mercoledì 11 febbraio 2009

Si rischia per farsi notare, un’indagine nelle scuole superiori teramane fotografa con risultati sorprendenti l’approccio alla strada dei giovani




Si rischia per farsi notare, un’indagine nelle scuole superiori teramane fotografa con risultati sorprendenti l’approccio alla strada dei giovani
La ricerca, commissionata all’Università di Padova, è stata condotta tra gli studenti fra i 14 e i 17 anni per capire come percepiscono il pericolo quando sono alla guida e rientra nel progetto “Ruote Sicure” dell’Assessorato alla Viabilità

Con l’obiettivo di promuovere una cultura della sicurezza e della prevenzione
dell’incidentalità stradale, l’Assessorato alla Viabilità e ai Trasporti della Provincia ha avviato una ricerca tra gli studenti teramani nell’ambito del progetto “Ruote Sicure”.

La ricerca è stata curata dai docenti di psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Università di Padova Nicola De Carlo e Alessandra Falco e da Alessandra Piccirelli della Scuola di Dottorato di Ricerca della stessa università ed è stata illustrata dagli stessi docenti questa mattina, in conferenza stampa, alla presenza del Vice Presidente e assessore ai Trasporti, Giulio Sottanelli, e dei partner del progetto. Presenti anche Lantino Romani, responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale, la comandante della Polizia provinciale Nadia Carletti, il coordinatore del progetto per l’Aupi (l’Associazione unitaria psicologi italiani) Tiengo Giovanbattista e rappresentanti dell’Unasca, l’associazione che riunisce le autoscuole.

Dall’indagine sono stati tratti 1.126 questionari compilati da altrettanti giovani utenti della viabilità (619 maschi e 492 femmine) di età compresa fra i 14 e i 17 anni e frequentanti le scuole medie superiori.

Al campione coinvolto è stato somministrato – durante le ore di lezione, da professionisti psicologi esperti di prevenzione e sicurezza stradale – un test finalizzato a rilevare la percezione del rischio stradale dei giovani utenti delle due ruote.

Complessivamente, i giovani associano la parola “rischio” ai concetti di pericolo, incoscienza ed esibizionismo. Se tuttavia per le ragazze il rischio è soprattutto pericolo, paura ed incoscienza, per i ragazzi esso si associa in misura maggiore ai concetti di sfida, eccitazione e divertimento.
Le principali motivazioni che spingono i giovani a correre dei rischi rientrano nei più ampi processi della socializzazione e dei bisogni di accettazione e di appartenenza che caratterizzano l’età adolescenziale, per cui si “rischia” per farsi notare (81%), per essere accettati dal gruppo (76%), per sentirsi più grandi (81%) e per divertirsi (72%).
I giovani si sentono sicuri di sé quando sono alla guida. È diffusa inoltre una sottovalutazione di quanto incida la responsabilità umana negli incidenti

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