domenica 11 maggio 2008

Politica. Comitato promotore Referendum regionali abrogativi


Comitato promotore Referendum regionali abrogativi
Responsabili: Pio Rapagnà e Giovanna Forti
Sede: Via Lombardia, 10 – Roseto degli Abruzzi (TE)
Tel. 085-8944932 – 330-431480
DICHIARAZIONE DI PIO RAPAGNA': il Consiglio Regionale, l'Ufficio di Presidenza e la Commissione speciale Statuto hanno il dovere “istituzionale e formale” di rispondere alla richiesta del Comitato circa la certezza o meno di celebrare il referendum nella prossima primavera
“Come è noto, il Comitato promotore dei referendum regionali sui costi impropri della politica è fermamente determinato a procedere con sollecitudine alla raccolta delle 25.075 firme necessarie per la richiesta di svolgimento dei referendum regionali abrogativi nella primavera del 2009, quale “unica finestra possibile”, approfittando del fatto che la stessa Legge Regionale consente al Presidente della Giunta Ottaviano del Turco di fissare la data di svolgimento dei referendum regionali in concomitanza con le elezioni europee e con il prevedibile referendum elettorale nazionale rinviato al 2009, anche se quest'ultimo si dovesse svolgere in una data non compresa in una domenica tra il 15 aprile ed il 30 giugno.
Il Comitato ritiene che il Presidente della Commissione speciale Statuto Gianni Melilla e il Consiglio Regionale, abbiano commesso, per superficialità, una seria “violazione” dell'art. 76 dello Statuto della Regione Abruzzo, inserendo nella L.R. 44/2007 una norma che permette la sospensione delle procedure referendarie “anche” nei tre mesi precedenti e successivi alle elezioni politiche nazionali ed amministrative provinciali e comunali: e questo non è consentito dal nuovo Statuto.
A nome del Comitato chiedo ufficialmente al Consiglio Regionale di procedere alla modifica della lettera c) dell'art. 16 della L.R. 44/2007 nella prossima seduta del 13 maggio o, in ultima istanza, in quella immediatamente successiva: è compito delle Istituzioni Regionali mettere riparo ad una evidente “distrazione statutaria” sanando una palese ingiustizia che, se confermata, non consentirà ai promotori di procedere in tempo utile alla raccolta delle firme e di avere il “comune onore” di celebrare nella prossima primavera il primo referendum popolare della Regione Abruzzo.
I Consiglieri Regionali, aldilà del loro “diretto e personale” coinvolgimento negli effetti pratici dei quesiti referendari rispetto ai loro compensi, diarie, rimborsi ed indennità aggiuntivi, hanno il dovere “politico e morale” di accogliere in tempo utile la richiesta del Comitato, affinché si possa “contribuire” alla effettiva riforma, riduzione e scioglimento degli “enti strumentali”, quali ad esempio: ARSSA, APTR, ARPA, Consorzi di Bonifica, ARET ed ATER, Consorzi per l'industrializzazione, ecc. , se questa è la volontà “vera” delle forze politiche e dei Gruppi Consiliari di maggioranza e di opposizione, del Consiglio e della Giunta Regionale, a cominciare dai rispettivi autorevoli Presidenti.
Pio Rapagnà ex Parlamentare
Roseto degli Abruzzi, 11 maggio.2008

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