sabato 21 febbraio 2009

Un documentario sulla “montagna che unisce”per promuovere un turismo consapevole in Abruzzo


Un documentario sulla “montagna che unisce”
per promuovere un turismo consapevole in Abruzzo
È stato realizzato da Mario Tozzi e Stefano Ardito, per iniziativa di Provincia di Teramo e Gran Sasso Teramano SpA, e presentato oggi alla BIT di Milano. Sarà diffuso nella prossima primavera in dvd e in televisione

Un viaggio alla scoperta della montagna più alta, bella e famosa dell’Abruzzo. Questo è “Gran Sasso, la montagna che unisce”, il documentario realizzato da Stefano Ardito e Mario Tozzi e prodotto dalla Gran Sasso Teramano SpA. Sarà diffuso nella prossima primavera in dvd e in televisione.

Il documentario è stato presentato da Provincia di Teramo e Gran Sasso Teramano alla Bit di Milano, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso lo stand dell’Abruzzo, alla presenza del Presidente della Provincia, Ernino D’Agostino, dell’assessore provinciale al Turismo, Orazio Di Marcello, dell’amministratore delegato della Gran Sasso, Fernando Marsilii. Presenti anche gli autori, Tozzi e Ardito.

Le vette del Corno Grande e del Corno Piccolo, le due vette più belle e famose del massiccio, sono i monumenti naturali più famosi dell’Abruzzo. Visibili anche dalla costa adriatica, si affacciano sulle colline di Teramo e Pescara e sugli altopiani della provincia de L’Aquila. Il titolo “La montagna che unisce” non è stato scelto a caso. Queste vette, famose in Italia e conosciute nel mondo, sono un punto di riferimento per l’intera regione Abruzzo.

La Gran Sasso Teramano SpA, che ha per azionisti principali la Provincia di Teramo e la Camera di Commercio di Teramo, si occupa degli impianti di risalita dei Prati di Tivo e di Prato Selva, ma anche della promozione e della conoscenza del massiccio, come testimonia il documentario realizzato da Mario Tozzi e Stefano Ardito. Il primo, geologo e conduttore televisivo, è noto al grande pubblico come presentatore di Gaia-il pianeta che vive, Terzo pianeta e altri programmi della RAI. Responsabile per la divulgazione della Federazione Italiana Scienze della Terra, presiede dal 2006 il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Stefano Ardito, invece, giornalista, fotografo, scrittore e documentarista, ha dedicato Gran Sasso e alle altre montagne d’Abruzzo una decina di documentari, una trentina tra libri e guide e centinaia di articoli e servizi fotografici usciti su quotidiani e periodici in Italia e all’estero.

“Gran Sasso, la montagna che unisce” è stato prodotto da ILDV e Canecane per Gran Sasso Teramano SpA. Produttore esecutivo è Giuseppe Squillaci. Direttore della fotografia, Vasile Caplescu.

“Il documentario – ha spiegato Mario Tozzi - racconta il Gran Sasso soprattutto dal punto di vista della sua storia naturale e della sua struttura fisica oltre che di chi lo abita e, proprio per questo, può rappresentare lo slancio per uno turismo consapevole della delicatezza dell’ambiente su cui va ad incidere”.

In occasione della conferenza stampa, è stato fatto il punto anche sui lavori della nuova cabinovia di cui la Gran Sasso Teramano Spa risulta concessionaria per conto della Provincia.

“Concluderemo i lavori presumibilmente in estate – ha annunciato l’amministratore delegato della Gran Sasso Teramano, Fernando Marsilii – in tempo per poterne fruire nella prossima stagione. Siamo fiduciosi sul fatto che la realizzazione della nuova cabinovia darà un impulso importante al rilancio definitivo della stazione turistica”.

Il nuovo impianto “combinato” dei Prati di Tivo sul Gran Sasso d’Italia sarà la prima seggio-cabinovia con stazione intermedia realizzata in Italia. Un'opera da 12 milioni e 500 mila euro per un impianto che per lunghezza (circa 1.600 metri), risulterà essere tra i primi in Europa. Potrà infatti trasportare fino a 1800 persone ogni ora grazie ad un sistema misto cabinovia-seggiova che collegherà il piazzale della stazione sciistica dei Prati di Tivo (1400 m.) alla Madonnina (2000 m.).

“Il Gran Sasso è una specie di simbolo per l’intera comunità abruzzese – è stato il commento del Presidente D’Agostino – e per la provincia di Teramo una risorsa fondamentale in termini turistici. Puntiamo molto sui progetti che riescono a coniugare la tutela dell’ambiente con le esigenze di fruibilità di un territorio che affascina un numero sempre crescente di turisti. Il progetto della nuova cabinovia, i cui lavori sono in corso, va in questa direzione”.

“I dati sulle presenze turistiche nel nostro territorio - ha affermato l’assessore al Turismo Di Marcello – ci confermano che la montagna abruzzese è sempre più presente negli itinerari scelti dai turisti. È un dato che ci conforta e che ci spinge a continuare ad investire in questa direzione e in altre, con lo scopo di creare occasioni di valorizzazione del territorio e di promozione dell’offerta turistica”.



“Gran Sasso, la montagna che unisce”
Cosa racconta il documentario realizzato da Mario Tozzi e Stefano Ardito

Le vette, e le loro pareti di roccia, sono protagoniste della prima parte del documentario. Dopo averle osservate dall’aria, le scopriamo da vicino salendo al Corno Grande lungo l’itinerario tracciato nel 1573 da Francesco De Marchi, e poi con un’arrampicata moderna di alta difficoltà sul Corno Piccolo. Uno sguardo ai sentieri e ai rifugi permette di completare la conoscenza dell’alta montagna.

Non c’è solo l’estate, naturalmente. Lasciate le creste e le vette, le immagini conducono alla scoperta delle piste dei Prati di Tivo, di Prato Selva e di Campo Imperatore, le più alte dell’intero Appennino.

Lasciate alle spalle la roccia e la neve, ci inoltriamo sui pascoli di Campo Imperatore, il “mare d’erba” del Gran Sasso, che è stato per secoli una straordinaria risorsa economica. Grazie all’allevamento ovino, per secoli pilastro dell’economia abruzzese, sono sorti la fortezza di Rocca Calascio e il borgo di Santo Stefano di Sessanio. Ci portano più indietro nel tempo l’anfiteatro romano di Amiternum la statua italica del guerriero di Capestrano, ritrovata ai piedi del Gran Sasso.

Offrono immagini più dolci i borghi di Corvara, Penne, Montorio al Vomano, Isola del Gran Sasso e Tossicìa, circondati da suggestivi paesaggi collinari. Risalendo verso la montagna scopriamo Fano Adriano, tra i boschi del Monte Corvo, e Pietracamela, ai piedi del Corno Grande e del Corno Piccolo. Merita una sosta speciale Castelli, il paese della ceramica, con le sue botteghe, il suo museo e l’Istituto d’Arte Ceramica dove si formano gli artisti del futuro.

L’Eremo dell’Annunziata, in territorio di Fano Adriano, ci introduce ai luoghi della fede, così importante su queste montagne. Dal moderno Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, visitato da decine di migliaia di pellegrini, passiamo agli eremi costruiti tra le rocce del massiccio e alle abbazie ai piedi della montagna come San Giovanni ad Insulam, San Bartolomeo della Nora e San Clemente a Casauria.

Da qualche anno il Gran Sasso è un grande laboratorio scientifico. Ce lo raccontano il Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso, l’attività dei ricercatori sul ghiacciaio del Calderone, l’unico dell’Abruzzo, le ricerche sugli uccelli e sul lupo degli zoologi del Corpo Forestale dello Stato. Una carrellata di belle immagini presenta le specie più importanti presenti sul Gran Sasso – lupo, cervo, camoscio, lontra –, protette dal Parco Nazionale che tutela anche i Monti della Laga.

Dalle faggete del versante teramano saliamo ancora di quota per scoprire stelle alpine, peonie e altri magnifici fiori. Il lago di Campotosto e le cascate del Ruzzo ci insegnano che il Gran Sasso è una importantissima riserva d’acqua per l’intera regione. Ancora una volta, questa è una montagna che unisce.

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