domenica 5 aprile 2009

Nota di Pio Rapagnà

Comitato promotore regionale
Proposta di Legge di iniziativa popolare
Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi
Roseto degli Abruzzi, 4.4.2009
COMUNICATO STAMPA
Prosegue la raccolta delle firme per la presentazione al Consiglio regionale di una Proposta di legge di iniziativa popolare per ridurre del 50% alcuni costi della politica.
RIDUZIONE DEL 50% delle indennità e dei compensi aggiuntivi, diaria e rimborsi, dei Consiglieri e Assessori regionali;
ABOLIZIONE dell'assegno vitalizio per i Consiglieri regionali cessati dal mandato;
CANCELLAZIONE di NOMINE, INCARICHI E CONSULENZE conferiti dal Consiglio e dalla Giunta Regionale;
SCIOGLIMENTO immediato degli ENTI STRUMENTALI “inutili”.
I Cittadini possono firmare recandosi in orario di ufficio presso la Segreteria del proprio Comune di residenza muniti di un documento di riconoscimento.
RELAZIONE ILLUSTRATIVA della PROPOSTA DI LEGGE recante: “Norme per il contenimento dei costi degli organi politici ed elettivi del Consiglio e della Giunta regionale e per la riforma degli enti strumentali della Regione Abruzzo” allegata all'articolato ufficiale e depositata dai Cittadini promotori presso l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ai sensi dello Statuto della Regione Abruzzo e della Legge Regionale 19 dicembre 2007, n. 44.
Con la presente “Proposta di Legge di iniziativa popolare” intendiamo chiedere al Consiglio Regionale l'approvazione di alcune nuove norme, modifiche ed integrazioni a provvedimenti legislativi attualmente vigenti, per il contenimento e la riduzione di alcuni costi significativi ed impropri degli organi politici ed elettivi del Consiglio Regionale e della Giunta Regionale e per l'avvio e la realizzazione in tempi brevi di una vera e propria riforma e riordinamento degli enti strumentali della Regione Abruzzo e dei relativi costi e di una nuova disciplina sul conferimento di nomine, incarichi, consulenze e collaborazioni da parte della Regione.
Con l'Art. 1 si propone che le indennità dei Consiglieri ed Assessori regionali, per le funzioni esercitate, siano pari al cinquanta per cento del trattamento complessivo annuo lordo previsto per i membri del Parlamento della Repubblica Italiana, mentre ai componenti la Giunta regionale sarà corrisposto il trattamento pari a quello dei Consigliere regionali.
Con l'Art. 2 si propone che ai Consiglieri regionali e ai componenti la Giunta Regionale venga corrisposta una diaria mensile determinata nella misura massima del 50% della diaria parlamentare, e che per ogni giornata di assenza non giustificata dalle sedute dell'assemblea e delle commissioni, venga trattenuta una somma pari ad 1/15 dell'importo mensile previsto.
Con l'Art. 3 si chiede il superamento dell'istituto del cosiddetto vitalizio a favore dei Consiglieri regionali cessati dal mandato, attraverso la proposta di abrogazione della Legge Regionale 7 novembre 1973, n. 41.
Con l'Art. 4 si chiede che i contributi assegnati per ciascun gruppo consiliare siano ridotti nella misura del 50%, e che i contributi sostitutivi corrisposti ai Gruppi consiliari non possano più essere impiegati, rispettivamente, per il rimborso delle spese spese sostenute dai stessi singoli Consiglieri regionali, per l'acquisto, il noleggio e la manutenzione di automezzi di proprietà dei Gruppi consiliari e per il conferimento di collaborazioni e consulenze professionali esterne.
Con l'Art. 5 si stabilisce che il Consiglio Regionale, la Giunta Regionale, gli Enti strumentali e le Società controllate e partecipate della Regione Abruzzo, di norma, non possano far ricorso alla collaborazione di esperti esterni all’Amministrazione regionale e sia ridotto il numero, la entità economica e la frequenza dei conferimenti di cariche e incarichi di consulenza, anche professionale, a soggetti, persone fisiche e giuridiche, enti pubblici e privati esterni alle strutture operative, al personale dipendente della Regione e agli Istituti di ricerca e di studio di competenza pubblica, già previsti dallo Statuto regionale.
Con l'Art. 6 si chiede che i Fondi di rappresentanza a disposizione del Presidente del Consiglio regionale, del Presidente e della Giunta Regionale siano ridotti del 50%.
Con lo stesso articolo si propone che, nel caso in cui l’organizzazione delle iniziative attinenti all’esplicitazione delle funzioni istituzionali della Regione avvenga in collaborazione con enti e soggetti privati, la Regione non possa più erogare a tali enti e soggetti privati alcun contributo finanziario e assumere direttamente i relativi oneri. L’adesione alle iniziative di cui al alla L.R. 43/73 non può in ogni caso consistere nell’erogazione di un contributo finanziario o nell'invio, con impegno di spesa, di esperti esterni alla struttura regionale.
Con l'Art. 7 infine si propone che le nomine degli organi di vertice, di cui al comma 2, art. 1 della L.R. 12 agosto 2005, n. 27 conferite dagli organi di direzione politica, decadano all'atto di entrata in vigore della legge di iniziativa popolare. In tali Enti e Società si chiede di procedere alla istituzione della figura di “Amministratore unico”, con responsabilità amministrativa, personale e penale, per ogni Ente e Società. Contestualmente si chiede alla Giunta regionale di provvedere, entro 30 giorni, a ridurre del 50% le indennità di carica e ad omogeneizzare i compensi economici degli organi di cui al comma 2, art. 1 della Legge Regionale 12 agosto 2005, n. 27.
Al fine di attuare una prima riforma di Enti strumentali e Società a capitale pubblico, controllate e partecipate, si stabilisce che il Consiglio Regionale, entro tre mesi, proceda, intanto, allo scioglimento di quegli enti strumentali a cui siano stati trasferiti o assegnati compiti, funzioni e attività operative di competenza prioritaria delle rispettive strutture di riferimento della Regione, del Consiglio e della Giunta regionale.
Per il Comitato promotore
Pio Rapagnà e Giovanna Forti

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