martedì 28 aprile 2009

Libri. biografia di Enrico Sappia ricostruisce l’incredibile avventura del fondatore della rivista Nice Historique e dell’Académia Nissarda,





Da Artemia Edizioni
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Aldo A. Mola a Teramo e Pianella

Lo storico Aldo A. Mola sarà presente, come relatore, alla presentazione del libro di Maurice Mauviel ed Elso Simone Serpentini, Enrico Sappia, Cospiratore ed agente segreto di Mazzini, (Artemia Edizioni, Mosciano Sant’Angelo, Teramo, 2009, pp. 548), che, con il patrocinio della Regione Abruzzo e a cura dell’Associazione “Teramo Nostra”, avverrà a Pianella, nella sala del consiglio comunale, domenica 3 maggio 2009 alle ore 16,30, e a Teramo, nella sala della Fratellanza Artigiana. Lunedì 4 maggio 2009 alle ore 17,30. Mola è autore di opere storiche fondamentali, quali “Storia della massoneria in Italia dalle origini ai nostri giorni” (Bompiani, 2001), “Giosuè Carducci. Scrittore, politico, massone” (Bompiani, 2006), “Declino e crollo della Monarchia in Italia” (Mondadori, 2008), e il più recente “Gelli e la P2 tra cronaca e storia” (Bastogi Editrice Italiana, 2008), che ha suscitato molto interesse e grandi polemiche quando il libro è stato presentato nei mesi scorsi a Sanremo e a Marina di Pietrasanta per la presenza dello stesso Licio Gelli, contestata da gruppi appartenenti alla sinistra antagonista. A Pianella il prof. Mola sarà affiancato da un altro storico, Loris Di Giovanni, e a Teramo da Luigi Ponziani, direttore della Biblioteca Provinciale “Melchiorre Delfico” di Teramo.
Alla presentazione del libro, sia a Pianella che a Teramo, saranno presenti entrambi gli autori: Maurice Maviel, scrittore e intellettuale residente in Francia, nella Bassa Normandia, ed Elso Simone Serpentini, scrittore e storico teramano, i quali hanno realizzato a quattro mani una biografia, che prossimamente sarà tradotta e pubblicata anche in Francia, su Enrico Sappia, la cui vita è stata una autentica odissea, avendo lasciato la sua città natale, Nizza, poco più che quindicenne per inseguire il sogno di Garibaldi, ed essendovi tornato a 63 anni, dopo aver soggiornato quale cospiratore e agente segreto di Mazzini in quasi tutti i paesi europei: Costantinopoli, Londra, Parigi, Napoli, Roma, Bari. Dal 1879 Sappia cominciò a frequentare l’Abruzzo, dove risiedette stabilmente dal 1881 al 1886, prima a Marina di Montepagano (l’attuale Roseto degli Abruzzi), a Montorio e a Teramo, ospite del deputato montoriese Luigi Patrizi e poi, a Pianella, ospite del marchese Gesualdo De Felici. Dopo il suo ritorno a Nizza fondò la rivista “Nice historique” e l’”Accademia Nizzarda”, che esistono tuttora. A Sappia la sua Nizza ha intitolato uno dei suoi boulevard, il Boulevard Henri Sappia.
IL LIBRO



Questa biografia di Enrico Sappia ricostruisce l’incredibile avventura del fondatore della rivista Nice Historique e dell’Académia Nissarda, affezionato fino alla sua morte (1906) a Nizza, che considerava la sua città, sebbene fosse nato a Toetto dell’Escarena nel 1833. Il giovane Sappia all’età di 15 anni e 3 mesi, lascia la famiglia, a sua insaputa, per seguire l’Eroe dei due Mondi, che, rientrato da Montevideo a Nizza coperto di gloria, parte per combattere in Lombardia contro gli Austriaci. Tornerà a Nizza all’età di 63 anni, al termine di una odissea fuori del comune che gli autori hanno cercato di ricostruire sulla base di documenti d’archivio e di giornali consultati ad Amsterdam, Londra, Parigi, Napoli Bari, Pescara, Teramo, Caserta, Nizza... Agente segreto di Mazzini a Costantinopoli a 16 anni e a Napoli un anno dopo, prigioniero dimenticato nel carcere di Castel dell’Ovo, si arruolò poi nel corpo dei granatieri di Sardegna a Genova, per servire clandestinamente la causa del repubblicano genovese. Lo ritroviamo ancora agente di Mazzini a Parigi negli ultimi anni del Secondo Impero, che organizza i primi banchetti repubblicani a fianco di numerosissimi futuri protagonisti della Comune di Parigi. Denunciato, viene arrestato, imprigionato, giudicato e condannato a Blois (1870) per cospirazione. Liberato all’avvento della Repubblica, soggiorna sei mesi a Nizza, per poi raggiungere, nell’aprile del 1871, Londra, dove conduce una vita quasi clandestina, dirigendo un giornale battagliero, La Gazzetta Italiana di Londra, totalmente caduta nell’oblio, ma che noi abbiamo avuto la fortuna di ritrovare. Dopo la morte di Mazzini, Sappia parte per il Mezzogiorno d’Italia, al termine di un viaggio attraverso diversi paesi europei. Prosegue la sua battaglia politica, sotto altre forme, nelle Puglie e negli Abruzzi e per qualche tempo sarà anche cronista giudiziario. Per due anni insegnerà nel Seminario di Caserta (benché fosse massone e anticlericale!). In seguito rientrerà a Nizza e nei suoi ultimi scritti non accennerà mai (se non in forma allusiva), alla sua straordinaria odissea, cominciata a 15 anni. La recente scoperta, sopratutto in Abruzzo, di numerosi documenti ignorati fino ad oggi ha permesso agli autori di fare luce sugli aspetti sconosciuti della sua straordinaria avventura. Alla sua amata Nizza ha dedicato numerosi ed eruditi studi, mettendo costantemente l’accento sull’apertura al mondo, l’universalismo e la giustizia sociale. E’ stato un precursore della costruzione dell’Europa. Poiché detestava gli ipocriti, il suo stile era spesso contrad-distinto da una violenta indignazione. Questo gli è costato caro e forse spiega l’oblio nel quale sono cadute la sua opera e le sue lotte.


GLI AUTORI

MAURICE MAUVIEL è stato indotto dai suoi diversi soggiorni in Algeria a intraprendere studi di sociologia e di etnografia dell’Africa del Nord e a redigere un Diploma di Studi Superiori sul pittore orientalista Eugène Fromentin. Interessato alla questione dell’adattamento degli individui e dei gruppi a società differenti, ha sostenuto a Parigi (Università René Descartes) la tesi L’idée de culture et de pluralisme culturel, aspects historiques, conceptuels et comparatifs (1983) e ha condotto studi relativi all’integrazione degli immigrati e alle difficoltà specifiche dei francesi nel confrontarsi con la diversità culturale. Questi interessi lo hanno condotto a dedicarsi per molti anni alla storia dell’etnologia degli Idéologues (Volney, Gunguené, Garat) nella prosecuzione dei lavori di Sergio Moravia. Dal 1995 ha proseguito le sue ricerche sulla “letteratura e la storia di lingua italiana” dell’antica Contea di Nizza (dimenticata tanto in Francia che in Italia). Nel 2006 ha pubblicato un libro dedicato al giornalista torinese Giuseppe Beghelli (Un Garibaldien niçois fils du Printemps des Peuples: Giuseppe Beghelli) e nel 2007 un primo studio biografico in lingua francese su Enrico Sappia (L’incroyable odyssée d’Henri Sappia, Conspirateur niçois et agent secret sous le Second Empire). Attualmente, sempre proseguendo la redazione dei suoi Noeuds de Mémoires Algériens. sta preparando un lavoro intitolato Giuseppe Garibaldi tra Nizza e Caprera e, per l’Università di Torino, Aubin-Louis Millin, érudit, historien et Observateur de l’Homme au Piémont, à Gênes et Nice sous le Premier Empire.

ELSO SIMONE SERPENTINI da un iniziale interesse per la filosofia greca è passato ad occuparsi di fenomenologia e di sociologia, sostenendo nel 1966 (Università di Roma) la tesi Storicismo, marxismo e sociologia della conoscenza nei primi saggi tedeschi di Karl Mannheim. Successivamente si è dedicato, oltre che all’insegnamento della storia e della filosofia, ad una intensa produzione pubblicistica, collaborando a periodici e a testate radiotelevisive, per le quali ha allestito inchieste storiche e trasmissioni di argomento letterario e filosofico. Dopo aver pubblicato Storia del calcio teramano (1982) e Consigliere si calmi (1990), in cui ha proposto uno studio del linguaggio politico usato nelle assemblee pubbliche elettive, ha dato vita alla collana Processi celebri teramani, (nella quale sono stati finora pubblicati diciassette volumi) in cui ricostruisce crimini e relative vicende processuali, con uno stile narrativo che, ispirandosi ad una scrittura post moderna, unisce il rigore documentaristico alle tecniche descrittive della letteratura gialla classica. Ha dato anche vita alla collana Briganti d’Abruzzo, (nella quale sono apparsi finora due volumi sul brigantaggio medievale e rinascimentale). Nel 2008 ha pubblicato la prima traduzione in italiano moderno del capolavoro della letteratura spagnola barocca Il Criticone di Baltasar Gracián (1651/57). Attualmente sta preparando La città della memoria, che raccoglierà numerosi suoi scritti di rievocazione di vita cittadina, e la pubblicazione degli Scritti abruzzesi di Enrico Sappia.

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