martedì 28 aprile 2009

Libri. Retroguardie Limina Mentis Editore, antologia di poetica a cura di I. Pozzoni, 2009, 220 p. Recensione di Carina Spurio


Titolo : Retroguardie Limina Mentis Editore
Autore : antologia di poetica a cura di I. Pozzoni Dati : 2009, 220 p.
Collana : Ardeur
Genere : Poesia
ISBN : 978-88-95881-06-5
€ 15,00



di Carina Spurio
Ad Aprile 2009, con l'editore brianzolo Limina Mentis Editore è uscito il volume Retroguardie. Antologia Poetica a cura di I.Pozzoni. Il testo, curato nei minimi dettagli, deriva da un lavoro di competenza che si ispira ai possibili modi di fare poesia con l’intento di avvicinarsi alla poesia nelle sue varie forme. L’antologia offre un panorama poetico di fine Novecento; secolo diventato l’espressione dell’instabilità dei contenuti linguistici del parlato. Nel frantumato panorama del Novecento da una parte resiste la lirica pura di antichi autori intransigenti, dall’altra, nasce una poetica più intimista e autobiografica che si inserisce tra diari e memorie. Tutte le correnti e le avanguardie del Novecento, partono dalla poetica dell’inespresso, del silenzio, tanto quanto la corrente contraria colma il vuoto con frasi che abbandonano man mano il verso per arrivare a componimenti prosastici. La poesia novecentesca si oppone all’eredità simbolista insieme agli autori che rappresentano tutto il secolo: Jahier, Baccelli; Pavese, Bertolucci. La poesia in prosa con versi lunghi e liberi fu già di Riccardo Baccelli per arrivare al massimo della comprensione di cui si era occupato Saba, con i suoi contenuti dimessi e familiari in veste umile e desublimata. Nel secondo Novecento, l’evoluzione dello stile prosastico si trova in polemica con la linea ermetica e ungarettiana. Alla poesia discorsiva (Solmi e Luzi) si avvicinano giovani autori: Sereni, Fortini, Zanzotto e Sanguineti. Il verso breve del segno poetico sembra annientarsi nel quotidiano che si imprime nel verso lungo e rispetta il suono del parlato, il quale, segue un veloce itinerario e varie evoluzioni nella creazione poetica novecentesca, la quale, assume i tratti dello stile narrativo. Lo stesso Montale, nella sua seconda produzione celebra un verso che non disdegna la prosa. In Retroguardie troviamo tutti i modi possibili di fare poesia di fine Novecento, non a caso, l’antologia poetica si pone come strumento atto a testimoniare il rinnovamento della poesia, per ridare un senso alla stessa raggruppando residui tardoromantici, liriche in cui si celebrano il languore sentimentale, l’astrattezza verbale e un descrittivismo che con termini semplici offre uno scenario quotidiano. Retroguardie! Perché?


Perché Retroguardie? L’’esaltazione del testo-documento, senza nome e senza mercato, rafforzata da relazioni di solidarietà tra editore, curatori ed autori, è estremo antidoto contro i veleni del Post-modernismo e della «morte della cultura» registrati dall’oscillazione schizofrenica moderna tra narcisismi e massificazione. Più che Achille sulla strada d’Ilio (thumos) o Odisseo vittorioso sulla strada del ritorno a casa (logos) ci sentiamo, e interpretiamo l’esperienza poetica attuale, nei panni d’un anonimo Senofonte («emetto suoni stranieri»), sconfitti, in marcia coi diecimila sulla strada dell’Ellade, decisi a resistere contro assalti e imboscate, dopo Cunassa; la nostra sorte - menestrelli combattenti del terzo millennio- è resistere, vinti, in ritirata verso casa. E si sa che valore acquisisca, in ritirata, una buona retroguardia. Ivan Pozzoni


Gli autori inclusi: Umberto Piersanti, Antonio Spagnuolo, Roberto Cogo, Elisabetta Abbondanza, Giovanni Cavieziel, Luciana Chitterio, Oretta Dalle Ore, Edoardo Greco, Alessandro Ramberti, Gilberto Antonioli, Andrea Lanfranchi, Gilberto Paraschiva, Luigi Golinelli, Chiara Daino, Carina Spurio, Paolo Ottavini, Anna Pignatta, Francesca Sensini, Paolo Melandri, Vittorio Baccelli, Antonio Di Giovanni, Paride Mercurio, Eleonora Bellini, Maria Pina Ciancio, Rossella Luongo, Anita T. Giuga, Gabriella Bianchi, Anna De Rosa, Ivan Pozzoni.

Nessun commento: