mercoledì 20 agosto 2008

Politica. ARRIVA IL COMMISSARIO E NOI DICIAMO CHE ... nota di Impronte di Giulianova

ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICA IMPRONTE ARRIVA IL COMMISSARIO E NOI DICIAMO CHE ... ... i mesi che ci separano dalle elezioni amministrative di primavera possono essere utilizzati al meglio per preparare una nuova stagione di sviluppo per Giulianova. Da dove ripartire? Innanzitutto dall’unico vero obiettivo verso cui tutti dovremmo tendere: inaugurare una nuova stagione di sviluppo per la Città. Che tipo di sviluppo? Non certo quello basato sulla cementificazione e sull’incremento del numero di unità abitative che ha lasciato irrisolto il problema casa e nel contempo ha segnato in modo irreversibile alcuni tra i luoghi più suggestivi di Giulianova. Cos’altro allora? Quale dovrebbe essere dunque il futuro di Giulianova? Quale futuro desideriamo per la Città e per chi ci vive? Giulianova città del turismo? Giulianova dei servizi alle imprese? Giulianova crocevia e punto di snodo tra l’Asse Tirreno-Adriatico ed il Corridoio Adriatico e ponte verso i Balcani? Giulianova integrata verso l’interno, oltre Teramo, a formare un’unica area metropolitana appetibile per insediamenti produttivi e servizi, e/o Giulianova baricentro della Costa Teramana o nulla di tutto questo? Il limite più evidente dell’azione dell’ex Sindaco Ruffini e della sua maggioranza è stato proprio quello di non essersi confrontato con questi temi, lasciando la Città senza un’idea di futuro e, talvolta, anche senza la memoria del passato. Una prova? Il modestissimo incremento ed il progressivo innalzamento dell’età media della popolazione residente a Giulianova, oltre la media nazionale, ci dicono che la Città non può contare sull’apporto, fresco e vitale, delle nuove generazioni. Venuto meno il “polmone” occupazionale dell’Ospedale e di tutti ciò che possiamo inquadrare nella categoria “pubblico”, Giulianova attrae a sé poco o nulla sia sotto il profilo produttivo (che non sia la tradizionale edilizia residenziale che dopo otto anni di crescita in gran parte speculativa ora mostra evidenti segni di cedimento) sia dal punto di vista culturale, vista anche la scarsa integrazione/ interazione tra l’Ateneo e la Città. Cose effimere come l’ammucchiata di Radio 105 Beach lasciano irrisolti i nodi strutturali di sempre. La Città va sempre più impoverendosi dal punto di vista ambientale ed anche la qualità dei servizi alle famiglie non è più quella di qualche anno fa. Inoltre, la cultura amministrativa è quella che è: a Giulianova si è progettato e si sta ampliando un edificio scolastico in Zona Orti sprovvisto di locali atti ad ospitare la mensa scolastica. E che dire della pavimentazione in travertino di Piazza Buozzi?E del manifesto celebrativo della Bandiera Blu, con tanto di chiappe esposte sulla SS 80, meritevole di censura anche da parte della Lipperini di Repubblica? Che tutto questo sia accaduto sotto Ruffini è un dettaglio poco importante. La sostanza, invece, è che ci siamo meritati una classe dirigente inadeguata e poco attrezzata ad affrontare una delle crisi peggiori viste negli ultimi anni. E il peggio deve ancora venire. Sfidiamo chiunque a raccontare ai cittadini il contrario: la nostra verità che non ci stancheremo mai di raccontare è che tra la politica di indebitamento folle voluta da Ruffini ed il federalismo fiscale ormai alle porte, chi guiderà Giulianova nei prossimi anni dovrà cimentarsi con problemi molto seri e con la necessità di dovere assumere scelte anche impopolari. Bugiardo chi ci verrà a parlare di sogni irrealizzabili senza spiegare con quali risorse. Inadatto ad amministrare chi continuerà a giocare la campagna elettorale promettendo, in modo clientelare, un nuovo asfalto o un nuovo lampione qua piuttosto che là, e trascurando tutto il resto. Malfidato e forse anche povero di idee chi, invece, continuerà a suonare il solito ritornello “destra-centro-sinistra” senza spiegare bene cos’ha in mente di fare, in che tempi e con quali mezzi. Di una cosa sola abbiamo veramente bisogno: di amministratori seri, capaci, lungimiranti ed interessati unicamente al futuro delle nostre famiglie e dei nostri figli ai quali dobbiamo restituire una Giulianova migliore di quella di oggi. Per questo siamo contrari alla politica spicciola del “mò vediamo” o del “si può fare” o del “fare purché si faccia”, tutta giocata sul clientelismo e sugli interessi di pochi e dei più forti a discapito di quelli più generali di tutta la Città. Per questo diciamo che bisogna farla finita con gli “ismi”, con il gioco delle parti, con le finte contrapposizioni (con tanto di scontri all’arma bianca sul Papa alla Sapienza ma con significative convergenze e strani silenzi durati anni su varianti specifiche al PRG). Per questo reclamiamo a gran voce, per il bene di Giulianova, una nuova stagione politica in cui a prevalere sulle appartenenze (sovente vuote e di facciata) sia la sostanza delle cose. Quale sostanza se non una classe dirigente seria e capace ed un progetto di sviluppo sostenibile per Giulianova Futura? Per questo diciamo sì a quelle forze intenzionate seriamente a lavorare con questo spirito e andando nell’unica direzione possibile: il bene di Giulianova.

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