mercoledì 3 giugno 2009

Giulianova. RICHIESTA ANCHE ATTREZZATURA PER COMPOST DOMESTICO


Non porta proprio bene la spiaggia di Giulianova al candidato del centro sinistra che in più di una circostanza ha magnificato l'opera svolta attorno a quella che è da considerare la risorsa primaria della Città.
Sappiamo com'è andato a finire il Piano Demaniale Marittimo (più semplicemente chiamato Piano Spiaggia): Ricorsi al TAR (i balneatori hanno la certezza della vittoria), sospensiva concessa qualche giorno fa ad un ricorrente dalla sezione di Pescara. Poi l'andamento dei lavori al Golf Bar che sembrano sempre più la fotocopia di quello che fu l'intervento biblico relativo alla pavimentazione del lungomare ovest.
Oggi un'altra tegola. Veri e propri squarci sull'arenile prodotti dalle acque di un canale per la raccolta delle acque pluvie che sarebbe dovuto rimanere senza alcuna portata fino al mese di ottobre. Invece stamani i bagnini dello stabilimento Malibù e Caprice hanno trovato l'apocalisse. Ombrelloni divelti, lettini in mare, sdraio a passeggio per la battigia. Insomma un vero e proprio spettacolo allucinante. Tra l'altro sono stati chiamati anche i Vigili Urbani per un sopralluogo. Un balneatore molto candidamente ha affermato: "Tra i miei clienti c'è anche un'ingegnere (donna) dell'ARTA Lazio che mi ha detto di voler stare ancora a Giulianova a patto che quei canali non entrino in funzione. La stessa mi ha candidamente dichiarato che quelle acque, pur se piovane, sono comunque inquinanti e che dovrebbero essere fatte decantare prima dell'immissione in mare". Insomma, c'è maretta tra i balneatori per questi canali che raccolgono le acque dalla collina di Giulianova e vengono portate fino all'arenile. Ma c'è anche un giallo. Infatti, il canale in questione non è stato collaudato, nè ultimato e, quindi, non operativo a tutti gli effetti. Nessuno si spiega come sia potuto accadere ciò. Infatti, l'intervento progettato è a metà della prevista esecuzione dovendo attraversare ancora verso ovest la linea ferroviaria e la statale 16.
I balneatori denunciano: "A Giulianova si è scelta una soluzione in controtendenza. Mentre a Pescara, Montesilvano e Francavilla sono state adottate soluzioni davvero innovative per l'immissione in mare delle acque piovane, da noi siamo tornati addirittura indietro di anni. E i primi danni già si avvertono".
Intanto, i titolari di esercizi di balneazione hanno convocato i loro legali per un sopralluogo e per verificare se ricorrano gli estremi per un esposto/denuncia alla Procura della Repubblica competente.

Il Comitato Elettorale
per Giancarlo Cameli

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