giovedì 9 aprile 2009

La Provincia e i Comuni chiedono lo stato di emergenza e l’istituzione di almeno 3 Centri operativi forniti di uomini e mezzi.

La Provincia e i Comuni chiedono lo stato di emergenza e l’istituzione di almeno 3 Centri operativi forniti di uomini e mezzi.
6.500 i terremotati ospitati fra la costa e le cittadine dell’interno: i sindaci chiedono la deroga al Patto di stabilita’


La Provincia di Teramo, dopo la riunione con i Comuni e la Prefettura, ha inviato al Governo una richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza e per la costituzione, nelle prossime ore, di almeno tre centri operativi nel territorio teramano: uno nel capoluogo, uno nell’alta Valle del Vomano e uno nella Valle Siciliana.

Questa mattina i Sindaci sono stati univoci e chiari: nei paesi di montagna ci sono rilevanti criticita’ sulle abitazioni e sugli edifici pubblici, molti di questi sono stati sgomberati e chiusi: sulla costa, con l’arrivo di circa 6.500 terremotati (il dato e’ stato fornito dalla Prefettura ed e’ riferito alle strutture monitorate ndr), le emergenze si susseguono su vari fronti da quello sanitario a quello logistico, e sia alle amministrazioni locali che agli operatori turistici che hanno aperto le loro strutture per ospitare i cittadini aquilani, mancano le informazioni essenziali, le “coperture” e le tutele giuridiche e anche economiche.

“La stagione turistica legata alle vacanze pasquali e’ gia’ saltata – hanno affermato i Sindaci della costa insieme agli operatori turistici – quella estiva si avvicina; occorre avere un protocollo certo e ufficiale rispetto all’accoglienza, alle coperture dei costi, alle modalita’ di ospitalita’, al vitto da assicurare considerato che stiamo parlando di 14 mila pasti al giorno. Oggi queste cose sono assicurate da un’apertura di credito personale di amministratori e operatori ma abbiamo bisogno di comunicazioni ufficiali”.

Il sindaco di Montorio, Crognaleto, Tossicia, Cortino hanno raccontato di decine di case sgombrate, di interventi di emergenza per evitare crolli e danni alle persone e, tutto questo, con mezzi propri, senza alcun ausilio: “Non e’ una situazione che possiamo reggere – ha dichiarato Alessandro Di Giambattista, primo cittadino di Montorio – non abbiamo ne’ mezzi, ne’ persone, ne’ competenze tecniche per continuare a lungo”. Su questo specifico aspetto sono intervenuti in tanti e fra questi i consiglieri regionali Giuseppe di Luca e Claudio Ruffini: “Anche in provincia di Teramo abbiamo bisogno dell‘intervento della Protezione Civile per azioni di sostegno e prevenzione ma abbiamo anche bisogno di un piano di evacuazione; abbiamo bisogno di un coordinamento per gestire un eventuale emergenza sismica”.

In molti si aspettano risposte dalla riunione convocata dal Prefetto, Francesco Camerino, presso il Centro Operativo della Protezione Civile nel frattempo istituito a Giulianova, nella sede della Croce Rossa.


L’onorevole Tommaso Ginoble, intervenuto all’incontro come i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca, ha sostenuto che e’ indispensabile il: “coinvolgimento della Protezione Civile abruzzese come degli enti locali che al momento sembrano esautorate e questo sta creando non poche difficolta’ di raccordo e organizzative” rilanciando la proposta di un “election day” per risparmiare “subito 400 milioni da destinare agli aiuti” .
Parlamentare, come anche i Sindaci, hanno chiesto alle quattro Province di attivarsi per sostenere nei confronti del Governo la richiesta della deroga al Patto di stabilita.
Proposta raccolta dal Presidente D’Agostino che ha affermato: “Insieme alla Conferenza dei Sindaci formuleremo delle proposte in merito alla deroga al Patto di Stabilita’, agli interventi straordinari per la ricostruzione, agli aiuti fiscali ed economici a favore delle imprese e delle famiglie”.

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