sabato 5 aprile 2008

USA. Articolo del giuliese Lino Manocchia per la testata newitaliapress

Uno sguardo alle elezioni negli States

Christine Pelosi
superdelegata elettorale

di Lino Manocchia

SAN FRANCISCO, 5 Aprile ’08 - Nelle vene di Christine Pelosi (nella foto con mamma Nancy) scorre sangue italiano. Nata a San Francisco da Paul e Nancy Pelosi, è la seconda perla della collana familiare che annovera Nancy Corinne, Jacqueline, Paul e Alexandra.
Ricca chioma nera, sorriso che emana energia, ha il fascino femminile di bellezza, intelligenza e spirito. Nei suoi colloqui pesa le parole e dimostra di possedere talento da vendere. Avvocato, autrice, attivista, Christine Pelosi ha le basi radicate dell’esperienza in politica che trasfonde in piacevoli argomentazioni nel settore elettorale, educativo a livello locale, statale e federale.
E’ di ieri il suo nuovo libro “Campaign Boot Camp”, una disamina elettorale, un “training” per i futuri leaders politici. In concomitanza con l’uscita del volume, Christine è passata a nozze con Peter Kaufman, produttore di Hollywood, figlio del noto regista Phil Kaufman.
La sposa (41 anni – n.d.r.) continuerà a usare professionalmente il nome Pelosi?
«Senz’altro. Da San Francisco dirigo il “Boot camp” per gli aspiranti politici e settori “non profit”, oltre ad essere fondatrice del Consiglio delle famiglie di militari e promuovere le questioni della sicurezza nazionale.»
La californiana è laureata in legge all’Università di Georgetown. Il marito (47 anni) è produttore e padrone, col padre, della Walrus Associated.

Possiamo dire che il 2008 sarà l’anno in cui la vedremo in qualche “posizione” politica di riguardo?
«A me interessa che il Presidente degli Stati Uniti sia democratico, che la Camera dei deputati abbia la maggio-ranza, al pari del Senato. Soltanto in questa situazione si potranno ottenere i risultati che milioni di cittadini sogna-no, sempre che, s’intende, non si ripeta la medesima situazione incresciosa in cui incappò Al Gore in Florida.»
La Pelosi è membro del Comitato Demo-cratico Nazionale (DNC) dal 1996 e fa parte del gruppo di 796 “SUPER DELEGATI”, la massima autorità in campo elettorale che decide la sorte delle elezioni in caso di parità tra due
candidati o bisticci tra uno stato ed il DNC. Infatti è previsto che i Superdelegati decideranno anche sul caso “Florida-Michigan” le cui votazioni sono state annullate dal Direttivo per trasgressione al regolamento. (Nella foto, Christine in giardino con mamma Nancy)




«Questo caso singolare, si calcola, verrà chiarito per i primi di luglio. E’ un caso nuovo che potrebbe non far votare oltre 3 milioni di americani, cosa che nessuno vuole e che fa perdere il sonno ai democratici,» precisa Christine. «Se arriveremo alla conclusione favorevole, Hillary Clinton, che ottenne il maggior numero di voti nelle due votazioni, riceverà oltre 250 delegati statali, fatto che trova Barack Obama insoddisfatto.»
Soluzione per la Florida e il Michigan?
«Un primo tentativo,» dice Christine con ironico sorriso, «sarebbe quello di dividere le poste 50/50 che, in pratica, non cambierebbe la dinamica elettorale, ma ridarebbe il voto ai delegati dei due stati. Idealmente noi restiamo calmi e lasciamo che il processo faccia il suo corso, arrivando alla fine di giugno col caso risolto.»
Non è dello stesso parere mamma Nancy, la prima donna “più forte” degli Stati Uniti, nel 2002 emersa “leader” del Congresso Democratico, per divenire, due anni dopo, Speaker della Camera.
«I superdelegati hanno il dovere di rispettare il volere del popolo, sarebbe un grosso problema per il partito se i super delegati dovessero cambiare l’esito del voto con incontri, in camere segrete, dei pezzi grossi - dal grosso sigaro - ansiosi di scambiare il loro voto per il mecenatismo,» commenta la Speaker.
Christine riflette sulla sentenza della mamma e aggiunge: «Noi (Super delegati) prestiamo la massima attenzione su quello che dobbiamo fare per valorizzare il processo senza interferire.»
La giovane Pelosi sosta su una varietà di argomenti politici ed elettorali, e mostra una certa impazienza sulle recenti linee di attacco tra la Clinton e Obama, mentre propende per la consorte dell’ex presidente Bill Clinton.
«E’ semplicemente fanciullesco andare alla ricerca di episodi (inediti) del passato, quando la nazione è assillata da problemi che fanno rizzare i capelli.»
Come prevede la posizione democratica per il 2008?
«Io penso che se “cattureremo” e sapremo mantenere l’entusiasmo di oltre 20 milioni di americani che son già venuti fuori a vuotare, e altri milioni ancor prima di giungere alla fine di giugno, e sapremo organizzare quella folla stimolandola, vinceremo di sicuro.»
Le parole piu critiche però, sono riservate al campo repubblicano.
«John McCain è un proseguimento dell’era Bush, ed io fermamente credo che il popolo americano non intende eleggere George Bush per la terza volta.»
Battagliera come il nonno Thomas D’Alessandro Jr, deputato di Baltimore dal 1939 al 1947 e quindi Sindaco della città per dodici anni.
«Noi abbiamo ripreso dal nonno che è stato l’esempio e l’apristrada per la politica di mamma. Un vero italiano che pur se lontano non ha mai dimenticato la Patria che lo vide nascere.»
Ci descrive che “tipo” di mamma è la signora Nancy?
“Una grande donna: Famiglia, figli, sei nipotini. Tanto attaccamento, tanto cuore per i bisognosi. La Camera dei deputati la tiene legata, ma non so come faccia a trovare tutto quel tempo da dedicare a bisogni dei cittadini.»
Come è noto, la signora Pelosi, nata Nancy Patricia D’Alessandro, il 26 marzo ha salutato la 68ma primavera. Un ciclo festoso per la famiglia italo-americana, quello di marzo, senza dubbio. Auguri.
LINO MANOCCHIA / NewsItaliaPress

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