lunedì 30 marzo 2009

Ezio Flagello una perla della Musica Italiana, di Lino Manocchia

Ezio Flagello
una perla
della Musica Italiana


di Lino Manocchia


NEW YORK, 28 Marzo ’09 - Trenta giorni or sono, nella città di Palm Bay (Florida), un “colosso” dell’opera emetteva la sua ultima nota canora.

Aveva 78 anni, si chiamava Ezio Flagello (foto), figlio di emigranti italiani, specializzati nell’industria vestiaria, oriundi di Laurino in quel di Salerno. Enzo era un “basso” d’opera dalla voce potente, vasta e varia che gli consentì di interpretare 530 “performance” sul palcoscenico del famoso Metropolitan Opera di New York, apice di una carriera internazionale che lo portò alla Scala di Milano, all’Opera di Vienna, quella di San Francisco e Houston - Texas.
La sua inconfondibile voce fu salutata nella “Sonnambula” (Rodolfo) e composizioni di Mozart, Rossini, Verdi (Don Carlo). La sua “carriera americana” ebbe inizio col debutto, nel 1955, in Ellenville, N.Y. con “l’Elisir d’amore” (Dulcamara), e dopo due anni giunse il clamoroso debutto al Metropolitan con la “Tosca” nel “Don Giovanni”.

Le cronache parlano di “presentazioni” senza pari, di un “basso” dalla voce solida, risoluta, con l’intelligente artista che non entrava in scena con fare Falstaffiano (foto), fermo su se stesso, ma offriva le sue performance con gesti, espressioni e movimenti capaci di rendere reali le varie caratterizzazioni. Vasta eco fece il debutto, all’Opera di Roma, con la celebre Anna Moffo nella “Boheme”, per non dimenticare il ruolo di Dr. Bartolo nel “Barbiere di Siviglia” del dicembre 1984.

Ezio Flagello nato a New York, dopo il “bachelor degree” del Manhattan School of Music otteneva una borsa di studio, con la quale studiava, insieme a Luigi Ricci, nell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. I figli di mamma Geno-veffa e papà Dionisio Flagello nacquero con la musica nel sangue. Al famoso basso si affiancò il fratello Nicola, uno de-gli ultimi compositori che sviluppò una distinta maniera aspres-
siva basata tutto sui principi e le tecniche europee del romanticismo. Nicola crebbe nell’atmosfera musicale della famiglia, trascorse un lungo periodo sotto la guida del compositore Vittorio Giannini, ottenne il Master Degreed e quindi, con borse di studi, studiò a Roma ottenendo il Diploma di Studi Superiori all’Accademia di Santa Cecilia sotto la guida di Ildebrando Pizzetti.
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ABRUZZOpress –N. 101 del 28 Marzo ’09 Pag 2


Negli anni compose prodigiosi lavori, tra questi sei opere, due sinfonie, otto concerti e numerosi “orchestrali. Un deplorevole male abbreviò la vita di Nicola Flagello (foto) che nel 1994 decedeva all’età di 66 anni. Dal canto suo il “basso” di Salerno, tra un concerto e l’altro, si univa con Anna Mione (scrittrice italo-americana) dalla quale divor-ziò, ottenendo, prima, quattro figli, che arricchirono la discendenza familiare di dieci nipoti ed un bisnipote. La gentile figlia Genoveffa (Gene), che abita nello stato di New York, custodisce gelosamente i ricordi del padre famoso, il quale quattro mesi fa aveva scambiato l’anello con la nuova moglie Myra Bianco, riaprendo le pagine
di cronaca di un tempo, ricche di successi musicali dell’artista, che da giovane suonava anche il violino, la cornetta ed il flauto, il tutto arricchito dal magnifico curriculum che annovera diverse presenze cinematografiche, ultima la performance nel film “Il Padrino 2”, in veste di impresario teatrale.
Ezio Flagello: un’altra perla della musica italiana, dalla voce vellutata, intoccabile dal tempo
LINO MANOCCHIA

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