domenica 21 settembre 2008

Delibera di Giunta Regionale n. 805 del 15/09/2008.

In relazione all'apertura della caccia ed all'aumento della densità venatoria nella Zona di Protezione Esterna del Parco Nazionale d'Abruzzo che determinerebbe un grave pericolo per le poche decine di orsi ancora presenti, il WWF Italia ha inviato l'allegata lettera alla Regione Abruzzo ed a tutti gli Enti competenti.Il WWF ribadisce la richiesta alla Regione Abruzzo di tornare sui suoi passi, di cancellare la delibera che consente al doppio dei cacciatori di arrivare nei luoghi dell'Orso e di applicare le prescrzioni al calendario venatorio suggerite dal tavolo tecnico del PATOM e dal Comitato regionale sulla valutazione di incidenza.Dante CasertaPresidente WWF Abruzzo (335.8155085)
Oggetto: Delibera di Giunta Regionale n. 805 del 15/09/2008.


Gentile Presidente, gentili Assessori,

ci ha fortemente stupito la decisione da Voi assunta con la Delibera Regionale n. 805 con la quale si intende raddoppiare l’indice di densità venatorio in aree estremamente delicate del PNALM, mettendo a serio rischio la conservazione dell’orso bruno marsicano.

Ci ha colpito la scelta di adottare decisioni in materia venatoria fortemente in contrasto con la politica e le scelte finora promosse dalla stessa Regione in merito alle quali avevamo da poco sollecitato una vostra dovuta attenzione.

Con questo atto la Regione sconfessa se stessa e quanto aveva Lei stessa promosso con il Calendario Venatorio: l’unico atto ad essere stato sottoposto formalmente al vaglio del comitato regionale sulla valutazione d’incidenza. Pur consci della mancanza della promozione di un protocollo d’Intesa tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e la Provincia di l’Aquila, non riteniamo amministrativamente legittimo l’atto promosso. In merito allo stesso rifletteremo nei prossimi giorni su quali siano i passi legali più opportuni da avviare.

Quello che inoltre ci lascia ancora più stupiti è il fatto che questo atto sia ascrivibile ad una Regione che ha sempre manifestato grande interesse e responsabilità per la conservazione di un bene prezioso, un patrimonio del mondo intero, quale è appunto l’ultima popolazione di orso bruno marsicano e l’habitat appenninico che lo accoglie.

Da anni oramai la regione Abruzzo è internazionalmente nota non solo come la Regione dei Parchi, ma anche come la regione dell’orso, esattamente come nel mondo i Vulcani Virunga sono famosi per il gorilla di montagna e le montagne del Sichuan in Cina sono conosciute per la presenza del Panda.

Ciò detto ci sembra ancora più sconcertante che nel momento in cui a livello internazionale si plaude alla scelta operata da paesi come il Burundi ed il Rwanda per un impegno a tutelare centinaia di migliaia di ettari di foreste dove sopravvive animali rari ed in pericolo di estinzione, a livello nazionale si debba registrare la clamorosa scelta di fare un passo indietro nella promozione di quel complesso sistema di interventi ed attività che possano garantire e fare sperare per un futuro di una tra le specie più rare ed importanti del nostro paese, quale è proprio l’orso marsicano.

La sopravvivenza della specie simbolo di questo territorio e del più famoso “testimonial” dell’Abruzzo è collegata all’attivazione, nel minor tempo possibile, di azioni concrete di gestione del territorio, e l’adeguata gestione dell’attività venatoria rientra tra quelle misure che sono già state individuate dagli esperti del settore al fine di permettere la conservazione dell’Orso marsicano non solo all’interno dei territori protetti ma anche nelle aree altrettanto importanti per il plantigrado situate nelle zone limitrofe .

Tra le misure più urgenti identificate dallo stesso PATOM (Programma di Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano) alcune riguardano una più idonea regolamentazione della attività venatoria, almeno all’interno della Zona di Protezione Esterna (ZPE) del PNALM.

Ci auguriamo pertanto che la Regione Abruzzo, ritornando ai criteri di responsabilità e di attenzione alla conservazione dell’ambiente che le sono consoni, faccia le scelte giuste e non vanifichi incomprensibilmente tutti gli sforzi e le attività finora attivate con il PATOM per la sopravvivenza dell’orso.

Sicuri di un Vs. sollecito riscontro cogliamo l’occasione per porgere i nostri migliori saluti.


Michele Candotti
Direttore Generale

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