martedì 12 agosto 2008

Ambiente. Pozzi di Pineto: nessun allarmismo dal WWF

Pozzi di Pineto: nessun allarmismo dal WWF,
solo i fatti ed i pareri dell’Istituto Superiore di Sanità

In merito alle dichiarazioni di ieri da parte del Direttore del Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione della ASL di Teramo e del Direttore dell’ACA si ribadisce quanto segue.

Nel nostro comunicato del 9 agosto scorso avevamo evidenziato che:
l’ACA va nuovamente in crisi idrica, dopo quella gravissima dell’estate scorsa a Pescara e Chieti, nonostante abbia a disposizione oltre 400 litri al giorno per abitante (contro la media italiana di 220 litri/giorno/abitante);
per fronteggiare la crisi idrica a Pineto e Silvi si è deciso di riaprire i pozzi del Vomano che furono già chiusi perché inquinati da tetracloroetilene (solventi classificati quali probabili cancerogeni) e da nitrati come certificato dalle analisi dell’ARTA;
per filtrare e rendere potabile l’acqua di questi pozzi si è fatto un intervento costosissimo (il Sindaco di Silvi ha parlato di un investimento di 500.000 euro);
in una nota del 10 aprile 2008 l’Istituto Superiore di Sanità ha scritto che “si deve evidenziare che il quadro risultante dai dati analitici rilevati sulle acque da destinare al consumo umano (pozzi 2 e 5 Vomano 1 di Scerni di Pineto) configura una situazione di rischio per la salute umana anche per la non prevedibile contaminazione delle acque sotterranee in seguito al rilascio delle sostanze di che trattasi e alla “delicatezza” dei sistemi di trattamento adottati”.

A fronte di tutto questo, il WWF si è chiesto per quale motivo si deve arrivare a potabilizzare acqua di pozzi chiusi per inquinamento e non si sono adottate misure alternative visto che il problema è conosciuto da anni.

Questi sono fatti! E questi fatti il WWF ha evidenziato a tutti gli Enti competenti, prima di darne notizia alla stampa. Peraltro ricordiamo che proprio la ASL di Teramo, che oggi con tanta solerzia corre in aiuto dell’ACA, aveva richiesto che, in caso di riapertura dei Pozzi del Vomano, si sarebbe dovuto mettere in campo un’azione di informazione dei cittadini con il coinvolgimento dei portatori di interesse: azione che invece è assolutamente mancata.

Il resto sono chiacchiere che ricordano moltissimo il teatrino dello scorso anno sull’acqua dei Pozzi Sant’Angelo nel pescarese che, se qualcuno non lo ricorda, vede attualmente una richiesta di rinvio a giudizio per reati gravissimi per una serie di soggetti, compreso il Direttore dell’ACA, che avevano attaccato il WWF con le stesse accuse di allarmismo che sono state usate anche in questa occasione.
E del resto non è la prima volta che quanti attaccano il WWF, quando questo si limita a segnalare le situazioni di criticità ambientali, finiscono poi per essere interessati da procedimenti penali: consigliamo a tutti maggiore cautela.

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