lunedì 29 dicembre 2008

Comitato promotore dei 5 referendum

Comitato promotore dei 5 Referendum regionali
Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)
Tel. 085-8944932 - Fax. 085-9150464
DICHIARAZIONE DEL COMITATO PROMOTORE
IL COMITATO DIFFIDA IL CONSIGLIO REGIONALE A RENDERE ESECUTIVO IL COLLEGIO PER LE GARANZIE STATUTARIE NELLA SEDUTA DEL 30 DICEMBRE PER DARE CERTEZZA AL PROCEDIMENTO REFERENDARIO E DENUNCIA IL SILENZIO DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA
Il Consiglio regionale, due anni fa, approvava il nuovo Statuto della Regione Abruzzo il quale, all'Art. 77, relativo al procedimento del referendum abrogativo, stabilisce che “La richiesta di referendum abrogativo, formulata in modo chiaro ed omogeneo, è presentata dai soggetti legittimati al Collegio per le garanzie statutarie. Il Collegio valuta l'ammissibilità a norma della Costituzione della Repubblica e dello Statuto; verifica la regolarità della richiesta e del procedimento a norma dello Statuto e della legge regionale”.
Lo stesso Statuto, all'Art. 79, stabilisce che “Il Collegio regionale per le garanzie statutarie è organo di consulenza della Regione. È composto da cinque esperti, di cui uno indicato dal Consiglio delle Autonomie locali, eletti a maggioranza dei tre quarti dal Consiglio regionale”.
Con Legge Regionale n. 42 dell'11 dicembre 2007 il Consiglio istituisce e disciplina il Collegio regionale per le garanzie statutarie.
Con successiva Legge Regionale n. 44 del 19 dicembre 2007, il Consiglio disciplina il referendum abrogativo, consultivo e l'iniziativa legislativa, e, nelle norme transitorie, all'Art. 51, stabilisce che “Sino alla costituzione e all’insediamento del Collegio regionale per le garanzie statutarie, le funzioni attribuite al Collegio dalla presente legge, sono esercitate dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale”.
IL COMITATO DIFFIDA E DENUNCIA l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per non avere esercitato le funzioni ad esso attribuite dalla Legge Regionale n. 44/2007 in attesa dell'insediamento del medesimo Collegio per le garanzie statutarie, guardandosi bene da ogni intervento a tutela, incoraggiamento e sostegno della iniziativa referendaria e dei Cittadini promotori LASCIATI IN BALIA DI UNA MIRIADE DI CAVILLI INTERPRETATIVI e completamente abbandonati nelle mani di una burocrazia amministrativa che, messa davanti alla prova referendaria regionale, ha dimostrato con i fatti di essere parte integrante dei costi della politica e degli sprechi che con i referendum si intendono ridurre ed abolire.
CON IL PASSAGGIO AL DIGIUNO TOTALE da parte di Pio Rapagnà, il Comitato promotore chiede ad ogni singolo Consigliere, proprio in quanto “uscenti” e nel pieno delle loro funzioni, di mantenere fede, almeno nell'ultima seduta di Consiglio, alla parola data e agli impegni legislativi e statutari assunti nell'atto della approvazione dello Statuto e delle Leggi attuative in materia referendaria.

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