mercoledì 1 aprile 2009

A tre mesi dall’insediamento del nuovo consiglio regionale, all’IZS di Teramo tutto tace.

A tre mesi dall’insediamento del nuovo consiglio regionale, all’IZS di Teramo tutto tace.
Nonostante il Presidente Chiodi e qualche consigliere divenuto in seguito anche assessore, abbiano dimostrato in campagna elettorale una certa sensibilità all’ormai insostenibile situazione di gestione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale “G.Caporale” di Teramo, a tutt’oggi nulla si muove e tutto continua ad essere gestito con la più totale oligarchia. Sicuramente gioverà rammentare come sin dal marzo 1993, a seguito del decadimento del Consiglio di Amministrazione dell’IZSAM, le Regioni Abruzzo e Molise nominarono per sei mesi un Commissario Straordinario, in attesa dell’attuazione del D.L. 270/1993 - di riordino degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali - che prevedeva come organo politico un Consiglio di Amministrazione. Da quella data ad oggi (16 anni!!!!) è stato sempre prorogato il Commissariamento dell’Ente che, è amministrato straordinariamente sempre dalla stessa persona, cioè il Sig. Lucio Verticelli. Praticamente da ben 16 anni perdura una gestione straordinaria, a questo punto straordinaria di nome e di fatto dal momento che riteniamo non esistano altri precedenti in Italia di un commissariamento che perdura da così lungo tempo. La evidente responsabilità di questa situazione che sino a ieri questo sindacato si limitava a chiamare precaria, ma che da oggi sicuramente la indicherà come INDECENTE stante il suo incomprensibile perdurare, va individuata indubbiamente nella apparente indolenza de debolezza delle Regioni Abruzzo e Molise. Apparente indolenza in quanto le Regioni, con i loro amministratori succedutisi in questi anni, da questa situazione indecente ne avranno sicuramente tratto un vantaggio, che non è ricaduto sicuramente sulla collettività, bensì soltanto su quei politici e sui loro carrozzoni che hanno sempre considerato e forse continuano a considerare ancora la politica e la gestione della cosa pubblica come una cosa loro o meglio come una “COSA NOSTRA” laddove tutto è mosso soltanto da logiche clientelari, di opportunità elettorale e dove il piccolo e bieco interesse di qualcuno va a schiacciare inesorabilmente gli interessi della cosa pubblica intesa nel senso più nobile e autentico del termine. Ed infatti, oggettivamente non si comprende perchè il governo di un Ente di primaria importanza nello scenario regionale, nazionale ed internazionale, preposto alla salvaguardia della salute pubblica e sul quale sono dirottati ingenti capitali pubblici, debba essere da ben 16 anni affidato ad una gestione straordinaria, sicuramente precaria in quanto priva di quegli organi deputati istituzionalmente alla sua conduzione, con un commissario che si assume ogni responsabilità politica per l’attività dell’Ente. Il permanere di questa situazione sarà stata sicuramente determinata da esigenze contingenti del momento, ma oggi rende la gestione dell’IZS sicuramente molto grave, precaria e per certi versi poco trasparente soprattutto alla luce del fatto che l’Ente in parola da qui a qualche tempo dovrà affrontare impegni di spesa sicuramente rilevanti (decine di milioni di euro) per la realizzazione di una nuova sede. Per tale iniziativa sono state già messe in atto da un munus sicuramente precario quale appunto il commissario straordinario, importanti scelte quali la ricerca del sito ove realizzare l’opera e la quella del progetto già ufficialmente presentato qualche tempo fa oltre al fatto che, per le aree della vecchia sede sono già in itinere progetti importanti di destinazione urbanistica.
Ed ancora, v’è da dire come, questo unico organo straordinario abbia per tanti anni e continua ancora oggi a gestire il conferimento degli incarichi sia di consulenza che di collaborazione – troppo spesso di dubbia utilità e con esborso di centinaia di migliaia di Euro. Tale anomala situazione, si riflette anche sul personale dipendente dal momento che da ormai sin troppo tempo si assiste al fenomeno della fuga di cervelli qualificati, formatisi peraltro con risorse dell’IZS, verso altri enti, anche a causa del diffuso malcontento da sempre esistente. Infatti, negli ultimi tempi anche la stampa locale si è occupata costantemente dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise quale ente dove ormai il malcontento e la mala gestio è divenuta la regola a discapito dei soggetti più deboli (dipendenti, contrattisti, dipendenti della cooperativa di servizi operante all’interno). Non da ultimo si ricorda che nel mese di febbraio u.s. l’Istituto ha bandito un concorso pubblico per medici veterinari, i cui requisiti di ammissione richiesti ai partecipanti sono diversi da quelli previsti dalla normativa concorsuale nazionale per il personale del servizio sanitario e dove sono state stravolte le regole che si applicano in tutti gli altri enti pubblici. Situazione questa sulla quale questo sindacato ha intenzione di lasciare accese tutte le luci possibili sul bando, sulle procedure, nonché sulle numerose illazioni che già circolano sui possibili vincitori. Chiediamo, quindi, alla politica ed eventualmente alla magistratura di vigilare sulla correttezza del bando, per il ripristino della legalità a tutela di chi ha la giusta professionalità per ricoprire l’ufficio messo a concorso.
