lunedì 22 settembre 2008

“In Fuga dalle Tenebre”“Gli Struzzi” – Giulio Einaudi Editore

- Al Bambino “Bastardo” e “figlio di puttana” che ero, frutto di un amore impossibile tra due adulti che non si amavano
e a tutti i bambini del mondo che la società, nel suo cinismo e la sua cattiveria, ha targato di “figlio di puttana”

- Al Bambino schiavo che ero, nato e cresciuto in un continente schiavo degli altri e a tutti i bambini maltrattati di questo mondo che subiscono soprusi; prima o poi ogni bambino crescerà, diventerà adulto e sarà l’unico e vero giudice a sentenziare sul comportamento degli adulti durante la sua infanzia.
UN LIBRO DA FARE LEGGERE AD OGNI STUDENTE CHE NON AMA LA SCUOLA O A CHI PENSA CHE OGGI, STUDIARE NON SERVE A NULLA
Ad un anno dall’uscita in libreria, è già un Best-seller (15€ in tutte le librerie):
Jean-Paul POUGALA
“In Fuga dalle Tenebre”
“Gli Struzzi” – Giulio Einaudi Editore ISBN 978-88-06-18798-9
www.infugadalletenebre.it
Può la cultura contribuire ad uscire dalla povertà?
L'autobiografia di Jean-Paul Pougala, giovane imprenditore Camerunese di formazione Europea, è a tal punto fitta, anzi stipata, di accadimenti da richiamare la tradizionale immagine della melagrana. Fitta nel tempo perché, nell'ambito di un'esistenza non ancora giunta ai quarantacinque anni, riassume un'esperienza storica plurisecolare. Da una vera e propria condizione di schiavitù familiare, infantile e adolescenziale, giunge attraverso vicende non di rado al limite dell'inverosimiglianza, al compimento di un travagliato "curriculum studiorum", fino alla laurea in economia conseguita in Italia e poi fino alla sua attuale posizione di imprenditore a livello intercontinentale. Altrettanto fitta è la dimensione spaziale della sua storia, segnata da un costante andirivieni tra l'Africa, l'Europa e la Cina, non senza un importante soggiorno formativo tra Canada e Stati Uniti.
Questo libro tocca necessariamente una varietà di temi e di registri che, senza presunzioni letterarie, conduce il lettore dal romanzo picaresco alla storia di una formazione intellettuale e morale, in un interessante confronto con realtà profondamente diverse, segnate in più di una circostanza da rischi che non è esagerato definire estremi.
Come può la Scuola cambiare un destino ?
E’ un libro da mettere tra le mani di ogni studente che ha detto un giorno di non aver voglia di studiare. L’autore spiega come la “scuola, sempre la scuola, ancora la scuola, fino alla nausea” ha potuto salvarlo dalla schiavitù e cambiare il suo destino, nonostante le difficili condizioni di partenza di miseria estrema in Africa, peggiorate dal razzismo in Italia.
In Camerun Jean-Paul Pougala è figlio di un notabile, ma è obbligato a lasciare l'Africa a metà degli anni Ottanta. In questo libro racconta la sua storia, ma ha anche modo di denunciare le condizioni di vita africana: Pougala è nato in una società patriarcale, suo padre ha trenta figli da varie mogli. Quando con la madre è cacciato di casa decide di tentare la via dell'emigrazione e si ritrova a studiare in Italia, all'Università degli studi di Perugia, finanziando questi studi facendo: il lavapiatti clandestino nei ristoranti di notte, il VUCUMPRA di giorno, e raccogliendo i pomodori d’estate.
Ma anche in Italia sperimenta condizioni di vita non sempre agevoli. Al suo arrivo si sente isolato dai compagni di università per le paure di quegli anni legate all'AIDS. E non è quella l'unica forma di apartheid subdolo e pervasivo che sarà costretto a subire, e che per un certo periodo della sua vita ha prevalso persino nell'immagine che egli aveva di sé.
ALCUNI COMMENTI DEI LETTORI Altri sono sul sito: www.infugadalletenebre.it
Ho commesso l’errore di iniziare a leggere il tuo libro a mezzanotte prima di coricare e non sono riuscita a fermarmi fino all’ultima pagina verso le tre di mattina, talmente era accattivante. Rossana Maspero (Radio Svizzera Italiana)
Ho già letto cosi tante volte questo tuo libro che sono in grado di dirti quale parola sta a quale pagina. E’ tutto interessante quello che hai scritto Pietro Di Pasquale (Vice Presidente di Rai International)
Hai fatto a 27 anni quello che un italiano non farà in tutta una vita. E’ strepitoso! Giuseppe Derita (presidente Censis)
E’ il libro giusto per scuotere i ragazzi Europei e farli capire quanto sono fortunati a nascere e crescere su una terra di pace e di sviluppo umano. Piergiorgio Dastoli, (Rappresentante per l’Italia della Commissione Europea)
