mercoledì 20 agosto 2008

Musica. L'italo americano Joe Esposito rivela alcuni segreti della vita del "King"del rock, di Lino Manocchia





Notiziario NIP News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 162 - Anno XV, 20 Agosto 2008, 14:33:00
Italici nel mondo
Milioni di fans commemorano la morte di Elvis Presley
L'italo americano Joe Esposito rivela alcuni segreti della vita del "King"del rock
20.08.2008 14:08:33
Memphis (Tennessee) - Il 16 agosto 1977, Elvis Presley,"The King" decedeva all'eta' di 42 anni, lasciando un retaggio di un miliardo e 300 milioni di album discografici, intorno al mondo, e 4.5 miliardi di dollari ricavati durante la sua pur breve esistenza spesa sui palcoscenici e davanti alle cineprese di Hollywood.


Quel giorno il mondo pianse il "re" del rock and roll", ed oggi, a 31 anni di distanza, milioni di "seguaci" continuano a ricordarlo, visitando la "Graceland", la villa che conserva i meravigliosi cimeli di uno dei piu' amati artisti della chitarra e del canto americano.


Il talento, la fisionomia, sensualita', carisma, buon umore, umilta' e bonta' d'animo di Elvis,non sono stati mai dimenticati, ma esaltati, specie dalla sua citta' il cui municipio ricava dai turisti e"afficionados" 150 milioni di dollari l'anno.

"Io non sono un santo, ma non ho mai compiuto atti che colpissero la mia famiglia, offendendo Dio", diceva spesso. "Da bambino, ero un sognatore. Molti di quei sogni sono divenuti realta'. E sin da allora ho imparato che senza una canzone il giorno non finisce mai, senza il canto un uomo non ha un amico e una strada non termina mai".

Trentatre furono i film che Hollywoode produsse, mentre la televisione infranse tutti i record esistenti, dei migliori cantanti. All'estero non furono sufficienti un miliardo di dischi,che meritarono il "Golden" record, "3 Grammy Award", "Outstanding Young men of the Nation Award" e migliaia di petali di rose lanciati dagli infervorati seguaci.

Elvis, un uomo umile ma intensamente conscio dei suoi doni unici, spendeva parte della sua vita alla ricerca della definizione spirituale, del perche', proprio lui. era stato scelto per essere Elvis Presley.

"Forse Dio mi ha scelto per essere anche il soldato Elvis Presley"? Non risolte sono le ricerche degli esperti rimasti al punto di partenza, ammirando, tuttavia, questo "fenomeno" umano-spirituale.

Elvis Aaron Presley nacque, da Vernon e Gladys Presley, nel piccolo villaggio di Tupelo (Mississippi) dove subi' l'influenza dei "gospel"-canti evangelici- e della contry music. Nel 1954 incise il suo primo disco prontamente acquistato dalla RCA Victor.Due anni dopo era gia' una "sensazione Internazionale".


A questo punto, ci sembra opportuno chiamare in campo un personaggio che fu parte integrante della carriera di Elvis. L'italo americano Joe Esposito, un aitante giovane, allora, - un po' meno oggi - il quale incontro' Presley, durante il servizio militare. E' nostro dovere ringraziare Joe per i cortesi suggerimenti nel completare il servizio. Per 17 anni, Esposito e' stato il "tour manager", l'intimo amico-consigliere del cantante, e chi piu' ne ha, piu' ne metta.

LA PAROLA A JOE ESPOSITO

"Alle dipendenze di Elvis, la vita non si svolgeva dalle 9 alle 5 del pomeriggio. Da un'ora all'altra non si sapeva mai quale nuova avventura ci attendeva. Tante cose, tanti momenti si sono avvicendati in questo periodo che dopo il suo trapasso ho cercato di "riepilogare" per i fedeli del grande cantante. Un lavoro improbo."

Elvis non e' mai incorso nello "Stagefright" (Timore del palcoscenico n.d.r), ma ammetteva di non sentirsi completamente a suo agio, era elettrizzato anche ad un concerto che donava elettricita' generata dalla folla. La parte favorita dal cantante, era quando concludeva sempre con la frase: "Till we meet again.May God bless you. Adios"
Joe, e' vero che Presley era stravagante, spendaccione, incurante dei dollari che la sua arte gli riversava a sacchi?

"Elvis era famoso per la sua "mania" di donare Cadillac, anelli, contanti, gioielli, ed altr in momenti d'impulso, ma questo particolare non e' molto conosciuto. Per esempio nel 1961 durante un concerto di beneficenza nelle Haway, raccolse 65 mila dollari per un "memorial"in onore delle vittime del tragico attacco giapponese a Pearl Harbor, Il memorial fu inaugurato un anno dopo."

"Per molto tempo. Elvis donava piu' di mille dollari alle cinquanta organizzazioni di carita' di Memphis. Si preoccupava di saldare i conti all'ospedale di persone sconosciute,acquistava case per la povera gente, liquidava debiti ed altro ancora." Un giorno, a ciel sereno decise di acquistare un cavallo che battezzo' "Spurt", (scattante), ma non sali' mai in sella".

Chi visita la Graceland Mansion dove sono conservati i piu' grandi cimeli del cantante?
"Oltre 600 mila persone-da tutto il mondo- visitano la famosa villa designata National Historic Landmark, mentre le Poste americane hanno usato la sua effige per una serie di francobolli commemorativi."

Chiediamo a Joe Esposito, che Elvis chiamava"The Lion*, (il leone) di riassumerci il triste periodo che distrusse l' Uomo dedito al canto e all'umanita'.

"Elvis aveva una pesonalita' mutevole,passiva, introversa. Per addormentarsi prendeva una pillola ( "Placidyl"), per svegliarsi aveva bisogno di ("Dexedrine"), ma, lentamente, solleticato dalla "banda della Mafia di Memphis" ( nessuna relazione con la "nota",) il totale delle droge ingerite sino al giorno della sua dipartita raggiungeva il numero di dieci, capaci di distruggere letteralmente il piu' forte fisico e mente di questa terra."

E la moglie Priscilla, dalla quale divorzio', non fu capace di frenarlo?

"Anche quella, si pensa, sia stata una causa della drogatura quotidiana di Elvis il quale, aggiunse nel suo "palmares" personale anche una serie di attrici, compagne in alcuni film, come la svedese Ann Margaret, Rachel Welsh, Dolores Hart, Barbara Eden, nonche', magnifiche ragazze che impazzivano per lui."

"Il resto è storia" conclude Joe Esposito.

La lunga, interminabile odissea di un idolo, che una cattiva compagnia di amici ed attori (la Mafia di Memphys) aveva condotto verso il baratro, giungeva al punto che il cantante penava a parlare, tremante, irriconoscibile, l'ombra di un uomo che chiedeva aiuto. Ad Indianapolis il 26 giugno 1977, ebbe luogo l'ultima performance, considerata la migliore, che non si vedeva da tempo.

Elvis avrebbe dovuto presentarsi sul palcoscenico il 17 agosto, ma il giorno precedente la fidanzata Ginger Allen lo trovo' schiantato sul pavimento del "toilet". Era la fine.

Fu sotterrato nel cimitero di Forest Hill in Memphys, accanto alla madre,per essere riesumato,piu' tardi, e situato nella Graceland onde evitare il furto delle spoglie. Le investigazioni rivelarono che il dott. Nicholopus aveva prescritto ad Elvis oltre 10.000 dosi di sedativi e narcotici che generarono un' aritmia cardiaca per droga"combinata".


Lino Manocchia News ITALIA PRESS

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