venerdì 1 maggio 2009

ROYALTIES PETROLIFERE, IZS ED UNIVERSITA'

ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICAIMPRONTECome sono state spese e come si intendono spendere le royalties di Rospo Mare?Lo abbiamo chiesto un mese fa, prima dell'approvazione del Bilancio della Regione Abruzzo, attraverso i principali organi di stampa. Silenzio bipartisan.Il decreto legislativo n.° 625 del 25-11-96 fissa le modalità di calcolo delle royalties (meglio sarebbe chiamarle con il loro vero nome e, cioè, compensazioni ambientali) che le compagnie petrolifere sono tenute a versare agli enti territoriali interessati dalla estrazione del petrolio.Ebbene, la concessione Rospo Mare è partecipata per il 38% da Eni e per il 62% da Edison. A fronte del greggio estratto nel solo 2007, le due società hanno corrisposto nel 2008 una royalty complessiva pari a 2.269.473 euro. Il 55% della royalty è stata incassata dallo Stato. Visto che la concessione insiste nelle acque territoriali antistanti Abruzzo e Molise, le compensazioni ambientali sono state versate nel seguente modo: circa 312mila euro alla Regione Abruzzo e circa 936mila euro alla Regione Molise. Il dato è di fonte ministeriale.Entro il prossimo 30 giugno la cosa dovrebbe ripetersi ma con importi che, a causa dell'impennata subita dal prezzo del petrolio nel 2008, dovrebbero essere superiori rispetto a quelli dello scorso anno.Quanto al pregresso, stimiamo in circa 20/30 milioni di dollari Usa l'ammontare delle compensazioni che nel periodo 1998-2008 i Concessionari avrebbero dovuto versare alle Regioni costiere interessate dalla concessione.Le domande che torniamo a porre per la seconda volta sono le seguenti:1) Le compensazioni ambientali previste dal d.lgs. 625/96 sono state tutte regolarmente versate? 2) Come sono state spese queste somme dalla Regione Abruzzo?3) In che percentuale sono state impiegate per interventi in campo ambientale? 4) Quali interventi a tutela dell'ambiente sono stati finanziati?5) E infine, perché parte di questi fondi non è stata utilizzata, ad esempio, per la realizzazione di un sistema monitoraggio chimico-fisico in continuo delle acque dell'Adriatico interessate dall'estrazione del petrolio?In relazione a quest'ultimo punto avanziamo una proposta che potrebbe evitare il definitivo smantellamento delle sede di Giulianova dell'IZS "Caporale".Dopo aver fatto chiarezza sulla gestione interna all'IZS e rivisti i rapporti tra l'Istituto e la Regione Abruzzo nel rispetto dei principi della trasparenza di gestione, dell'efficacia e dell'efficienza, crediamo che parte delle royalties petrolifere versate e da versare alle Regioni Abruzzo e Molise possano servire per finanziare la realizzazione e la gestione di quel sistema di monitoraggio chimico-fisico in continuo delle acque dell'Adriatico interessate dall'estrazione del petrolio.Le sedi di Giulianova e di Termoli dell'IZS, come anche alcune strutture accademiche abruzzesi (anche l'UNITE), hanno le competenze che occorrono: perchè non metterle in rete e farle fruttare? Attendiamo commenti e controproposte.F.to IMPRONTE

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