martedì 17 marzo 2009

Comitato promotore Referendum regionali

Comitato promotore Referendum regionali
e Proposta di legge di iniziativa popolare
per la riduzione dei costi della politica
SEDE REGIONALE DI ROSETO DEGLI ABRUZZIVia Lombardia, 10 – Tel. 085.8944932 – 330/431480 - Fax. 085.9150464 –COMUNICATO STAMPA
“Non c'è più religione!”
Sono due anni consecutivi che chiediamo al Consiglio regionale di ridurre i costi degli organi politici e di sciogliere gli enti strumentali della Regione Abruzzo: eppure “nessuno” ci aiuta nella racolta delle firme e nella informazione dei Cittadini sottoscrittori e delle istituzioni locali preposte alla autentica delle firme medesime. Riducendo del 50% le ingentissime e sproporzionate spese “non obbligatorie” che la Regione inserisce ogni anno nel bilancio, si risparmiano complessivamente più di 150.000.000,00 di euro, per un totale di 750.000.000,00 euro nell'arco dei 5 anni di legislatura. Sciogliendo i Consigli di amministrazione e tagliando buona parte degli 81 enti strumentali, Società partecipate e controllate della Regione, delle Province e dei Comuni, e chiudendo almeno la metà delle 350 sedi di rappresentanza, si risparmierebbero altri 70.000.000,00 di euro: tali somme, immediatamente spendibili, povrebbero essere utilizzate a sostegno del reddito delle famiglie in difficoltà, per i servizi sociali e sanitari, per la riduzione delle tariffe e delle tasse e per la sicurezza sui posti di lavoro e sulle strade.
Abbiamo chiesto al Consiglio regionale ed ai Gruppi Consiliari di fare propria la nostra Proposta di legge di iniziativa popolare, sulla quale in questi giorni stiamo raccogliendo le firme: con essa si chiede al Consiglio Regionale la riduzione del 50% di COMPENSI, RIMBORSI, INDENNITA', DIARIA MENSILE E ASSEGNO VITALIZIO per i Consiglieri regionali, la abolizione di CONSULENZE, INCARICHI, COLLABORAZIONI, CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI A PIOGGIA e la riduzione e lo scioglimento degli enti strumentali della Regione Abruzzo.
Abbiamo presentato un “ricorso amministrativo” all'Ufficio di Presidenza per revocare la delibera di decadenza dell'iter referendario che è stata sospesa a causa dello scioglimento anticipato del Consiglio, chiedendo invece di poter riprendere la raccolta delle firme sui 5 Referendum abrogativi regionali alla scadenza dei sei mesi successivi alla elezione del nuovo Consiglio, così come prevede lo Statuto e la Legge: ma “nessuno” sino ad ora ci ha dato alcuna risposta, mentre rimane ancora “vacante” il Collegio per le Graranzie statutarie che su questi temi dovrebbe esprimere il proprio qualificato parere.
Tutti parlano di riduzione dei costi della politica, ma nessuno, da più di due anni, ha anora fatto nulla: ci sembra proprio che, su questa vicenda “politica” sia vero il detto popolare “Non c'è più religione!”
Pio Rapagnà e Giovanna Forti – promotori
Roseto degli Abruzzi, 17.3.2009

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