Qualche mese fa, passavo per la stazione di Trieste e nell'atrio sentivo che c'era la presentazione di un libro. Dovevo aspettare per prendere il mio treno e così ti ho sentito parlare. Mi hai conquistato! Per la prima volta ho sentito dire sull'Africa qualcosa di serio, e non i soliti inutili luoghi comuni, inutili e sdolcinati, generalmente dannosi. Ti giuro: era la prima volta in assoluto che sentivo dire qualcosa di veramente importante, sensato e utile a proposito dell'Africa, il continente meno capito di tutto il mondo e, consentimi, meno capito soprattutto dai suoi stessi abitanti. Molte cose che tu dici per l'Africa possono essere estese anche per molti altri paesi poveri, o, addirittura, per molte parti povere dei paesi ricchi (per esempio il Sud Italia). Ho cercato il tuo libro e l'ho letto tutto d'un fiato, in poche ore. E mi è piaciuto moltissimo, perché ho sentito la vera descrizione di ciò che hai provato, del tuo dolore, della tua disperazione, ma ho gioito nel sentire la tua immensa forza d'animo, la tua volontà, la tua determinazione, la tua creatività e la tua grande intelligenza. Dopo aver letto il tuo libro ho fatto un respiro di sollievo e ho detto: quest'uomo è veramente un grande! Solo un grande uomo sa cogliere una sconfitta come una opportunità, sa trasformare il dolore in forza, è capace di confessare e riconoscere le proprie sconfitte e i propri errori, è capace di cambiare le proprie convinzioni quando vede che la realtà è diversa. Tu sei una persona che semina il nuovo, che percorre nuove strade, che rinuncia ai comodi stereotipi per andare sempre oltre. Sei troppo avanti per essere capito veramente, troppo intelligente e profondo per la quasi totalità dei tuoi interlocutori, ma il segno che lasci è indelebile, la strada da te tracciata sarà un giorno percorsa, le cose che hai scritto sono destinate a muovere le coscienze. "La goccia scava la pietra", dicevano i latini, e tu sei quella piccola goccia, paziente, determinata, ritmica, insistente, inesorabile. Grazie per il libro che hai scritto. Un caro saluto, Andrea Landriscina (Trieste) www.landriscina.it
“Scrittura schietta, talora cruda. Senza risparmiare le mazzate a chi di dovere, a partire dalla “cultura” africana, dal suo stesso paese e dalla sua propria famiglia. E senza sottacere il ripetuto impatto con atteggiamenti di razzismo più o meno inconsapevole. Ma l’autore ammette di avere fatto anche esperienze positive, là dove non se l’aspettava più. E rivela la sua caparbietà prima nello studiare e poi nel voler costituire una sua “multinazionale”. E’ la storia globalizzata di un uomo nuovo”, recita il sottotitolo. Sorprendente”. Nigrizia (www.nigrizia.it)
“Sono una catalogatrice di biblioteca e una lettrice con una inesauribile di carta stampata.L'emozione, la sofferenza, le riflessioni scaturite dal suo libro sono state violenti pari a una lama conficcata nel cuore (...) La ringrazio di esistere e di aver dato tanto” Nina Sanna (Biblioteca Civica di Bologna)
Ad un “amico” prima di ora sconosciuto che ha saputo “invertire la marcia” nella sua vita, che ha rischiato e lottato con tutte le sue forze e che ha lasciato in noi un’impronta “indelebile”, un piccolissimo pensiero per un grazie tanto grande. Con ammirazione e Stima. Gli Studenti e i docenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Ferraris Brunelleschi” di Empoli (www.iisferraris.it)
Ho letto attentamente il tuo libro e prima di tutto ti devo dire che l'ho trovato molto bello. La cosa che mi ha più colpito è che il tuo non è un libro sull'Africa, non è un libro sull'Occidente visto da un Africano, non è neanche un libro sulla globalizzazione. A forza di studiare, di leggere, di provare, sperimentare, scoprire (e potrei ancora continuare coi verbi...) alla fine, ad un certo punto della tua vita, hai scritto un libro sugli uomini, su tutti gli uomini, e sul mondo che hanno creato...! Sei partito dall'Africa, attraverso un percorso difficilissimo, seguendo sempre il "filo rosso" del tuo desiderio incrollabile di emancipazione, hai conosciuto le persone nella loro più profonda realtà, hai studiato e imparato sempre, hai compreso i meccanismi fondamentali di funzionamento dei vari aggregati umani (dalle piccole comunità fino agli stati nazionali), che sono poi sempre più o meno dipendenti dal denaro. Alla fine hai scritto un libro sul mondo, semplice, chiaro, basato sui fatti reali che hai sperimentato sulla tua pelle. Come tu stesso scrivi questo è stato possibile perchè sei stato fuori dagli schemi, dal sistema, non hai fatto quello che gli altri si sarebbero aspettati da te, non hai occupato le varie "caselle" che il sistema via via ti induceva ad occupare. L'estrema emarginazione degli inizi un po' alla volta è divenuta un vantaggio su tutti gli altri e alla fine ti ha permesso una consapevolezza delle cose che è privilegio davvero di pochissimi! Stefano Degiuli (Monte-Carlo - Monaco)
Per invitare l’autore ad una presentazione nel vostro liceo, istituto o comune, contattare Ufficio-Stampa: info@infugadalletenebre.it Fax: 01119837778

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