sabato 14 marzo 2009

Riceviamo una nota della CISL di Teramo in merito alla vicenda dei precari del Comune di Campli


A seguito delle notizie di stampa con cui si accusa la Cisl di essere contro i lavoratori ed in particolare contro due precari del Comune di Campli è d’obbligo replicare per garantire all’opinione pubblica una corretta informazione con evidenziazione della realtà dei fatti.
a) La Cisl non è mai stata e mai lo sarà contro i lavoratori. Meraviglia e stupisce che una semplice ed innocua richiesta di rilascio atti, effettuata dalla scrivente al Comune di Campli, possa aver creato un simile panico tale da doversi rivolgere alla stampa. Sembra proprio che la richiesta de quo vada a toccare qualcosa che non doveva essere toccato e che la scrivente Federazione ancora oggi non conosce. E’ bene ricordare che la CISL è il sindacato dei lavoratori, ma di tutti i lavoratori e non solo di quelli che possono vantare “santi in paradiso”. Infatti, le due lavoratrici che si sono rivolte alla stampa sono quelle che nel tempo hanno avuto sempre l’integrazione oraria a discapito di altri due precari nelle medesime condizioni. Inoltre si fa presente che l’eventuale provvedimento che si stava per adottare avrebbe riguardato solamente le due precarie in questione mentre sarebbero stati esclusi tutti gli altri lavoratori, anch’essi precari dell’Ente, i quali possono vantare tutti gli stessi requisiti e diritti.
b) La CISL non ha mai inteso “perseguitare” qualche lavoratore né tantomeno si è mai accanita nei confronti di questi. Sembra strano come le due signore citate nell’articolo si sentano colpite da un comportamento più che corretto mantenuto da sempre dall’Organizzazione. E’ forse bene evidenziare che anche al Comune di Campli sono vigenti delle regole e delle leggi da rispettare. Qualsiasi presunta violazione compiuta è contro gli interessi che il Sindacato deve tutelare per mestiere. Pertanto, se le cose sono fatte tutte nel rispetto della legge e dei contratti di lavoro bastava solo fornire gli atti che motivavano le scelte e tutto sarebbe filato liscio. Invece, gli amministratori del Comune di Campli e gli organi tecnici preposti, tutto hanno fatto tranne che fornire quanto richiesto ed oggi si apprende dalla stampa che il chiaro e limpido comportamento mantenuto nell’esercizio delle proprie prerogative sia stato ingiustamente considerato come una “ingerenza” ed un “ingiustificato accanimento” nei confronti di due lavoratrici. Allora ci si domanda il perché della volontà di nascondere gli atti.
c) La presenza di un bando specifico per la sistemazione delle due lavoratrici non è noto alla scrivente Organizzazione sindacale tanto che lo si apprende dalle notizie pubblicate sulla stampa. La richiesta di rilascio atti è invece stata fatta per la presunta adozione di una specifica deliberazione da parte della Giunta Comunale circa il piano triennale delle assunzioni. Se effettivamente tale delibera è stata adottata, ciò è stato fatto in completo dispregio della normativa vigente che obbliga l’Ente a confrontarsi prima con le Organizzazioni Sindacali per la predisposizione dell’importante atto programmatorio relativo al personale. Pertanto, appare del tutto pretestuoso ed infondato rivolgere alla CISL l’accusa di aver fatto atti prima che questi venissero adottati e, contemporaneamente, si è voluto far passare l’Organizzazione come soggetto in grado di condizionare l’adozione di atti o di scelte prerogative solo della P.A. Ribadiamo e confermiamo con forza che i nostri soli interessi sono quelli di tutelare tutti e si ribadisce tutti, i lavoratori nel rispetto delle regole e delle leggi. Inoltre, onde proteggere l’immagine della Federazione e del Suo Segretario, la CISL interesserà i propri legali per intraprendere eventuali azioni nei confronti dei responsabili del tono diffamatorio degli articoli pubblicati sui mezzi di informazione.
Il tutto con preghiera di pubblicazione.

Teramo, lì 13 marzo 2009


IL SEGRETARIO GENERALE
Piero Angelozzi

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