venerdì 18 aprile 2008

Rifiuti. CIRSU IN SILENZIO, PARLA SOGESA , comunicato dell'Associazione Impronte Giulianova


ASSOCIAZIONE DI CULTURA POLITICA
IMPRONTE
GIULIANOVA


Dopo le dimissioni della Cerquoni e l’avviso di garanzia ad un esponente di Sogesa
CIRSU IN SILENZIO, PARLA SOGESA …

… per bocca del suo Presidente, Gabriele Di Pietro, per dirci che nella discarica di Grasciano sono disponibili 27.182 mc. che pur facendo da sempre parte della volumetria della discarica, non erano stati finora utilizzati.
Nonostante l’ottimismo di facciata manifestato dagli amministratori di casa nostra e dai vertici della Sogesa, a nostro avviso la situazione resta critica.

Constatiamo innanzitutto l’anomalia di un progetto di recupero dei 27.182 mc. presentato dal Cirsu, la cui approvazione viene resa nota dalla Sogesa e non dal Cirsu che, evidentemente, dopo le dimissioni ormai irrevocabili della Cerquoni, è rimasto senza voce e senza “testa”.
Nel frattempo nessuno si è degnato di spiegare ai cittadini dei 6 Comuni soci i gravi motivi che hanno indotto la Cerquoni a dimettersi né come l’Assemblea dei Sindaci (Ruffini, Di Bonaventura, Filipponi, ecc.) pensano di fare uscire il Cirsu da questo vuoto di potere.

In secondo luogo ci sembra fuori luogo dichiarare, come invece ha fatto il Presidente della Sogesa, che ora i Comuni soci possono tirare un sospiro di sollievo. Infatti, i “nuovi” 27.182 metri cubi consentiranno di tirare avanti per qualche mese – non più di 5 se mettiamo in conto i rifiuti dei Comuni del Consorzio Piomba-Fino- e poi saremo punto e a capo.

Se poi qualcuno ancora si illude che ampliare il sito di Grasciano o aprire una seconda discarica Cirsu sempre a Notaresco possa servire a risolvere il problema rifiuti in Provincia di Teramo, si sbaglia di grosso. Innanzitutto non è questa la ricetta per venir fuori da una situazione così ingarbugliata e, inoltre, bisogna che tutti prendano atto della volontà contraria dei cittadini di Notaresco che, sia attraverso il Comitato per la Tutela del Tordino sia per voce del neo-rieletto Sindaco Catarra, hanno affermato la loro netta contrarietà a fare di Notaresco la capitale teramana dei rifiuti.
La discarica di Grasciano ha enormi problemi dal punto di vista della sicurezza ambientale e, per chi lavora, anche personale e professionale. Da qui, come noto, hanno tratto spunto inchieste, avvisi di garanzia ed un processo che è tuttora in corso. Perché, dunque, gli amministratori di casa nostra continuano a puntare ostinatamente su improbabili ampliamenti, pur in assenza della messa in sicurezza del sito e nonostante l’opposizione di larga fetta dell’opinione pubblica teramana, quando il buon senso suggerirebbe l’esatto contrario?

Ormai all’ampliamento della discarica di Grasciano sembrano crederci soltanto 5 Sindaci su 6 (quello di Notaresco si è sempre dichiarato contrario); lo stesso Franco Gerardini, mercoledì mattina, nel corso di un incontro che si è svolto nella sede della Provincia di Pescara e cui hanno preso parte i Presidenti delle Provincie di Teramo e Pescara ed i Comuni Soci di Ambiente S.p.a., ha assicurato che nel Teramano si sta lavorando sia per la riapertura delle discariche di Atri e Tortoreto sia per l’individuazione di nuove soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti. Su Grasciano, invece, il Dirigente Regionale, non ha speso nemmeno mezza parola. Più chiaro di così!

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