venerdì 2 gennaio 2009

Buon Anno dal collega Marino Solfanelli

L’Anno che viene, sia l’inizio di un futuro migliore
Per dimenticare gli ultimi venti anni di scandali

A ripercorrere a ritroso, con il pensiero, gli ultimi venti anni della storia della nostra Regione, l’Abruzzo, mi vengono i brividi. Lo scandalo dell’inceneritore di Lentella, in provincia di Chieti, in cui furono coinvolti un presidente della Cassa di Risparmio ed altri “galantuomini”, si fa per dire, della stessa risma; due Giunte regionali, in tempi diversi, agli arresti; amministratori comunali chietini in manette, stessa sorte per gli amministratori (precedenti a quelli attuali) di Montesilvano (PE); infine – per citare i fatti più clamorosi – l’ultimo sindaco di Pescara agli arresti domiciliari e poi rimesso in libertà.
Peculato?, finanziamento illecito?, l’una o l’altra cosa che importanza ha, amministratori infedeli sono, comunque. Un Sindaco, “primo cittadino”, cui il popolo ha conferito l’onore della propria rappresentatività, tutore dell’onore stesso della collettività, deve essere come la moglie di Cesare, al di sopra di ogni sospetto. Invece…
Si badi bene, tutti personaggi ben remunerati per le cariche ricoperte, a differenza di ciò che avveniva in epoca diversa, allorché tutte le rappresentanze nei vari enti erano “onorifiche”, ossia senza emolumenti. Un ricordo d’epoca remota: uno scandalo pescarese, una “bustarella” per la costruzione alla Pineta di quattro casette per pescatori; una inezia a confronto degli scandali attuali, eppure si mosse personalmente il Capo del Governo, che venne a Pescara e caccò le massime autorità che, per quanto innocenti, non avevamo vigilato abbastanza nell’interesse della collettività. Altri tempi, si dirà…
Oggi, peraltro, assistiamo allo sconcertante spettacolo di cittadini plaudenti sotto le finestre del sindaco rimesso in libertà, quel sindaco che li ha ingannati, che ha tradito la loro fiducia, li ha frodati, nella sostanza delle cose.
Ma la cosa più deprimente della vicenda pescarese è che nel magma corruttivo siano invischiati anche dei giornalisti, televisivi e della carta stampata; ovvero coloro che dovrebbero essere il fustigatori del malcostume, gli interlocutori tra il potere e il popolo, le vigili scolte dell’onestà.
Un “ventennio democratico”, l’ultimo che abbiamo vissuto, tutto da buttare al macero, come la “monnezza” napoletana, nella speranza che l’anno che viene sia l’inizio di una nuova epoca, si saggezza politica e onesta amministrativa.
BUON ANNO A TUTTI.
Marino Solfanelli

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