Emblematico ciò che accade quotidianamente all’interno dell’IZS. Ad esempio, è di qualche giorno fa la pubblicazione in rete internet di alcune foto riproducenti delle autovetture che sicuramente non fanno parte del parco automezzi dell’Istituto Zooprofilattico e che sono regolarmente parcheggiate in aree interne all’Istituto laddove è inibito il parcamento delle autovetture dei dipendenti, Paradossalmente queste autovetture risultano addirittura anche in lavaggio. Proprio di questo, alcuni giornali hanno chiesto spiegazioni all’Ente, ma ad oggi alcuna risposta di chiarimento è pervenuta. E sempre in tema di gestione di beni e risorse dell’IZS v’è ad esempio da porre l’accento su di un aspetto a dir poco curioso quale quello che nel programma informatico di gestione del parco automezzi dell’Ente pare non sia ricompresa, assieme alle altre, l’autovettura Mercedes dell’Ente, perché immaginiamo essere stata assegnata con qualche delibera al Direttore. Orbene, per l’utilizzo di detta auto, evidentemente vigono regole diverse da quelle che invece valgono per le altre autovetture, il cui utilizzo è regolato, gestito e monitorato da uno specifico programma – disponibile nella rete Intranet dell’Istituto e usato da tutto il personale che deve spostarsi per motivi di servizio. In detto programma sono elencate tutte le autovetture a disposizione del personale, facendo anche un distinguo su quelle utilizzabili dai responsabili di laboratorio con quelle che invece possono essere usate da altri dipendenti che non hanno quella specifica qualifica. Nello stesso programma, chi usufruisce di un auto aziendale ha l’obbligo di registrare sul proprio p.c., riempiendo appositi e predisposti campi, la prenotazione così inserendo il nominativo, il reparto di appartenenza, la data e l’ora di partenza, l’orario previsto per il rientro con tutti i dati utili a monitorare anche da un punto di vista statistico l’autovettura utilizzata. Tutto questo, per l’autovettura in uso al Direttore e dal suo Vice non è previsto, dal momento che l’autovettura in questione manca da detto programma. Praticamente non è in alcun modo possibile conoscere, né risulta da altro e diverso strumento reso noto, quando, per quanto e con quale motivazioni e destinazioni viene utilizzata la suddetta autovettura, che gioverà rammentare è di proprietà dell’IZS e cioè acquistata e manutenuta con le tasse dei teramani e degli Abruzzesi. Alla luce di quanto riferito, sovviene naturale chiedersi quali siano le motivazioni di riservatezza di utilizzo della Mercedes dal momento che il Direttore è solo responsabile di un Ente che si occupa della salute pubblica e non certamente Direttore di un servizio di sicurezza di “pubblica”, che in quel caso e solo in quel caso, legittimerebbe una certa riservatezza.
A fronte di tale sperpero di denaro pubblico, l’Ente coglie, invece, l’occasione, anche con lo scopo di distrarre l’attenzione deviandola su problemi occupazionali, per ridurre i servizi affidati alle società Eco Tecna e Clean Service con conseguente licenziamento di circa 15 unità, che vi lavoravano da oltre 10 anni e la chiusura del centro di biologia marina di Giulianova.
Alla luce di tutto quanto innanzi riferito, che è emblematico di una situazione di apparente precarietà, questo sindacato ritiene la vicenda rientrare in un sistema di potere ben predeterminato, le cui regole, equilibri e vantaggi è dato conoscere a pochi, anzi a pochissimi, e sollecita un intervento di sensibilizzazione degli organi politici ed eventualmente della stessa Magistratura, al fine di porvi rimedio. Inoltre, va, in particolare, evidenziato il potere abnorme ed anomalo del Direttore dell’Istituto in questione, che a causa della mancanza degli organi ordinari di gestione e grazie ad una norma tratta tra le pieghe delle leggi che regolano la vita dell’Ente, resta a tutt’oggi, oltre che il responsabile scientifico dell’Istituto e su questo nulla quaestio, anche, ed è questo quello che piace e serve alla politica, capo del personale.
L’unico spiraglio oggi aperto per la risoluzione, anche se parziale della vertenza, resta l’impegno assunto dall’Assessore Regionale Gatti, al congresso CISL di Teramo, davanti ai 300 delegati presenti, sulla precisa richiesta del Segretario, di “commissariare il Commissario dell’IZS” massimo entro il 30 giugno prossimo venturo.
Il tutto con preghiera di integrale pubblicazione.

IL SEGRETARIO FP CISL IL SEGRETARIO CISL
Giuseppe Iodice Antonio Scuteri

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