mercoledì 2 aprile 2008

Politica. Lettera aperta dell'On. Pio Rapagnà.

Movimento “Città per Vivere”
Sede Regionale: Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)
Roseto degli Abruzzi, 2.4.2008
COMUNICATO STAMPA
DICHIARAZIONE DI PIO RAPAGNA': in Abruzzo è arrivata la mafia dai “colletti bianchi” e la casta politica fa finta di nulla, limitandosi ad assistere “sorridente e beata” a convegni, premiazioni e celebrazioni di grandi personalità già e attualmente impegnate contro la corruzione e la illegalità, ma tutte rigorosamente esterne alla nostra Regione.
Gravissime vicende criminose, amministrative, giudiziari ed ambientali, vengono alla luce nella nostra Regione e gli organi inquirenti e di contrasto sono fortemente impegnati su molti fronti: la “reazione morale” ed il sostegno della casta politica non è all'altezza dello scontro in atto e la problematica è completamente assente dalla campagna elettorale di “tutti” i candidati abruzzesi presenti nelle liste bloccate, nonostante le ormai “tardive, ma impegnative, affermazioni” che arrivano da alcuni candidati premier a livello nazionale.
Per questo, immediatamente dopo la sua ricostituzione, come ho già fatto più volte nel recente passato, rinnoverò la richiesta di una approfondita visita ispettiva in Abruzzo della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa e similare.
E' appena il caso di ricordare, a coloro, anche politici, amministratori e pubblici funzionari, che assistono “tranquilli e beati” a Convegni, Conferenze, Celebrazioni e premiazioni, che sono proprio le personalità invitate in Abruzzo, ad incontrare Cittadini, studenti, giovani e società civile, a lanciare accorati appelli ad una maggiore vigilanza e ad un effettivo controllo del territorio e degli atti amministrativi nella gestione, distribuzione ed assegnazione delle risorse pubbliche, mettendo l'accento sulle conseguenze drammatiche cui si potrebbe andare incontro in alcune località a rischio della nostra Regione, se non ci fossero adeguate azioni di contrasto e di denuncia da parte di tutti, a cominciare dai politici e da coloro che, assumendo cariche pubbliche, devono essere al servizio dello Stato, senza alcun tentennamento clientelare ed omissivo a favore di interessi diversi ed illegali.
Anche recentemente, gli stessi Procuratori nazionali e regionali antimafia, con il supporto di alcuni Procuratori della Repubblica maggiormente esposti in Abruzzo, confermano con i dati di fatto e con specifiche inchieste giudiziarie di primaria importanza, ciò che sin dal 1992 veniva denunciato dall'allora Procuratore della Repubblica di Pescara Dott. Enrico Di Nicola, e che oggi si sta purtroppo effettivamente verificando, come si evince fin anche dalle relazioni di inaugurazione degli anni giudiziari della stessa Corte dei Conti e della Magistratura ordinaria: e cioè, sostanzialmente, la presenza in Abruzzo, ed in particolare lungo la fascia costiera da Martinsicuro a San Salvo, nell'area metropolitana Chieti-Pescara e nella Marsica di “una illegalità diffusa a livello economico con un giro di affari miliardario e una illegalità amministrativa in un'area che assorbe il 70 per cento dell'attività complessiva della Regione”, mentre la Commissione Parlamentare antimafia, dopo la sua visita in Abruzzo nel 1993, metteva nero su bianco nella rispettiva relazione finale presentata alla Camere, che quei “segnali” evidenziati dal Dott. Di Nicola, lasciato in quei giorni piuttosto “isolato” da alcuni suoi colleghi e superiori e, ingiustificatamente, da una parte delle stesse forze dell'ordine, destavano nello stesso, ed in alcuni altri giudici e investigatori, un grave allarme, e certamente avrebbero meritato “una più puntuale attenzione da parte dello Stato per non doversi trovare in una situazione terribile”.
Firmato: Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Nessun commento: