venerdì 13 febbraio 2009

Discarica La Torre. Il Tar rigetta il ricorso del Comune di Teramo contro Provincia, Regione e Autorità di Bacino

Il diniego all’ampliamento, secondo i giudici amministrativi, è pienamento legittimo

Il Tar dell’Aquila ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Teramo contro la Provincia, la Regione Abruzzo e l’Autorità di Bacino per il il diniego all’ampliamento della discarica La Torre.

Secondo il tribunale amministrativo, il ricorso è “infondato sotto tutti i motivi prospettati”. Com’è noto il Comune di Teramo aveva impugnato tutto l’iter procedurale che aveva fatto ricadere la località La Torre fra i siti vincolati dalla normativa del PAI (Piano Assetto Idrogeologico); dalla delibera dell’Autorità di Bacino Regionale (30.11.2005) che ha approvato il Pai, alla delibera di Giunta Regionale che l’aveva recepita (20.12.2005) fino al pronunciamento della Sezione Urbanistica Provincia (27.02.2007) la quale, sulla base della normativa vigente, aveva espresso parere negativo al progetto di ampliamento (650 mila metri cubi) della discarica. Secondo il Piano di assetto idrogeologico, infatti, la località La Torre di Teramo è da considerarsi “ad alta pericolosità ambientale” e quindi inadatta ad ospitare una discarica di simili dimensioni. La Sezione urbanistica provinciale, quindi, nel suo pronunciamento aveva sottolineato come, sia la discarica che buona parte dell’area del progetto di ampliamento ricadessero nelle cosiddette “aree ed oggetti di interesse bioecologico” e in quelle “agricole” (art 5 del Piano Territoriale Provinciale). Per le aree di interesse bio-ecologico, siano esse classificate “boscate” oppure “caratterizzate da biotopi ed endemismi”, sono esplicitamente vietati interventi per realizzare discariche di rifiuti ed anche il semplice scarico e l’abbandono di rifiuti. E’ il caso di ricordare che la discarica fu chiusa dall’autorità giudiziaria nel febbraio del 2006 in seguito ad una frana.

“Una sentenza che fa giustizia dopo anni di polemiche insensate e infondate” afferma il presidente Ernino D’Agostino che aggiunge: “Una vicenda che è stata usata strumentalmente e in maniera politica per attaccare la Provincia e la precedente Amministrazione Regionale ritardando, di fatto, la soluzione dei problemi legati allo smaltimento dei rifiuti. Oggi, grazie ad un paziente e attento percorso istituzionale, che ha tenuto conto di tutte le posizioni in campo in una logica di completa condivisione e concertazione, la Provincia di Teramo, la prima in Abruzzo, ha dato il via all’Ato unico dei rifiuti. Gli stessi sindaci stanno lavorando alle linee guida dello Statuto e a breve potrò convocare l’Assemblea affinchè i Comuni eleggano il Consiglio di Amministrazione dell’Ato, rendendo operativo lo strumento che consentirà una gestione razionale e unitaria di tutto il ciclo dei rifiuti”.

La Provincia è stata difesa dall’avvocato dell’ente, Antonio Zecchino, e nel giudizio è “intervenuto ad opponendum” contro il Comune anche il Comitato di cittadini di La Torre. La sentenza del Tar è visionabile sul sito www.giustizia-amministrativa.it (n.70/2009)

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