venerdì 13 febbraio 2009

Uto Ughi a Pescara

Uto Ughi a Pescara
Il celebre violinista
ospite della 43ª Stagione Concertistica
della Società del Teatro e della Musica “L. Barbara”

di Rosaria Maresca


PESCARA, 12 febbraio ’09 – Uno dei massimi violinisti viventi e, indiscutibilmente, uno degli artisti più amati dal pubblico dei concerti, domani, 13 febbraio (ore 21), delizierà, con l’archetto del suo Stradivari Kreutzer o del suo Guarneri del Gesù (il maestro possiede entrambe questi gioielli di incalcolabile valore e li adopera a seconda del repertorio scelto) la platea del Teatro Massimo di Pescara. Uto Ughi, ecco svelato il nome del celebre musicista, difatti, sarà ospite della 43ª Stagione Concertistica della Società del Teatro e della Musica “L. Barbara”.
L’ex l’enfant prodige più celebre d’Italia - a soli sette anni, già dava bello spettacolo di sé debuttando al Teatro Lirico di Milano - rappresenta la perfetta punta di diamante della grande scuola viennese, quella scuola, per essere più chiari, che cura la purezza del suono, l’assoluta precisione della tecnica e la grande comunicatività, quella scuola che è l’incontro delle Leggi Auree con il Mistero dell’Idealismo Romantico.
Uto, diminutivo di Diotato Emilio, nato a Busto Arsizio da genitori istriani, ha avuto un’educazione mitteleuropea, perfezionandosi con i nomi più importanti del panorama internazionale - Enesco, Segovia, Casals, Romano - e da anni si batte per la diffusione della musica classica fra i giovani perché, come dichiara egli stesso, «le nuove generazioni non hanno neppure l’occasione di ascoltarla e, si sa, non si può amare quello che non si conosce».
Di recente, si è visto in uno spot televisivo promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e per la Rai, nel 2008, ha curato una decina di programmi radiofonici/televisivi atti a fronteggiare il disinteresse verso i grandi musicisti del passato. Questo prodigioso artista, insomma, non è solo un grande e geniale violista, egli possiede anche quell’enorme sensibilità umana che lo allontana dall’ arroccamento nella turris eburnea del successo e lo avvicina alla gente. Per amore dell’arte ha sempre combattuto contro il cattivo gusto e contro ogni forma di superficialità creativa, ha divulgato il più possibile le sue “lezioni” evitando che la musica classica fosse riservata a soli pochi iniziati e, da circa dieci anni, ha fondato un Festival, a Roma, in cui propone concerti gratuiti di grandi musicisti, promossi soprattutto sotto una veste un po’ speciale, ovvero, offrire la possibilità al pubblico di parlare direttamente con gli esecutori, far discutere armonicamente grandi artisti con una vasta platea. Lui, che di solito è contrario a sostenere molti concerti all’anno, non superando abitualmente le cinquanta performance internazionali, domani, è a Pescara, accompagnato dal pianista Alessandro Specchi, talento tutto fiorentino.

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