giovedì 15 maggio 2008

Provincia. Aree a rischio idrogeologico sul fiume Tordino e sul Vomano: interventi per un milione e 200 mila di euro con tecniche di ingegneria natura


Aree a rischio idrogeologico sul fiume Tordino e sul Vomano: interventi per un milione e 200 mila di euro con tecniche di ingegneria naturalistica

E’ la prima volta che si usano “massi ciclopici” per rallentare la velocità dei fiumi


Arrestare i fenomeni erosivi sui fiumi Tordino e Vomano utilizzando le tecniche di ingegneria naturalistica. L’intervento sul fiume Tordino costerà 1 milione di euro e in questi giorni sono state avviare le procedure di gara. Sul Vomano, invece, si interviene con un progetto dell’importo di circa 200 mila euro e i lavori sono già iniziati.

In ambedue i casi i progettisti hanno previsto una serie di opere di ingegneria naturalistica per rallentare la velocità dell’acqua, rispristinare il fondo alveo e, quindi, frenare in maniera “naturale” il fenomeno erosivo.

Per la prima volta saranno usati massi calcarei, detti “ciclopici” per le loro dimensioni. L’opera ha una funzione simile a quella delle briglie ed è rappresentata da dispositivi dissipatori di energia. Si tratta di grandi blocchi monolitici disposti in maniera sfalsata sul fondo alveo che hanno lo scopo di frangere la corrente in arrivo, diminuendo così la sua velocità e riducendone, di conseguenza, il potere erosivo. “

“Una tecnica, quella scelta, che tiene in particolare conto l’impatto ambientale – afferma il vicepresidente Giuo Sottanelli – tende alla riduzione del rischio idraulico ma, al tempo stesso, non incide sulle funzioni biologiche dell’ecosistema nel quale si interviene”.

Per quanto riguarda l’asta fluviale del Tordino l’intervento riguarderà i territori di Bellante, Castellalto, Mosciano Sant’Angelo, e Giulianova. Per quanto riguarda il fiume Vomano si interverrà nel tratto fra Castelnuovo e Villa Vomano.

Questi interventi si sommano a quelli previsti dal progetto per la “salvaguardia e la messa in sicurezza del fiume Vomano” - 7 milioni di euro, finanziati dal Ministero per l’Ambiente.
Anche i lavori di questo progetto sono già stati avviati in seguito alla sentenza del Tar che, com’è noto, ha respinto i ricorsi presentati da due imprese escluse dall’aggiudicazione di gara.
Teramo 15 maggio 2008

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