domenica 31 maggio 2009

Lettera aperta al futuro Sindaco di Giulianova, da Gianluca Pacinelli

Carissimo futuro Sindaco,

avrei potuto rivolgermi a Lei con un vezzo simile a quello di altri suoi colleghi, sindaco della città dei fiori, sindaco della riviera delle palme, purtroppo l’unico appellativo che mi sorge spontaneo al momento è sindaco della città dei bidoni.
Avrà capito che il tema di questa mia è la raccolta porta a porta della nostra città. Vorrei capire come si è arrivati a questo scempio.
Che la raccolta differenziata sia sacrosanta, un dovere civico ed un diritto del mondo in cui viviamo è assodato, ma il modo in cui si sta’ attuando degenera col tempo.
Si vedono strade disseminate di una miriade di bidoni privati, contenitori, sacchetti e quant’altro; è forse più gradevole che scorgere delle isole con pochi grandi e ben attrezzati cassonetti, di minor impatto ambientale, più facili da igienizzare e pulire?
I contenitori andrebbero esposti solo al momento della raccolta, ma vuoi per motivi logistici, vuoi personali di chi li espone, gli stessi sono praticamente sempre io strada, il più delle volte pieni.
Portare i bidoni in tutte le case non significa educare al rispetto dell’ambiente e soprattutto invogliarli alla differenziata. Inoltre la raccolta porta a porta richiede il passaggio giornaliero, per tutte le vie dei mezzi di raccolta, sistema che ritengo più inquinante del passaggio di pochi grandi mezzi nei punti di raccolta.
Per pareggiare i conti ed avere un volano per poter iniziare la raccolta porta a porta noi giuliesi abbiamo subito un aumento della Tarsu, nei comuni dove il porta a porta funziona la Tarsu è stata addirittura diminuita, sostenuta dalla vendita dei materiali differenziati. Mi domando che obiettivi sono stati raggiunti? Quanto ci costa questo sistema di raccolta? Quanto ci costerà a regime? A chi giova tutto questo? Se dovessimo rivedere ritoccate le tariffe della tarsu, tanto vale ritornare al tradizionale…..

Gianluca Pacinelli

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