giovedì 23 aprile 2009

La Provincia “affitta” per un anno l’ex sede teramana di Bankitalia

La Provincia “affitta” per un anno l’ex sede teramana di Bankitalia
Intanto si prevede l’adeguamento strutturale del Palazzo di via Milli lesionato. D’Agostino: “Lavori comunque necessari per mettere in sicurezza l’edificio”

Sarà firmato domani mattina, a Roma, il contratto di comodato con la Banca d’Italia che, per la durata di dodici mesi, consentirà alla Provincia di Teramo di utilizzare i locali dell’ex sede teramana dell’istituto di credito, situata in via Carducci, ed ovviare così ai problemi di temporanea inutilizzabilità del palazzo di via Milli a seguito del sisma.

Lo ha annunciato questa mattina, nel corso dell’incontro con i giornalisti, il Presidente D’Agostino, precisando di essere in attesa di informazioni più puntuali dai tecnici presenti circa il sopralluogo eseguito dalla Protezione civile ieri e finalizzato a verificare i danni subiti dalla sede centrale.

Ricordando che per ora fanno fede la nota e l’ordinanza di sgombero del commissario straordinario del Comune di Teramo, D’Agostino ha sottolineato che “dalla relazione del tecnico incaricato dalla Provincia, che già in precedenza aveva studiato il rischio sismico dell’edificio, si evincono problemi strutturali molto seri che richiedono un intervento di adeguamento strutturale dell’immobile corposo e costoso. I lavori, quindi, sono comunque necessari per migliorare le condizioni di sicurezza del palazzo”. Secondo una prima stima, l’intervento sulla sede di via Milli costerà non meno di due milioni e 500 mila euro.

L’incontro con i giornalisti è stato l’occasione anche per illustrare “Presente Futuro”, la pubblicazione che racconta il quinquennio di amministrazione che si avvia a conclusione. A tal proposito si ricorda che in seguito al terremoto che ha colpito la popolazione aquilana, il Presidente e la Giunta hanno deciso di rinunciare all’invio della pubblicazione a tutte le famiglie teramane, destinando le somme accantonate (circa 30 mila euro) alla Protezione civile. Il prodotto editoriale è stato stampato in sole 2.000 copie e sarà disponibile sul sito dell’ente.

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