mercoledì 10 settembre 2008

Quanti cinesi ci sono in provincia? La Provincia pubblica una guida per i cinesi, venerdì la presentazione

La Provincia pubblica una guida per i cinesi, venerdì la presentazione
Secondo i dati forniti dai Comuni, quella cinese è la seconda comunità straniera più importante nel territorio. Sacco: “Vogliamo creare un ideale ponte”

Sarà presentata venerdì 12 settembre, alle ore 11, nella sala consilare della Provincia, nel corso dell’iniziativa pubblica dal titolo “AvviCINA”, la guida informativa per cittadini cinesi "La Provincia di Teramo accoglie". L'opuscolo, 148 pagine in italiano e cinese, contiene informazioni sulle istituzioni, sul mondo della scuola, sulla sanità, ma anche sugli enti e sugli organismi che si occupano di impresa e lavoro.

Parteciperanno all'evento le autorità locali e rappresentanti dell'Ambasciata e del Consolato della Repubblica Popolare Cinese. Li Xi, primo segretario dell'Ufficio Culturale dell'Ambasciata Cinese, curerà un intervento sulla cultura cinese attraverso la proiezione del dvd intitolato "Primavera cinese".

Diversamente da altre regioni italiane, l’immigrazione cinese in Abruzzo, ed in particolare nella provincia di Teramo, è un fenomeno abbastanza recente.

I primi insediamenti consistenti sono stati registrati negli anni Novanta, fino ad un aumento esponenziale rilevato negli ultimi anni (da 294 cinesi residenti nel 2000 a 1.551 nel 2005). Alla fine del 2006, secondo gli ultimi dati forniti dai Comuni, i cinesi provenienti dalla Repubblica Popolare Cinese e regolarmente presenti in provincia di Teramo sono 2.174 (1.193 uomini e 981 donne).

Quella cinese è la seconda comunità geo-culturale più importante nel territorio teramano dopo quella albanese e vanta un trend di crescita sostenuto.

Il comune dove è più numerosa la comunità cinese è Alba Adriatica con 333 residenti (192 uomini e 141 donne), seguito da Martinsicuro, con 267 residenti (143 uomini e 124 donne). Mentre a Teramo città, nel 2000, erano residenti solo 12 cinesi, nel 2006 si registrano nel capoluogo di provincia ben 225 cinesi (129 uomini e 96 donne).

Singolare è anche il caso di Campli, comune in cui i cinesi rappresentano il 39% del totale della popolazione straniera residente. Gli ambiti sociali più interessati da fenomeni di insediamento cinese sono l’Ambito Val Vibrata, dove risiedono 1.239 cinesi (circa il 57% del totale provinciale), e l’Ambito Laga con 316 presenze.

Le aree di insediamento maggiormente interessate sono le zone costiere, in relazione alle attività occupazionali tradizionalmente legate alla ristorazione e al commercio, e la Val Vibrata, soprattutto per le nuove attività intraprese nel settore artigianale, specialmente il tessile.

“Per la comunità cinese – scrive nella presentazione all’opuscolo l’assessore alle Politiche sociali, Mauro Sacco - la famiglia resta il principale gruppo di riferimento, laddove i legami parentali costituiscono una concreta rete di organizzazione sociale, la base per il mantenimento della propria identità culturale. Tale ‘autosufficienza’ del gruppo familiare fa sì che il capo famiglia sia l’unico ad avere contatti con il mondo esterno e le istituzioni, da cui deriva una scarsa integrazione con il tessuto sociale. E’ proprio questo deficit che finora ha reso la comunità cinese la più sconosciuta e la più difficile da raggiungere attraverso i progetti di inclusione sociale sul territorio. Per cercare di superare questa ‘lontananza’ attraverso un ideale ponte, la Provincia di Teramo ha deciso di realizzare questo opuscolo che si propone di essere uno strumento utile e di facile consultazione”.

Il coordinamento delle attività di redazione dell’opuscolo è di Livia Bentivoglio, la supervisione scientifica e la traduzione dei testi sono a cura di Maria Rosario Blanco.

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