domenica 7 settembre 2008

INTERVENTO POLITICO DI PIO RAPAGNA'

INTERVENTO POLITICO DI PIO RAPAGNA'
Coordinatore regionale del Movimento Città per Vivere
Roseto degli Abruzzi, 7.9.2008
In Abruzzo, da diversi anni, ci troviamo in presenza di gravissimi fatti criminosi, anche della malavita organizzata, di reati amministrativi ed ambientali verificatisi senza alcuna evidente “reazione” di buona parte dei nostri politici e della cosiddetta società civile istituzionalizzata.
Infatti, dove e come si è manifestata una qualche forma di testimonianza e di pratica concreta di “indignazione civica”? E dove, e come, si è espressa l'opera di contrasto?
L'unica cosa che ricordo e che sta agli atti “pubblici” sono gli appelli lanciati da alcuni “politici e magistrati coraggiosi” sin dagli inizi anni '90, fortunatamente ripresi e rilanciati in Parlamento e dalla stessa Commissione antimafia dopo la visita in Abruzzo effettuata nel 1993: come mai, allora, ci ritroviamo oggi, dopo 16 anni trascorsi, in una situazione prossima al terribile?
Permane, si sviluppa e si consolida, purtroppo, nella nostra Regione, già decantata “isola felice” di gaspariana memoria, ciò di cui parlava e denunciava, inascoltato, l'allora Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pescara Dott. Enrico Di Nicola: cioè precisamente “della presenza in Abruzzo ed in particolare lungo la fascia costiera e nella Marsica, di una illegalità diffusa a livello economico con un giro di affari miliardario e una illegalità amministrativa in un'area che assorbe il 70 per cento dell'attività complessiva della Regione”.
Ci troviamo così, proprio oggi, a dovere contrastare, a “mani nude” e senza averne gli strumenti le categorie e le risorse culturali e civiche, un gravissimo rallentamento della tensione morale e della speranza nel prossimo futuro, un progressivo degrado del territorio, della qualità della vita, della prevenzione e della coesione sociale, mentre prosperano dissesti edilizi, urbanistici, idro-geologici ed ambientali e crescono i già altissimi costi impropri e sprechi della politica, contro cui, chi di dovere, si è guardato bene, in questi anni, di mettere in atto i necessari e radicali rimedi.
Chiedo: c'è in Abruzzo un politico, un intellettuale, un giornalista, uno scrittore o un qualche significativo esponente della società civile che, con estrema franchezza e indignazione, dica, scriva ed affermi senza paura, che tanti politici e amministratori abruzzesi hanno fatto e fanno finta di nulla, atteggiandosi ad allegri e spensierati “gagà” della politica e della spesa pubblica? E questo comportamento, in presenza di scaldali che hanno decapitato i vertici politici ed amministrativi della Regione, a chi sa leggere tra le righe, non sembra, proprio esso, far presagire cose non buone per il futuro dell'Abruzzo?
Non si spiegherebbe diversamente il fatto che, ipotesi di gravissimi reati amministrativi ed ambientali contestati dalla Magistratura, non hanno provocato alcuna “seria reazione” da parte dei nostri politici e della cosiddetta società civile. Comincio perciò ad avere il fondato timore e la sensazione che anche le tenaci iniziative referendarie e riformatrici messe in campo da alcuni Cittadini, me stesso compreso, per ridurre, tanto per cominciare, i costi della politica e degli enti strumentali inutili della Regione Abruzzo, di fronte ad un “silenzio interessato e colpevole” di molti Parlamentari e Consiglieri regionali abruzzesi, di politici e di importanti istituzioni locali, rischino seriamente di non arrivare al traguardo sperato e atteso.
In questo momento ho davanti ai miei occhi, e la osservo con affetto, quella stessa “opinione pubblica”, formata ed educata da liberi organi di stampa e di informazione e da Associazioni e strutture pubbliche di promozione civica e culturale buona parte delle quali lautamente finanziate dalla stessa Regione, dalle Province, dai Comuni e dai loro innumerevoli enti strumentali, e mi domando: perché questa parte importante di società civile, che quotidianamente sembra indignarsi e insorgere da un momento all'altro, non trova fin anche il tempo, la forza ed il coraggio di recarsi a firmare almeno per i 5 per i referendum e per la Proposta di Legge di iniziativa popolare i cui moduli sono attualmente a disposizione presso gli i comuni, le Cancellerie dei Tribunali e dei Giudici di pace e gli studi dei Notai? Poi però, preoccupato, non posso fare a meno di riflettere e chiedere ad alta voce: di che cosa mai avranno paura questi nostri Concittadini abruzzesi?

Nessun commento: