lunedì 8 dicembre 2008

I moduli referendari rimarranno presso gli Uffici pubblici


Comitato promotore Referendum abrogativi regionali
Proposta di Legge di iniziativa popolare
Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)
COMUNICATO STAMPA
Il Comitato promotore dei referendum regionali, in attesa dell'esito della impugnazione e del ricorso inoltrato rispettivamente all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ed al Difensore Civico, non ritirerà dalle Segreterie dei Comuni, dagli Uffici Giudiziari e dagli Studi Notarili, i moduli vidimati dal funzionario regionale responsabile del procedimento e depositati presso questi Uffici pubblici per la raccolta e l'autentica delle firme.
Questa decisione, seria, responsabile e motivata, è stata assunta a seguito della evidente “irritualità e non validità” dei processi verbali con i quali il responsabile del procedimento dichiara “inaudita altera parte” la decadenza delle 5 richieste di referendum abrogativi che sarebbe giustificata dalla presa d'atto che i promotori della raccolta delle firme non avrebbero depositato i fogli contenenti le firme entro il termine del 26 novembre scorso.
I moduli dei 5 Referendum regionali abrogativi, stampati e distribuiti a spese del Comitato, dovranno essere utilizzati senza modifiche e così come vidimati e depositati negli stessi Uffici, al momento del riavvio della raccolta delle firme, che avverrà al termine del periodo di sospensione automatica della stessa e cioè trascorsi sei mesi successivi dalla elezione del nuovo Consiglio regionale, così come stabilito dal combinato disposto dell'art.3, comma 3 della Legge Regionale n. 44 del 19 dicembre 2007.
Per gli stessi identici motivi i moduli per la raccolta delle firme per la Proposta legislativa popolare, dovranno essere utilizzati per il riavvio della medesima raccolta, che avverrà invece “immediatamente dopo la costituzione della nuova Giunta regionale e della Commissione consiliare competente”, così come previsto dell'art. 47 della L.R. 44/2007, riprendendo l'iter “nel medesimo stadio di esame nel quale era stata sospesa”.
A pronunciarsi nel merito del ricorso presentato dai promotori, nella perdurante assenza dei 5 componenti elettivi del Collegio regionale per le garanzie statutarie e nella “incomprensibile” latitanza dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, dovrà essere in prima istanza il Difensore Civico Dott. Nicola Sisti, al quale i promotori si sono rivolti quale “autorità indipendente della Regione preposta alla tutela amministrativa dei cittadini”.
Il Comitato ed i Cittadini promotori, se costretti, si rivolgeranno al Tribunale Amministrativo Regionale e, in ultima istanza, al Presidente della Repubblica a tutela dei propri diritti referendari e statutari continuamente conculcati.
E' ora che in Abruzzo si metta la parola fine ad un “accanimento burocratico” e una “vacatio legislativa” che si ripete nei confronti di istituti statutari, referendari e di democrazia diretta, così come si sta cercando da due anni di rendere pienamente operativi ed effettivamente esercitabili.
Pio Rapagnà e Giovanna Forti - promotori
Roseto degli Abruzzi, 8 dicembre 2008

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