazia, la cultura democratica non venga abbattuta, e si affermino compiutamente in tutto il suo valore, in ogni angolo del nostro Paese, i valori della nostra carta costituzionale.
Una manifestazione importante dedicata a Paolo Borsellino. Interprete del “coraggio dell’Italia” Perché se c'è una data che rappresenta una rottura, che crea uno spartiacque con il passato, una frontiera invisibile ma netta, una pietra d'angolo che segna la chiusura di ogni rapporto tra la gente e la dittatura armata della mafia che pretendeva d'imporsi in tutti i modi, quella data è domenica 19 luglio 1992, giorno della strage di via D'Amelio. Giorno della morte di Paolo Borsellino e della sua scorta. Se c'è una data in cui è individuabile la nascita di quel movimento di resistenza alla mafia - che ne ha permesso la sconfitta, se non l'annientamento - di quel movimento importante, enorme ma invisibile, silenzioso e nel contempo d'opinione, costituito da tante persone animate da un senso insopprimibile di giustizia, quella data è segnata dalla morte di Paolo Borsellino. Nel suo nome non vogliamo dimenticare quanti si sono battuti, hanno sofferto, sono morti, per difendere la legalità ed i valori democratici del nostro Paese.
Leonardo Nodari

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