lunedì 9 febbraio 2009

RECENSIONI LIBRARIE: il “combattimento spirituale”

Il Servo di Dio Lorenzo da Otranto, al secolo Francesco Scupoli (1529-1610), assunse tardi, verso i quarant'anni, l'abito ecclesiastico, entrando in un ordine, quello dei Chierici Regolari fondato da san Gaetano da Thiene, votato alla lotta contro la Riforma luterana. Il suo più importante lavoro è il "Combattimento spirituale" (Lorenzo Scupoli, "Il combattimento spirituale", Amicizia Cristiana, Chieti 2007, pp. 160, ? 9), opera che fu spinto a scrivere da sant'Andrea Avellino e che san Francesco di Sales amava a tal punto da definirla «dopo Dio, il mio direttore spirituale».Ai suoi tempi il "Combattimento" ebbe gran successo: l'opera uscì anonima nel 1589, fu più volte ristampata, ma solo dopo una ventina di anni venne pubblicata con l'indicazione del suo autore. Forse non è casuale che padre Scupoli sia nato nella martoriata terra di Otranto, testimone del peggior massacro islamico in Italia: l'impostazione del Combattimento spirituale è infatti interamente poggiata su forti metafore militari. Non basta operare una tattica "difensiva", basata su rinunce e preghiere (elemento necessario, ma non sufficiente): bisogna anche sconfiggere i vizi e le inclinazioni perverse che quotidianamente ci assediano. Affascinanti sono le immagini utilizzate da Lorenzo da Otranto: un esercito schierato in campo di battaglia comandato da Gesù e che vede a lato dei combattenti la Vergine Maria, san Giuseppe e innumerevoli santi ed angeli con in testa san Michele; di fronte un manipolo guidato da Satana che cerca di eccitare nel nostro cuore la passione a cui siamo più soggetti. Una volta preparati alla battaglia, perfettamente consci della lotta che si deve portare alle proprie insane passioni, le armi sono quelle della preghiera, della meditazione, della frequenza dei sacramenti (particolare attenzione viene riservata all'Eucaristia).Per comprendere l'attualità di questo volume baserà riportare il giudizio che ne dette san Francesco di Sales: «Non lo si può leggere senza restarne edificati: chiunque saprà servirsene diverrà ben presto un uomo di alta spiritualità e imparerà a distaccarsi dalle creature per unirsi al Creatore». CR n. 1078 del 7/2/2009 http://www.corrispondenzaromana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=767&catid=31

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