mercoledì 11 febbraio 2009

Il Calvario di una bimba innocente:“Salvare Angelica Provenzo” di Lino Manocchia


Il Calvario
di una bimba innocente:
“Salvare Angelica Provenzo”

di Lino Manocchia

MIAMI, 6 febbraio ’09 - Questa è la Via Crucis dolorosa di una magnifica bambina di tre anni, di nome Angelica Jolanda Provenza (foto), nata dagli immigrati siciliani, Donato e Massimiliana, domi-ciliati a Lainate, in quel di Milano. Genitori e bambina sono ospiti dello zio John Caruso, anch’egli oriundo siciliano, e cittadino americano in Miami.
Il penoso Calvario della graziosa Angelica iniziò il 5 Novembre 2007 quando veniva trasportata d’urgenza all’ospedale San Raffaele di Milano, con forti dolori e vomito, per essere sottoposta dopo una serie di accertamenti d’urgenza ad un intervento di cranioto-mia con l'asportazione un tumore di 12cm.
Poiché i medici del San Raffaele, alla fine dell’intervento, sospettando che fossero sfuggite delle cellule, ordinarono il ricovero presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che effettuò una risonanza magnetica dalla quale si evidenzia un nodulo di 17mm. Inizia, cosi, un secondo Calvario. Alla bimba vengono effettuati 8 cicli di chemioterapia , 2 reinfusioni di cellule staminali e trentatre cicli di radioterapia. Angelica termina il suo protocollo il 13 Agosto 2008. Alla visita finale viene annunciato che il tumore di Angelica è un “Pnet”. Questo tipo di tumore, praticamente si riscontra uno su 8000 casi. Da notare che Angelica veniva irradiata come una persona adulta, pur avendo meno di due anni, ignorando le norme che regolano questo tipo di radiazioni.

Lo zio John Caruso (nella foto con Angela e il pupazzo) informò il nipote dell’esistenza dell’Ospedale “MD Ander-son” di Houston Texas.dove praticano la radioterapia con protoni, che capaci di distruggere con la massima precisione, il tumore e le cellule infette e a salvaguardare i tessuti sani. Molti pazienti del centro sono bambini, con tumore al cervello di differente gravità.
Ma pochi giorni prima del suo arrivo negli States un Uragano, colpiva il Texas nella zona di Houston e di conseguenza l’ospedale veniva danneggiato. Rapida-mente lo zio riuscì a fissare un appuntamento con un altro centro a nord della Florida (Jacksonville ).


>>>

ABRUZZOpress – N. 050 del 6 Febbraio ’09 Pag 2

Cosa avete fatto sinora?
Provenza ci spiega: «Abbiamo subito interpel- lato il Dottor Daniel Indelicato, Assistente del Dipartimento di Terapia Oncologica dell’Università della Florida il quale ci assicurava, malgrado i referti stilati dai medici Italiani e successivamente analizzati da Lui e da un “pool” di Oncologi, che la nostra Angelica ha oltre il cinquanta per cento di possibilità di sopravvivenza e inoltre, nel caso si rendesse necessario (per via dei due noduli tuttora presenti), è possibile intervenire con una operazione di microchirurgia e, successiva-mente, applicare il tratta-mento al protone, per distruggere in maniera mirata eventuali cellule rimaste.
(nella foto Angela con i genitori)

Provenza, ma i medici, gli specialisti italiani non sono aggiornati alle ultime scoperte medico chirurgiche?
«Voglio far notare.» asserisce il papà con giustificato risentimento, «che i medici Italiani, e in prima persona la dottoressa Franca Fossati (direttore dell’Istituto) ci avevano praticamente detto “che la bambina era spacciata e di prepararci al peggio”.»
E quando andrete a Jacksonville
«Sicuramente alla fine di febbraio la nostra bambina verrà sottoposta ad una MRI, per conoscere la situazione dei noduli ancora presenti e se sarà necessario intervenire.»
Senza dubbio le spese saranno ingenti. Avete qualche risorsa?
«Attualmente ci sovvenzioniamo con aiuti derivati da fondi raccolti da amici e Associazioni e sopratutto con l’aiuto di nostro zio che ha preso a cuore la nostra situazione. Purtroppo non è sufficiente, perché le visite costano molto. Inoltre abbiamo interpellato un avvocato di immigrazione per poter avere una estensione del visto di entrata, poichè dovremo stare qui intorno a un anno. Domani intanto Angelica verrà sottoposta a una visita neurologica all’ospedale dei bambini “Joe di Maggio”, qui in Florida, per una valutazione, prima di partire per l’Istituto dei Protoni di Jacksonville. Noi viviamo nella speranza di poter dare a nostra figlia una vita normale e un miglior futuro.
«Il nostro è un appello al cuore degli italiani che vivono negli Stati Uniti. Un appello che, speriamo, non si perderà nel vento come la sabbia in un uragano. Gli italiani hanno sempre dimostrato di possedere un animo buono ed un cuore generoso, non si sono mai tirati indietro allorché c’è da aiutare qualcuno, specialmente se si tratta di una esistenza all’inizio del percorso di una vita.»
Vi esortiamo a seguire attentamente la storia pietosa di Angelica e l’accorato appello dei genitori. Se vi sentite disposti ad aiutare quella creatura, ecco cosa dovete fare: Inviare a Donato Provenza, P.O. Box 26744, Tamarac, Fl.33320.- Vi ringraziamo sentitamente per quanto farete. Dal canto nostro continueremo a dedicare la massima attenzione a situazioni come questa.
LINO MANOCCHIA

Nessun commento: