sabato 30 agosto 2008

Distretto Agroalimentare, presentato l’accordo quadro




Distretto Agroalimentare, presentato l’accordo quadro
La cabina di regia e i rappresentanti del settore ittico e agroalimentare condividono le linee del percorso che porterà all’approvazione dello statuto e alla costituzione della società consortile che gestirà il distretto. D’Agostino: “Sarà il primo in Abruzzo e rappresenterà un importante strumento di sviluppo”

È stato presentato questa mattina, nella sala consiliare dell’ente, l’accordo quadro per la costituzione del Distretto Agroalimentare di qualità in provincia di Teramo. Ad illustrare i contenuti del documento ai componenti della cabina di regia ed ai rappresentanti del settore produttivo, in particolare di quello agroalimentare e ittico, sono stati il Presidente, Ernino D’Agostino, e l’assessore alle Attività produttive Orazio Di Marcello.

L’obiettivo, come è stato ricordato da entrambi, è quello di avviare un significativo processo di innovazione e sviluppo dell’economia agricola e ittica attirando finanziamenti a sostegno delle imprese. Il Distretto, oltre a sostenere e rafforzare settori produttivi caratterizzanti della nostra economia, potrà anche rappresentare uno strumento di salvaguardia delle tipicità del territorio.

“Sarà il primo distretto agroalimentare di qualità in Abruzzo – ha ricordato il Presidente D’Agostino – e rappresenterà un importante strumento di sviluppo della nostra economia. La Provincia svolgerà un ruolo di stimolo e sostegno, ma i veri protagonisti di questo nuovo organismo saranno gli attori dei processi economici. Importante sarà anche il ruolo che dovrà svolgere la Regione per l’individuazione delle risorse necessarie a dare adeguato supporto alle imprese”.

“Tutte le imprese, da quelle più grandi a quelle più piccole – ha sottolineato l’assessore Di Marcello – beneficeranno degli effetti positivi legati alla nascita del Distretto, primo fra tutti la collaborazione che potrà unire i soggetti interessati verso la realizzazione dei comuni obiettivi. Da ognuno dei partecipanti ci aspettiamo un contributo significativo in modo da poter arrivare alla costituzione del distretto in tempi brevi”.

Lo studio della Provincia di Teramo è infatti diretto all’identificazione del percorso per il riconoscimento formale del distretto agroalimentare di qualità (DAQ) in un’area che comprende 21 Comuni (Alba Adriatica, Ancarano, Bellante, Castellalto, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Morro d’Oro, Mosciano S. Angelo, Nereto, Notaresco, Pineto, Roseto degli Abruzzi, S. Egidio alla Vibrata, S. Omero, Silvi, Teramo, Torano Nuovo e Tortoreto).

L’individuazione di questi territori è stata fatta sulla base di alcuni indicatori: una significativa integrazione fra le filiere agro-alimentari, compresa quella ittica; la prevalenza di produzioni caratterizzate da certificazioni di qualità di processo e prodotto; presenza di produzioni tipiche a forte vocazione turistica ed ambientale; un’offerta a livello locale di servizi di innovazione, ricerca e sviluppo, alta formazione specialistica e di base; un’offerta locale di servizi di base all’impresa; un forte interesse delle istituzioni alla realtà produttiva ed al processo di “distrettualizazione”.

Possono partecipare alla costituzione del Distretto le associazioni di categoria, gli enti locali, le organizzazioni di categoria, gli istituti di credito, le imprese e le società che operino in settori di attività diretti o complementari o correlabili al comparto agroalimentare e ittico.

Il modello gestionale scelto è, come noto, quello della società consortile Spa aperta a tutti i portatori d’interesse con le limitazione territoriali introdotte dallo studio o previste nell’accordo.

Nell’elaborare il progetto, la Provincia ha raccolto la spinta proveniente dal basso: dalle imprese, dagli enti locali, dalle associazioni, dalle rappresentanze del mondo agricolo e industriale. Una spinta tesa a cogliere alcune delle opportunità offerte dal mercato e a strutturare nuovi modelli di “servizio” per il sistema produttivo locale. La scelta della formula del “distretto” è dettata infatti dall’esigenza di attuare un modello che favorisca l’implementazione, l’organizzazione, la qualificazione delle politiche di sviluppo locale. I distretti sono infatti “libere associazioni di imprese”, volte a “creare” la strada ad una maggiore autonomia, al finanziamento di progetti innovativi e soprattutto alla semplificazione delle procedure di accesso ai finanziamenti.

L’accordo sarà ora sottoposto all’attenzione del Consiglio provinciale convocato per il 9 settembre, alle ore 16,30, e subito dopo si potrà procedere con avviso pubblico per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse e la conseguente prenotazione delle azioni da parte dei soggetti interessati. Il cronoprogramma prevede entro il 10 novembre l’approvazione dello statuto ed entro la fine dell’anno la costituzione ufficiale davanti al notaio.

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